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Beato Carlo da Blois Duca di Bretagna
Festa:
29 settembre
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Blois, Francia, 1318-19 - Auray, Francia, 1364
Figlio di Guido di Châtillon conte di Blois e di Margherita di Valois, sorella di Filippo VI di Francia, sposò (1337) Giovanna di Penthièvre, figlia di Guido, secondogenito di Arturo II di Bretagna. Alla morte, senza eredi diretti, di Giovanni III, figlio primogenito di Arturo, si aprì la lotta per la successione tra Carlo e Giovanni di Montfort, figlio di secondo letto di Arturo. La questione fu risolta dalla Corte dei pari di Francia con un verdetto favorevole a Carlo (1341), che non fu però accettato da Giovanni. Ne seguì tra i due pretendenti (a Giovanni, morto nel 1345, si sostituì poi il figlio omonimo), appoggiati rispettivamente da Filippo VI di Francia ed Edoardo III d'Inghilterra, una lunga guerra, che si innestò in quella dei Cent'anni e che terminò, dopo varie vicende tra cui una lunga prigionia di Carlo (1347-56; dal 1348 nella Torre di Londra) e alcuni tentativi di pace, nel 1364 con la sconfitta e la morte di Carlo in battaglia e l'assegnazione del ducato a Giovanni di Montfort. La fama di santità di cui Carlo si era circondato in vita, si consolidò dopo la sua morte, sì che Urbano V dette inizio (1369) al processo di canonizzazione, continuato poi sotto Gregorio XI ma forse mai giunto a conclusione. Comunque Pio X (1904) ne confermò il culto come beato.
Martirologio Romano: Presso Vannes sulla costa della Bretagna, beato Carlo da Blois, uomo pio, mite e umile: duca di Bretagna, avrebbe desiderato entrare tra i Frati Minori, ma, costretto a difendere la propria sovranità contro un nemico, forte nelle difficoltà, subì una lunga carcerazione e fu ucciso in combattimento presso Auray.
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Nacque nel 1320 da Guido di Châtillon e da Margherita di Valois, sorella del re di Francia, Filippo VI. Unì alle doti fisiche e intellettuali profonde virtù cristiane: pietà, umiltà, spirito di sacrificio. Il 4 giugno 1337 fu dato come sposo a Giovanna di Penthièvre, nipote del duca di Bretagna e sua erede presuntiva. Morto il 30 aprile 1341 Giovanni III di Bretagna, Carlo, per difendere i diritti della moglie, dovette scendere in armi contro Giovanni di Montfort, fratellastro del defunto, che rivendicava per sé il ducato. Questa lotta di successione, un capitolo della guerra «dei cent'anni», trasformò la Bretagna in un campo di battaglia dove si affrontarono Francia e Inghilterra, alleate dei due partiti avversi. Carlo, leale cavaliere, si fece un dovere di combattere, anche se la sua indole lo avrebbe portato a una vita di contemplazione e di preghiera. Scriverà: «Sarebbe stato meglio che io fossi frate minore, perché il popolo di Bretagna non può aver pace a causa dei nostri contrasti e tuttavia io non posso farci nulla senza il consiglio dei baroni».
Dal 1341 al 1347 la guerra gli fu favorevole: in questo periodo apportò nella chiesa dei Francescani di Guingamp abbellimenti sontuosi e fece costruire una cappella reale dedicata a san Luigi d'Angiò. Ma il 20 giugno 1347 cadde prigioniero nella battaglia della Roche-Derrien. Conobbe allora una lunga e dolorosa cattività a Londra (1348-56): in quegli anni scrisse la biografia del suo santo prediletto, Ivo, di cui aveva ottenuto dal papa la canonizzazione. Liberato, poté godere di una pace relativa: nel 1363 la guerra riprese nonostante gli arbitrati e, il 29 novembre 1364, Carlo soccombette nella battaglia di Auray. Il suo corpo, rivestito del cilicio, fu inumato presso i Francescani di Guingamp. Subito il popolo lo venerò come santo, ma fu sette anni dopo la sua morte che Giovanna di Penthièvre fece intraprendere le pratiche per ottenere la canonizzazione di Carlo, nonostante gli sforzi contrari di Giovanni IV di Montfort. Il papa Gregorio XI, trascurando l'opposizione del duca, aprì il processo apostolico che si tenne dal 9 settembre al 18 dicembre 1371 e di cui si conserva copia degli atti nel ms. Vat. Lat. 4025. Le guerre e lo scisma di Occidente fermarono la procedura, ma la causa fu ripresa il 4
settembre 1892: il 14 dicembre 1904, Pio X confermò il culto immemorabile reso a Carlo dichiarandolo beato.
Il culto verso di lui fu organizzato, fin dall'inizio, dai Francescani. Andata distrutta (1591), durante le guerre di religione, la chiesa di Guingamp, il corpo di Carlo fu trasportato nella nuova chiesa della Madonna delle Grazie, fuori di città, che divenne meta frequentatissima di pellegrinaggi. Vi si conservano ancora, in un modesto reliquiario, offerto nel 1753 dal duca di Châtillon, resti del beato.
Viene festeggiato il 20 giugno a Blois; e il 30 ottobre nelle diocesi di Bretagna.
Autore: Hubert Claude
Fonte:
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