Veneratissima nel Medioevo in Francia e altrove, è purtroppo conosciuta solo attraverso documenti leggendari. Il Martirologio Geronimiano la ricorda il 6 ottobre, ma il breve latercolo non indica il tempo in cui la santa morì ed era sconosciuto all'autore della passio primitiva oggi perduta, nota, però, a Floro che la sunteggiò nel suo Martirologio. Le recensioni posteriori della passio, invece, non più antiche del sec. X, affermano che Fede morì durante la persecuzione di Diocleziano e Adone recisa l'anno: 303; probabilmente, però, il suo martirio deve porsi in una delle persecuzioni del sec. III.
Secondo la passio attuale, Fede nacque da nobili genitori; era fanciulla di dodici anni quando, scoppiata la persecuzione, il prefetto Daciano la fece arrestare e non riuscendo ad indurla a sacrificare agli idoli, la fece dapprima porre sopra una graticola di ferro arroventata e poi decapitare insieme con Caprasio, un cristiano che, nascostosi per paura dei tormenti, si era poi presentato spontaneamente al giudice, indotto da un miracolo. Nel sec. V il vescovo Dulcizio edificò sul sepolcro di Fausto ad Agen una basilica che, restaurata nel sec. XIII e ingrandita nel XV, fu demolita nel 1892 per esigenze urbanistiche.
Contrariamente però ad ogni consuetudine, il centro di irradiazione del culto di Fede non fu la basilica ad corpus, ma la chiesa di Conques-enRouergue, dove nel sec. IX erano state trasportate alcune sue reliquie. Qui esisteva anche un monastero che, per essere sulla strada frequentata dai pellegrini che si recavano a S. Giacomo di Compostella, divenne a sua volta famoso e meta di pellegrinaggi. Il culto di Fede si propagò così in tutta l'Europa e poi anche in America, dove numerose città e chiese furono a lei dedicate. Tra le più importanti meritano di essere ricordate l'abbazia di Conches in Normandia e la chiesa di Sélestat, nell'Alsazia.
Autore: Agostino Amore
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