† Biville, Francia, 19 ottobre 1257
Martirologio Romano: A Biville vicino a Cherbourg in Normandia, beato Tommaso Hélye, sacerdote, che impegnava i giorni nell’esercizio del sacro ministero, le notti nella preghiera e nella penitenza.
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Ci è noto soprattutto per la relazione scritta dal contemporaneo Clemente subito dopo la sua morte, e degna di credito perché il suo autore potè servirsi del processo verbale dell'inchiesta effettuata dal vescovo di Coutances nel 1260 e delle deposizioni dei testimoni dei miracoli. Figlio di Elia e di Matilde, Tommaso Helye nacque agli inizi del XIII sec. a Biville presso Cherbourg. Fu dapprima istitutore a Biville e poi a Cherbourg, dove diresse una scuola. Era assiduo agli Uffici e si sottoponeva a mortificazioni corporali, digiunando molte volte per settimana. Avendo compiuto un pellegrinaggio a Roma, ritornò a Parigi per studiarvi la teologia e fu ordinato prete verso il 1236. Per vent'anni egli si dedicò all'apostolato itinerante in tutte le parrocchie della diocesi di Avran-ches e di Coutances, accompagnando la sua predicazione con esercizi di pietà e di austerità, che colpivano l'immaginazione dei suoi uditori. Quando arrivava in una parrocchia, si diceva: « Ecco l'uomo di Dio! ». La sua devozione all'Eucaristia era notevole e più volte gli avvenne di essere favorito da grazie durante la celebrazione della santa Messa. Le tradizioni che affermano che Tommaso Helye abbiaesercitato il suo ministero al di fuori delle duediocesi e specialmente alla corte di s. Luigi comecappellano, non si basano su alcun serio fondamento. Morì il 19 ott. 1257. Dal 1260 egli ebbe una sua cappella nella chiesa parrocchiale di Biville e nello stesso anno, Jean d'Essais, vescovo di Coutances, faceva iniziare a Roma la procedura di canonizzazione, dopo aver condotto un'inchiesta, di cui Clemente si servi per scrivere la Vita. Nel 1266 Eudes Rigaud, arcivescovo di Rouen, in visita a Biville, testimoniò degli straordinari miracoli ottenuti dal servo di Dio. Nel XIV sec. la chiesa parrocchiale di Biville mutò poco a poco il suo patronato e divenne la chiesa di S. Tommaso. Nel 1794, durante la Rivoluzione francese, gli abitanti riuscirono a mettere in salvo le sue reliquie ed evitare la loro profanazione.
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