Può far sorridere i moderni Cagliaritani che ben conoscono la loro bella chiesa dei santi Cosma e Damiano, sapere che il fondatore del monastero accanto a quella chiesa scelse tale luogo perché si trovava, allora, "lontano dal rumore della città di Cagliari ".
Oggi la chiesa, situata a oriente del centro cittadino, si trova in piena città moderna ed è circondata dal rumore dell'attività giornaliera e della vita di una moderna comunità, e la cornice è dunque ben diversa da quella del VI secolo, quando visse San Fulgenzio di Ruspe. Questo personaggio, originario dell'Oriente, dove era diventato Vescovo, venne esiliato in Sardegna, dove dovette trattenersi una quindicina di anni. In quel tempo volle costruire un monastero e scelse appunto il luogo "lontano dal rumore della città", ad oriente di Cagliari.
Già allora esisteva lì una chiesa, anzi una basilica. Era intitolata a San Saturnino, e soltanto più tardi ha preso il nome dei due fratelli medici, Cosma e Damiano.
Si capisce quindi come questo monumento sia interessante dal punto di vista storico e artistico. Infatti, questa chiesa cagliaritana presenta le caratteristiche di un'architettura di tipo bizantino influenzata dalle costruzioni di quel periodo e di quello stile che un tempo si trovavano nelle regioni mediterranee dell'Africa. Questo particolare tipo di arte bizantina, scomparso quasi del tutto in Africa, si è conservato nell'isola che, simile a un grande parco nazionale dell'arte e della civiltà, custodisce memorie e vestigia antiche non soltanto di secoli, ma di molti millenni, con la freschezza di fiori di serra.
Ma chi era il San Saturnino, al quale, già nel VI secolo, era dedicata la basilica oggi intitolata ai Santi Cosma e Damiano?
La risposta non è facile, o meglio le risposte sono più d'una, e non è facile dire quale sia la più soddisfacente.
Secondo una tradizione, Saturnino è un Martire locale, di cui si narra una leggendaria Passione. Gli storici però osservano che tale tradizione è piuttosto tardiva, risalendo al Mille. Sembra costruita a posteriori per dare un volto e una storia al Santo al quale era dedicata l'antica basilica.
Per di più, il racconto della Passione di San Saturnino di Cagliari ricalca quello di un altro San Saturnino, quello di Tolosa, e di San Sergio.
Più probabile è l'ipotesi che vedrebbe in San Saturnino un Martire africano venerato in Sardegna, dati i frequenti contatti tra l'isola e le regioni mediterranee del continente africano, testimoniati anche, come abbiamo detto, nel campo dell'architettura medievale.
Ma di quale Saturnino Martire africano può trattarsi? I Martiri di questo nome sono piuttosto numerosi, e nessun indizio aiuta a scegliere quello giusto, o almeno probabile.
In conclusione, la personalità storica di San Saturnino di Cagliari è nebulosa, anzi francamente oscura. Resta la realtà del suo culto millenario nell'isola forte e generosa, e la sostanza di un monumento fuor del comune, a Cagliari, che ne ricorda la gloria e ne celebra i fasti, aggiungendo alla suggestione della leggenda e al calore della devozione il tocco fiorito della bellezza.
Fonte:
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Archivio Parrocchia
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