Oreste significa " uomo del monte ", " montanaro ", ed è nome famoso nella letteratura greca perché portato dal figlio di Agamennone, vendicatore del padre sull'adultera madre Clitemnestra, e a sua volta perseguitato dalle furie infernali. Un nome di rude origine e di tragica risonanza, ma ancora largamente diffuso nel mondo cristiano. Eppure, di Santi con il nome di Oreste se ne incontra, nel Calendario, soltanto uno, quello di oggi. Di lui sappiamo con certezza soltanto una cosa: che fin dall'antichità si venerava un Martire con quel nome. Qualche monastero importante era a lui dedicato: per esempio quello che, nel IV secolo, si trovò conteso tra la giurisdizione di due Vescovi, in Cappadocia. Più tardi, nel secondo Concilio di Nicea, nel quale vennero condannati gli Iconoclasti, cioè gli spezzatori e gli spregiatori delle sacre immagini, si ha notizia di un monaco partecipante al Concilio e appartenente al monastero di Sant'Oreste. Era forse lo stesso monastero di Cappadocia, costruito sopra un monte, sulle reliquie di un Martire chia-mato Oreste. Come le reliquie del Martire fossero giunte lassù, e chi poi fosse Sant'Oreste, nessuno molto probabilmente lo sapeva. L'indiscriminata persecuzione di Diocleziano aveva disseminato di Martiri tutta la Cappadocia. li monastero non doveva essere sorto certamente a caso. E se era dedicato a Sant'Oreste, si poteva esser certi che il suo era nome di Martire. Si intessé perciò un racconto che, cominciando dove e quando si credette opportuno, terminava però lì, nella " confessione " della chiesa monastica di Sant'Oreste. E così nacque la passione leggendaria dello sconosciuto Martire, caduto probabilmente nell'ultima persecuzione. Sant'Oreste venne detto medico, accusato di stornare il popolo dalla idolatria. Un medico, infatti, può molto sull'animo dei malati, bisognosi di aiuti materiali ma anche di conforti spirituali. Denunziato come cristiano e diffusore della nuova fede, egli non negò e chiese al cielo un prodigio capace di far presa sul popolo, che egli voleva trarre alla verità del Cristianesimo. Infatti, con un soffio della sua bocca, le statue degli idoli volarono come foglie morte, e le colonne del tempio furono mulinate come fili di paglia. Martoriato con i chiodi, trascinato da un indomito cavallo, alla fine il suo cadavere trasfigurato venne gettato in un fiume, dal quale lo trasse un misterioso personaggio, rivestito da una magnifica dalmatica. Fu così che le reliquie del Martire giunsero fino al luogo dove doveva trovarsi il punto fisso e obbligato di tutta la leggendaria Passione, cioè l'antico e anticamente famoso monastero di Sant'Oreste, in Cappadocia.
Fonte:
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Archivio Parrocchia
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