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Santa Valeria di Limoges Martire

Festa: 9 dicembre

Etimologia: Valeria = che sta bene, forte, robusto, dal latino

Emblema: Palma


Oggi il Calendario ci presenta tre nomi di donne, tre Sante, ognuna delle quali ha una figura chiara e ben individuata, se non nella storia, almeno nella leggenda.
La prima è Leucadia, vergine spagnola, Martire nella persecuzione di Diocleziano. Cadde a Toledo, e Toledo ancora l'onora Patrona.
La seconda è Gorgonia, che ha una qualifica insolita, anche se bellissima: Santa madre di famiglia. Madre di famiglia, così come altre sono Martiri, Vedove o Fondatrici. Madre di famiglia appartenente ella stessa ad una famiglia di Santi, quella che nel IV secolo, a Nazianzo, in Cappadocia, fiorì attorno a Gregorio il Vecchio, Santo, e a sua moglie Nonna, anch'ella Santa. Essi ebbero tre figli, e tutti e tre Santi: Gregorio il Giovane, famoso Dottore della Chiesa; Cesario, medico; e la primogenita Gorgonia.
Gorgonia seguì l'esempio di Santa Nonna, si sposò, ed ebbe tre figlie. Pare che si battezzasse soltanto a tarda età, come il fratello Cesario. Nonostante ciò, la sua vita fu di una virtù specchiata, di una pietà profonda; ed esemplare fu anche l'educazione impartita alle tre figliole.
Desiderò per lunghi anni il Sacramento che finalmente la fece cristiana, con una trepidazione e un ardore che ancora commuovono, ed il cui eco fu raccolto dal grande fratello Gregorio, quando, con mesto affetto, ne scrisse l’elogio funebre.
Oggi infine è festeggiata Valeria, anch'ella Martire, accanto al cui nome appare quello di un Santo francese, che visse a Limoges, in Francia. Si tratta di San Marziale, uno dei primi evangelizzatori delle Gallie. La tradizione lo fa vivere nel 1 secolo, e lo dice addirittura uno dei 72 discepoli che seguivano Gesù in Galilea, mentre, in realtà, è dei III secolo.
Di San Marziale, Santa Valeria non fu la sposa, ma piuttosto la figlia spirituale. Egli la convertì e versò l'acqua del Battesimo sul suo giovane capo e su quello, già grigio, della madre, Susanna. Susanna morì poco tempo dopo, lasciando al Vescovo Marziale molte ricchezze, terre e vigneti. Anche Valeria, fattasi cristiana, fece dono ai poveri della sua parte d'eredità e più che altro fece dono a Dio della propria verginità.
Torna il fidanzato dalla guerra, e Valeria, dice la tradizione, lo prega di dimenticare il suo affetto, confessando com'ella sia ormai promessa ad un altro e più potente Signore. Ma il geloso innamorato non le lascia terminare la spiegazione: trae la spada, e recide d'un colpo la testa della fanciulla.
Ed ecco, mentre la sua anima vola al cielo, il corpo di Valeria si rialza, raccoglie il capo mozzo, s'incammina, e va a deporlo ai piedi di San Marziale. Il fidanzato che vede ciò, si getta piangendo ai piedi del Vescovo, chiede perdono, compie un'amara penitenza, e finalmente anch’egli riceve il Battesimo. Si riunisce così, in una sorta di mistico fidanzamento, alla fanciulla amata e perduta.
Tale è la leggenda di Santa Valeria; Santa, però, non soltanto leggendaria, se le sue reliquie erano venerate, a Limoges e altrove, già prima del Mille. Santa non fantastica, ma realmente e compiutamente donna, che seppe amare e anche soffrire per amore terreno, e ancor più amare e morire di quell'Amore divino che è sempre corrisposto e privo di delusioni.


Fonte:
Archivio Parrocchia

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Aggiunto/modificato il 2001-02-01

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