Nel 599, morto Anastasio il Vecchio, Anastasio gli succedette nella sede di Antiochia e, immediatamente, dando notizia a Gregorio Magno della sua elezione, protestò la sua adesione alla fede ortodossa. Nella sua risposta il papa, pur rallegrandosi dell'ortodossia di Anastasio, lo spronò a iniziare fruttuosamente il suo patriarcato, stroncando le pratiche simoniache piuttosto diffuse nella città. Quando nel 609 l'imperatore Foca tentò di convertire forzosamente i Giudei, questi si ribellarono e, essendo riusciti ad imporsi in alcune città, tra cui Antiochia, si abbandonarono a sanguinose rappresaglie, durante le quali fu ucciso anche Anastasio Questi, infatti, dopo essere stato trascinato in catene per tutta la città e aver subito mutilazioni, fu gettato nel fuoco. Gregorio Magno afferma che Anastasio tradusse in greco il suo 'Liber regulae pastoralis', ma questa versione non ci è giunta. In Oriente Anastasio non gode di culto alcuno, mentre il suo nome è stato inserito dal Baronio nel Martirologio Romano alla data del 21 dicembre.
Autore: Alfonso Raes
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