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Guadalajara, Messico, 29 gennaio 1881 - 30 gennaio 1915
Nacque a Guadalajara, Jalisco il 29 gennaio 1881. Professore nel Seminario di Guadalajara. La sua grande carità verso i poveri ed i lavoratori lo spinsero ad organizzare ed aiutare il gruppo dei calzolai, lavoro che effettuó a fianco del padre. Strenuo difensore della santità del matrimonio aiutò una ragazza perseguitata da un militare, che, già coniugato, desiderava contrarre matrimonio con lei. Questo fatto procurò al padre Galván l`inimicizia del tenente che, alla fine, divenne il suo giustiziere. Il 30 gennaio 1915 mentre cercava di aiutare spiritualmente i soldati feriti in un combattimento avvenuto a Guadalajara, fu fatto prigioniero. E, di fronte a coloro che erano incaricati di giustiziarlo, mostrò il petto per ricevere le pallottole.
Emblema: Palma
Martirologio Romano: A Guadalajara in Messico, san Davide Galván, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione messicana, avendo rivendicato la santità del matrimonio, fucilato dai soldati senza processo, ottenne la corona di gloria.
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David Galván Bermúdez nacque a Guadalajara, in Messico, il 29 gennaio 1881. Fu un sacerdote cattolico, professore di teologia e cappellano militare. È stato beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1993 e canonizzato da papa Francesco nel 2023.
Galván era un uomo di grande carità e compassione. Si dedicò alla cura dei poveri e dei lavoratori, e fu un forte difensore della santità del matrimonio. Nel 1914, aiutò una ragazza che era perseguitata da un militare, che era già sposato e voleva sposarla. Questo atto gli procurò l'inimicizia del tenente, che alla fine lo fece giustiziare.
Il 30 gennaio 1915, mentre Galván cercava di aiutare spiritualmente i soldati feriti in un combattimento avvenuto a Guadalajara, fu fatto prigioniero. Fu portato davanti al tenente che lo odiava, e gli fu ordinato di rinunciare alla sua fede. Galván rifiutò, e fu quindi condannato a morte.
Galván si diresse verso il luogo dell'esecuzione con coraggio e umiltà. Quando fu arrivato, mostrò il petto ai suoi assassini, dicendo: "Sono pronto". Fu ucciso con un colpo di pistola al cuore.
Autore: Franco Dieghi
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