† Orvieto, 8 aprile 1291
Nacque a Osimo, (An) all'inizio del sec. XIII. Eremita della congregazione eremitica di Brettino, (PS) diverrà Agostiniano nel 1256. Provinciale della Provincia anconetana (1269) e Priore Generale dell’Ordine agostiniano dal 1271 al 1290.Animatore dell’Osservanza della vita religiosa, introdusse nell’Ordine la devozione alla Madonna e fece scelte culturali per l’Ordine fondando Studi Generalizi nelle principali città d’Europa. Il suo culto fu approvato da Clemente XIII.
Martirologio Romano: A Orvieto in Umbria, beato Clemente da Osimo, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che resse e promosse con efficacia l’Ordine e ne riformò con saggezza le leggi.
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Del leader aveva tutte le doti: prudenza e ponderazione, paterna benevolenza, sollecitudine, lavoro instancabile. Così i biografi, soffermandosi su queste, hanno finito per “dimenticare” altri particolari non irrilevanti della sua vita, come ad esempio data e luogo di nascita. Di certo sappiamo soltanto che il beato Clemente da Osimo è nato agli inizi del XIII secolo, ma sul dove ancora si discute tra il paese di S, Elpidio (nei pressi di Ancona) invece che Osimo. Neppure ci hanno tramandato la spiritualità dei primi anni e le sue esperienze, soltanto lasciando intendere che sia stato eremita, ma certa ed inequivocabile è la data del suo ingresso tra gli Agostiniani: il 1256. Qui arriva comunque con un bagaglio non indifferente di cultura e spiritualità, se appena tredici anni dopo viene eletto Provinciale della Provincia anconetana. La “carriera” di Clemente all’interno del suo Ordine non si ferma però qui: nel 1271 viene eletto Priore Generale e tale resta per un triennio, al termine del quale ritorna alla vita ritirata che forse era un po’ la sua specifica vocazione; nel 1284 viene rieletto all’unanimità, confermato nel 1287 ed ancora nel 1290. Nel primo mandato la personalità di Clemente non riesce ad esprimersi in pieno, perché forse condizionata dalle personalità ecclesiastiche che lo circondano (e specialmente del “cardinale-protettore” Riccardo Annibaldi), ma nei periodi successivi riesce a lasciare un’impronta, al punto che gli storici sono concordi nell’affermare che Clemente è indiscutibilmente il più grande tra i priori generali degli inizi dell’Ordine. E non è un caso che a lui sia toccato riformulare e promulgare le Costituzioni dell’Ordine, un’opera monumentale alla quale egli si dedica instancabilmente insieme al confratello ed amico Agostino Novello. Dell’unità del suo Ordine è un deciso ed efficace promotore, perché, oltre a promulgare le prime Costituzioni, si preoccupa di dare alla formazione dei novizi un chiaro orientamento agostiniano, un’unica liturgia per tutto l’Ordine e, inoltre, indirizzando alunni e professori all’esperienza internazionale, con l’apertura di nuove case e nuovi studentati a Parigi, Roma, Bologna, Padova e Napoli. Con lui la devozione mariana diventa una tradizione dell’Ordine e Clemente ne è il promulgatore più strenuo, devoto com’è lui stesso della Madonna. I biografi non dimenticano di registrare i fatti prodigiosi (come l’acqua cambiata in vino) che contraddistinguono il priorato di Clemente, quasi il timbro di Dio sulla sua opera. Muore l’8 aprile 1291, a pochi mesi dall’inizio del suo quarto mandato. I fatti prodigiosi attorno alla sua salma si moltiplicano e l’Ordine conserva nel tempo la sua memoria, circondandolo di venerazione. Per questo motivo Papa Clemente XIII ne conferma il culto “ab immemorabili” nel 1761. Viene festeggiato oggi, insieme al beato Agostino Novello che con lui aveva collaborato a scrivere le Costituzioni e che ne fu successore come Priore Generale.
Autore: Gianpiero Pettiti
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