Napoli, 25 marzo 1715 - 6 ottobre 1791
Martirologio Romano: A Napoli, santa Maria Francesca delle Piaghe del Signore nostro Gesù Cristo (Anna Maria) Gallo, vergine del Terz’Ordine Secolare di San Francesco, ammirevole per la pazienza di fronte alle innumerevoli e continue sofferenze e avversità, per le penitenze e per l’amore di Dio e delle anime.
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Anna Maria Gallo nacque a Napoli il 25 marzo 1715 da piccoli commercianti di mercerie. Ricevette la Prima Comunione all’età di sette anni. Nacque e visse nei famosi “Quartieri spagnoli” di Napoli, zona popolosa e non certamente rinomata; trattasi di tanti vicoletti intersecati a scacchiera ove le truppe spagnole vicereali del ‘600 venivano ‘accquartierati’ in casette di 1-2 stanze, alte massimo 1 piano a poca distanza dal Palazzo Reale, pronti ad intervenire alla prima chiamata. In seguito quasi finita l’occupazione spagnola, queste case furono sopraelevate di altri piani, visto che era proibito costruire fuori le mura della città e tolte le truppe entrarono i cittadini per abitarci.
Il nome di questo rione, a ridosso della strada principale di Napoli, via Toledo, formato da un reticolato di alti palazzi ma in vicoli stretti e senza luce viene ancora chiamato “sopra i Quartieri”, la popolazione abita praticamente a brevissima distanza dalle finestre e balconi del muro di fronte; aldilà dell’origine storica, c’è il reale problema del soccorso in caso di pericolo, soprattutto d’incendio, perché le autobotti dei Vigili del fuoco non passano.
All’epoca della nostra Santa non c’era solo un pericolo per la promiscuità e la violenza sviluppatosi, ma vi era anche un fervore di opere religiose con conventi e chiese i cui Ordini si stabilivano lì, per poter dare concreto aiuto spirituale e materiale ai fedeli.
La ragazza man mano che cresceva mostrò una pratica religiosa delle virtù cristiane tale da essere soprannominata la “santarella” conobbe e si fece guidare dal futuro santo Giovan Giuseppe della Croce, alcantarino del convento di s. Lucia al Monte, la cui chiesa Anna Maria frequentava.
A sedici anni vincendo le resistenze e le percosse del violento padre, che la voleva sposa di un ricco giovane, che l’aveva chiesta, Anna Maria entrò nell’Ordine della Riforma di s. Pietro d’Alcantara, vestendone l’abito e pronunciando i prescritti voti, cambiando il nome di battesimo in quello di Maria Francesca delle Cinque Piaghe, rimanendo nel mondo secolare.
Suo Direttore spirituale era il padre Giovanni Pessiri, il quale in seguito ammise la religiosa insieme alla Terziaria Maria Felice, nella sua casa in vico Tre Re a Toledo, dove rimase per 38 anni fino alla morte.
L’edificio prese in seguito il nome di convento per la dimora delle suore, ma esso non era stato costruito per questo uso e quindi ha ancora oggi tutte le caratteristiche di un’abitazione comoda per famiglia di tre stanze tramutate in cappella e opere annesse.
La vita di s. Maria Francesca è tutto un susseguirsi di sofferenze fisiche e morali, che in continuità si accanirono contro di lei, donate a Cristo come pegno per i peccatori; la sua casa divenne meta continua di fedeli fra i quali s. Francesco Saverio Bianchi a cui predisse la santità.
Ebbe il dono della profezia e ancora vivente si operarono fatti prodigiosi cui il popolo li considerò come miracoli. Ancora oggi a distanza di oltre due secoli, il popolo accorre a chiedere grazie come è attestato da due lapidi all’esterno della casa-cappella, la seconda è per lo scampato disastro della II guerra mondiale che con i suoi 105 bombardamenti su Napoli, risparmiò i ‘Quartieri’ e il suo denso popolo.
Nella cappella vi è ancora la sua sedia di dolore su cui, specie le donne desiderose di avere un figlio devotamente si siedono ad impetrare la grazia. Morì il 6 ottobre 1791 a 76 anni e il suo corpo riposa nel Santuario-Casa della Santa in Vico Tre Re a Toledo. Ai funerali partecipò una grande folla e giunta la bara alla chiesa questa fu presa d’assalto da chi voleva ad ogni costo un reliquia, dovettero intervenire le Guardie del Corpo del Re.
Fu beatificata il 12 novembre 1843 da papa Gregorio XVI e canonizzata il 29 giugno 1867 dal Pontefice Pio IX, prima santa napoletana della Chiesa.
Autore: Antonio Borrelli
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