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Sant' Ilda Badessa
Festa:
17 novembre
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VII sec.
La madre, una Principessa inglese, fu delusa quando venne alla luce una bambina. Il Vescovo Paolino, compagno di Sant'Agostino di Canterbury, e uno dei primi Vescovi nell'Inghilterra del VII secolo, battezzò la bambina, nell'età della ragione, con il nome di Ilda. Deludendo ogni aspettativa e disprezzando ogni onore, Ilda abbandonò la casa principesca per mettersi al servizio di Dio. Lasciò il paese dove era conosciuta, per recarsi nelle regioni orientali dell'isola, celandosi agli occhi del mondo e rimanendo solo sotto lo sguardo del Padre celeste. A trentatré anni, Ilda attirava attorno a sé giovani desiderose di vita contemplativa. Dov'ella passava, sorgevano monasteri in ogni contea dell'Inghilterra.
Per altri trentatré anni Ilda lavorò per la sua patria, a lei si rivolgevano per consiglio i potenti dell'isola; a lei, monaca, ricorrevano prelati e religiosi. Per trent'anni, Ilda fu così la guida spirituale dell'Inghilterra cristiana. La prima cosa che raccomandava era la giustizia. Il primo dovere, il primo debito dell'uomo, per questa donna piena di illuminata saggezza, era la giustizia, che non si stancava mai di consigliare. Molti di coloro che si posero sotto la sua guida spirituale, divennero Vescovi, e furono ottimi pastori. Gli ultimi anni della sua vita furono tormentati da una febbre continua, fino alla morte nel 680 nel suo Monastero di Whitby.
Martirologio Romano: A Whitby nella Northumbria in Inghilterra, santa Ilda, badessa, che accolta la fede e i sacramenti di Cristo, posta alla guida del monastero, si adoperò per il rinnovamento della disciplina monastica maschile e femminile, per la difesa della pace e dello spirito di carità e per la promozione del lavoro e della lettura della Sacra Scrittura, al punto che si riteneva avesse compiuto in terra opere celesti.
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Nei secoli passati l’universo femminile veniva considerato poco, o nulla. Tuttavia la storia insegna che alcune donne straordinarie hanno dato prova di grandi capacità, nonostante fossero ostacolate da pregiudizi e ostilità. Una di loro è Sant’Ilda, nata nel 614 in Northumbria (Inghilterra settentrionale), in una famiglia di nobili legati alla casata reale. Il nome Ilda significa “guerriera” e deriva da hilt, parola dell’antico tedesco. La madre di Ilda, mentre è in dolce attesa, fa un sogno: sotto la propria veste trova un bellissimo brillante, capace di illuminare tutta l’Inghilterra. La donna pensa che la pietra preziosa rappresenti il figlio maschio che sta per nascere e che sarà un re valoroso. Invece arriva una femmina, Ilda. Allora la mamma, un po’ delusa, sogna per la figlia un matrimonio splendido, con un principe. Niente di tutto ciò.
Ilda cresce alla corte reale e a tredici anni viene battezzata. È splendente come un diamante, saggia, buona, intelligente. Il suo destino è di illuminare l’Inghilterra diffondendo la Parola di Dio. Entra in convento e ne diventa la badessa. In seguito viene chiamata a guidare altri monasteri. Nel 655 il re Oswiu di Northumbria, durante una battaglia, fa un voto: in caso di vittoria avrebbe donato dodici campi per la costruzione di monasteri e avrebbe offerto a Dio sua figlia Elfleda. Poiché la sua preghiera viene esaudita, il re mantiene la promessa. Fa entrare in monastero la figlia, sotto la guida di Ilda, e a quest’ultima regala uno degli appezzamenti di terreno che si trova a Whitby (contea di North Yorkshire), paese bagnato dal Mare del Nord. La monaca fa edificare una grande abbazia maschile e femminile dedita allo studio e alla divulgazione delle Sacre Scritture.
Il monastero, guidato da Ilda, diventa celebre. E proprio a Whitby, nel 664, si tiene un incontro importantissimo tra varie correnti di pensiero cristiano in disaccordo tra loro, voluto dal re Oswiu. A Ilda spetta il prestigioso e difficile compito di guidare l’incontro che avrà ampio successo. Ilda è una donna e il suo parere dovrebbe contare meno di niente, eppure a lei, per avere consiglio, si rivolgono vescovi e regnanti. Anche la povera gente dai suoi suggerimenti trae beneficio. Si narra che Ilda abbia liberato intere coltivazioni dall’invasione di anatre selvatiche e serpenti. Ilda muore nel 680 nel suo Monastero di Whitby, pittoresco porto di pescatori diventato, oggi, meta di turismo.
Autore: Mariella Lentini
Fonte:
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