Capua (Ce), circa 1330 - Norimberga (Germania), 5 ottobre 1399
Della famiglia Delle Vigne, mentre era studente di diritto a Bologna, nel 1350 entrò nell'Ordine in quella città. Fu insegnante e priore in vari conventi italiani. Su suggerimento della Madonna, s. Caterina da Siena lo scelse come direttore spirituale, comunicandogli la sua ardente passione per la Chiesa e per il rinnovamento della vita religiosa. Come provinciale di Lombardia e poi nel 1380 Maestro dell'Ordine si prodigò per restaurare la regolare osservanza tanto che fu considerato un secondo fondatore dell'Ordine. Lavorò anche per il ritorno del papa a Roma e per la soluzione dello scisma d'Occidente.
Martirologio Romano: A Norimberga nella Baviera, in Germania, beato Raimondo delle Vigne, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che fu prudente guida spirituale di santa Caterina da Siena, di cui scrisse anche una biografia.
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Ha studiato teologia dai Domenicani e poi giurisprudenza a Bologna. Sui trent’anni è direttore spirituale o insegnante in varie comunità: da Montepulciano a Roma, e più tardi a Siena, dove si fa anche infermiere e confortatore nella pestilenza del 1374. Nello stesso anno, eccolo direttore spirituale e confessore di Caterina da Siena, già nota a pontefici, a sovrani di tutta Europa e alla gente qualsiasi, per il suo modo tutto nuovo di affrontare problemi come la crociata in Terrasanta, il ritorno dei papi a Roma e la riforma della Chiesa. E per il suo passare da visioni e colloqui soprannaturali alle terrene ruvidezze della politica. Entusiasma e preoccupa, Caterina. Qualcuno giunge a sospettare l’eresia in questa ragazza “monaca in casa” – una terziaria domenicana, si direbbe oggi – che fa tutto da sola, battitrice libera, e con le lettere e i colloqui scrolla i troni e le cattedre, discute con governanti, entusiasma la gioventù senese. La sua piena ortodossia è riconosciuta dal Capitolo generale domenicano riunito a Firenze nel maggio 1374, che poi le mette al fianco appunto fra Raimondo. Per quattro anni lui l’accompagna anche nei suoi viaggi, e ad Avignone fa da interprete fra lei e Gregorio XI. Questo è il Pontefice che torna infine a Roma nel 1377. Ma muore nel 1378 e, dopo l’elezione del successore Urbano VI, scoppia il grande scisma che durerà 39 anni, con un Papa a Roma e uno ad Avignone, dividendo l’Europa, i vescovi, gli Ordini religiosi. Raimondo, come Caterina, è per il Papa romano, e ne difende la causa nelle missioni in varie parti d’Europa. Morendo nel 1380, Caterina gli ha predetto l’elezione a Maestro generale dei Domenicani, cosa che avviene nello stesso anno, risiedendo poi alternativamente in Italia e in Germania. Nello spirito cateriniano di riforma, imprime nuovo vigore spirituale all’Ordine, favorendo lo sviluppo del movimento di “osservanza”, sorto sull’esempio francescano. "In quest’opera si meritò il titolo di secondo fondatore dell’Ordine dei Predicatori" (G. D’Urso). Tra le sue opere scritte, la più nota è la vita di Caterina. Sepolto dapprima a Norimberga, dove è morto, il suo corpo è stato poi portato a Napoli, nella chiesa di San Domenico Maggiore. Nel 1899 Leone XIII ne ha confermato il culto come beato.
Autore: Domenico Agasso
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