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Beata Giovanna di Signa Vergine

Festa: 9 novembre

† 1307

La Beata Giovanna visse nella seconda metà del 1200, e pochi documenti sul suo conto sono pervenuti fino a noi. Era figlia di umili genitori, e come Giovanna d'Arco e Bernardetta di Lourdes fu in gioventù pastorella, semplicissima di vita e immacolata d'anima. Sui trent'anni poté dar corpo al suo ideale di vita religiosa, facendosi reclusa volontaria sull’esempio dì Santa Verdiana, reclusa a Castelfiorentino. Dopo aver ricevuto, dai frati di Carmignano, l'abito del Terz'Ordine francescano, ella si fece murare entro una celletta isolata, presso l'Arno, ai piedi dei paese. Vi restò, in penitenza, per ben quattro decenni. Da quell'angusto rifugio, ella sparse doni di misericordia su tutti coloro che a lei ricorsero: curò ammalati, consolò afflitti, sollevò peccatori, illuminò dubbiosi, aiutò bisognosi. Già da viva, si meritò così la fama di benevola protettrice di Signa e dei suoi abitanti. Una fama perdurata fino ai nostri giorni, grazie anche ai miracoli postumi e alle grazie ricevute.
Le leggende pittoresche sul conto della Beata Giovanna riguardano la sua gioventù come pastora. Una, per esempio, narra come durante le tempeste e gli acquazzoni, ella radunasse il gregge sotto un grande albero, che prodigiosamente veniva risparmiato dalla pioggia, dalla grandine e dalle saette.
Perciò quando una tempesta si avvicinava, gli altri pastori accorrevano accanto a lei con i loro animali. Giovanna approfittava di quelle occasioni per insegnare ai compagni, con parole semplici ed efficaci, il modo di salvarsi l'anima e di meritarsi il paradiso. Altre volte, quando l'Arno in piena impediva il traghetto tra l'una e l'altra sponda, Giovanna fu vista stendere sulle acque minacciose il suo rozzo mantello, e traghettare su quello il fiume, come su una barca sicura. Nel prodigio si compì anche la sua vita di reclusa volontaria, nel 1307.

Martirologio Romano: A Signa presso Firenze, beata Giovanna, vergine, che condusse vita solitaria per Cristo.


A Signa la chiamano “La Beata”. E con tale nome è indicata la parte antica e più alta di questo paese toscano che si affaccia sul fiume Arno. Giovanna nasce a Signa (Firenze) intorno al 1266. I suoi genitori sono poveri contadini e la bambina aiuta la famiglia pascolando le pecore. Intorno alla fanciulla accadono fatti strani, anzi, miracolosi. Giovanna prega, è buona, generosa, pensa più agli altri che a se stessa. Diventa famosa perché quando arrivano tuoni, fulmini e grandine, il suo gregge si salva sempre, poiché la pastorella lo raduna sotto un albero e, in maniera prodigiosa, le pecore non vengono bagnate neanche da una goccia d’acqua. Da quel momento tutti gli altri bambini che governano un gregge, quando arriva il temporale, si radunano attorno a Giovanna, rimanendo salvi e, soprattutto, asciutti. La pastorella coglie l’occasione per parlare con semplicità ai suoi amichetti di Gesù e dell’amore cristiano. Si narra che durante una piena dell’Arno, poiché il ponte è inagibile, Giovanna abbia attraversato il fiume camminando sopra il suo mantello.
La giovane decide, poi, di isolarsi dal mondo andando a rifugiarsi in una celletta, detta il “Beatino”, nei pressi del suo paese, vicino all’Arno, ancora oggi visitabile. Fa murare la porta e rimane per sempre lì. Dalla sua finestrella con le inferriate dispensa guarigioni a chi le chiede aiuto, consiglio a chi si tormenta nel dubbio, consolazione a chi è triste. Un giorno una povera donna impasta e inforna una focaccia che le basta a malapena per la cena. Con il cuore colmo di bontà, ne porta un pezzetto a Giovanna. Quale sorpresa per la buona donna quando la sera, al ritorno del marito, si accorge che la focaccia nel forno è tornata intera! Giovanna guarisce i bambini, che ama tanto. Anche gli animali sono ben voluti dall’eremita. Famoso è il miracolo del passerotto malato, da lei salvato. Nel 1307 improvvisamente le campane della chiesa si mettono a suonare senza l’intervento di nessuno. Il popolo sente che è successo qualcosa di straordinario. Accorre nella celletta di Giovanna e la trova senza vita. Da quel momento altri miracoli avvengono a Signa, come le guarigioni durante le epidemie, così virulente a quei tempi.
Oggi Giovanna riposa presso la Chiesa di San Giovanni Battista a Signa. Il paese, tutti gli anni, festeggia la sua protettrice ogni lunedì di Pasquetta, con un corteo storico, figuranti che indossano costumi dell’epoca di Giovanna, la benedizione dei bambini e il volo di alcuni passerotti, a ricordo di uno dei miracoli compiuti dalla “Beata”.


Autore:
Mariella Lentini


Fonte:
Mariella Lentini, Santi compagni guida per tutti i giorni

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Aggiunto/modificato il 2023-10-23

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