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Beata Antonia Maria Verna Fondatrice
Festa:
25 dicembre
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Rivarolo Canavese, Torino, 12 giugno 1773 – 25 dicembre 1838
Nacque a Pasquaro una frazione di Rivarolo Canavese (TO) il 12 giugno 1773. Precocemente sentì la chiamata alla vita religiosa, già a 15 anni lasciò la famiglia andandosi ad appartare in un luogo non meglio identificato, dopo un anno nel 1789, ritornò alla casa paterna, dando inizio al suo apostolato tra i fanciulli della frazione, che proseguì fino al 1796-97, quando si trasferì definitivamente a Rivarolo Canavese dando seguito alla sua attività di apostolato. In seguito frequentò la ‘Scuola del Gesù’ (Istituto Rigoletti) in San Giorgio Canavese, trovandosi così contemporaneamente come maestra in un posto e studente in un altro. Nel 1806 si unì ad un gruppo di compagne, per espletare quell’apostolato di insegnamento ai fanciulli, istruzione catechistica e assistenza domiciliare agli ammalati, che da sola ormai non riusciva più a far fronte; gettava così le basi a Rivarolo di una nuova Istituzione, che però andò a rilento nella sua realizzazione a causa delle difficoltà e cavilli frapposti dalle autorità civili. Nel 1819 riuscì ad aprire una casa, finché dopo ventidue anni di continue lotte e speranze, con decreto del 7 marzo 1828, il re Carlo Felice, diede la tanto attesa approvazione sovrana, seguita il 10 giugno dello stesso anno, ad opera del vescovo di Ivrea, dalla vestizione e professione religiosa della fondatrice, madre Antonia Maria Verna e delle prime “Figlie della Carità dell’Immacolata Concezione” nome assunto dalla nuova Congregazione, poi denominata d’Ivrea. Ne venne confermata superiora e dovette ancora lottare negli anni successivi, in difesa dell’esistenza della sua fondazione, specie negli anni 1834 e 1835. La “passione del Regno di Dio” fu la padrona del suo animo, sin da quando era fanciulla e il mondo intorno a lei si affannava alla ricerca di un equilibrio che voleva fare a meno di Dio e delle sue leggi; questa passione fu l’unica legge della sua vita. Sfinita dalle lotte ma con l’animo sereno, dopo breve malattia morì a Rivarolo Canavese il 25 dicembre 1838 e tumulata nel sotterraneo della chiesa parrocchiale. Papa Benedetto XVI ne ha riconosciuto l'eroicità delle virtù, proclamandola Venerabile, il 19 dicembre 2009, edha riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione il 14 gennaio 2011. La solenne beatificazione di Madre Verna è stata presieduta dal Card. Tarcisio Bertone nella Cattedrale di Ivrea il 2 ottobre 2011. La memoria liturgica della Beata è celebrata il 12 giugno, suo anniversario genetliaco
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Nacque a Pasquaro, frazione di Rivarolo Canavese, il 12 giugno 1773, da umile famiglia di contadini, ricca di fede e formata alla laboriosità.
Trascorse l’infanzia e l’adolescenza nell’apprendimento delle virtù cristiane, esercitandosi precocemente nella generosità. Era solita raccogliere attorno a sé i bambini del vicinato, mentre i loro genitori erano al lavoro dei campi, li custodiva amorevolmente, li istruiva nella catechesi e insegnava loro le preghiere della vita cristiana.
Appena quindicenne, “dinanzi alla Regina del Cielo”, Antonia Maria fece voto di perpetua verginità. Da allora intensificò la vita spirituale, le attività apostoliche e i gesti di carità con i quali sovveniva le necessità dei bisognosi. A 25 anni circa, trasferitasi a Rivarolo, continuò la sua attività a favore dei piccoli, dei malati e dei poveri, al punto che alcune giovani, trascinate del suo esempio, vollero unirsi a lei.
La Beata, comprese allora di dover provvedere alla sua formazione culturale per meglio servire i piccoli e gli ultimi, e sebbene adulta, iniziò a frequentare la Scuola del Gesù a San Giorgio Canavese. Nel 1806 Antonia Maria presentò la prima domanda di autorizzazione per un “Ritiro” di Figlie della Carità sotto la protezione della Concezione della Beatissima Vergine Maria. Il Signore dispose che il nascente Istituto, prima di ricevere il riconoscimento giuridico e canonico, fosse corroborato da molteplici prove.
Questa dolorosa storia rivelò in Madre Antonia un profondo spirito di fede e di preghiera, una generosa disponibilità al volere di Dio, una eroica costanza nel ricominciare la sua opera dopo ogni delusione, alimentando la sua vita con la preghiera intensa e continua. Particolarmente difficile da superare fu, nell’anno 1830, il tentativo di fusione dell’opera di Madre Antonia Maria con altri istituti femminili già esistenti. Rifulse allora la profondissima umiltà della Venerabile Serva di Dio, che intensificò la preghiera e coltivò ancor più la fiducia nella “superna Provvidenza”, alla quale aveva affidato la sua opera.
Donna evangelicamente forte, tra innumerevoli sofferenze morali seppe condurre gli avvenimenti con prudenza e saggezza, salvaguardando l’identità del carisma della nascente Congregazione. La fedeltà della Venerabile Fondatrice all’ispirazione dello Spirito fu coronata dall’approvazione canonica il 27 novembre 1835 quando alla sua famiglia religiosa fu attribuito il nome di “Sorelle della Carità sotto il titolo della Santissima Concezione della Beata Vergine Maria”. Alle suore raccolte attorno alla sua materna guida, la Venerabile Serva di Dio indicava Maria Immacolata, come modello di ogni virtù.
Ispirandosi al mistero di grazia che rende Tutta Santa la Madre di Dio, invitava le sue dilette figlie ad agire sempre e verso tutti gratuitamente, per onorare l’ineffabile disegno del Padre. Per questo nella primitiva regola della comunità, la Fondatrice vergò innumerevoli volte la parola “gratis”, come felice sintesi di uno stile di vita autenticamente evangelico. Nel Ritiro di Rivarolo Antonia Maria consacrò gli ultimi anni della sua vita all’assistenza dei bambini, all’educazione delle fanciulle, sempre disponibile a sostituire le sorelle, impegnate nell’apostolato esterno presso gli infermi e i poveri.
Con la sua presenza umile e amorosa, seppe vivificare con l’esempio e con la parola, la sua comunità religiosa, dopo anni di grandi prove. Lentamente la sua fibra, quantunque forte, spossata dalle tante difficoltà, cominciò a declinare e quasi inaspettatamente il 25 dicembre del 1838, all’età di 65 anni, mentre le campane suonavano a festa per la Messa di Natale, Madre Antonia Maria Verna nasceva al cielo tra l’unanime compianto dei suoi concittadini, che, numerosi, parteciparono ai suoi funerali, riconoscendone subito la fama di santità.
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