Castellammare di Stabia, Napoli, 5 settembre 1845 – 13 dicembre 1921
Nacque il 5 settembre 1845 a Castellamare di Stabia, prima di sei figli di una famiglia benestante. Avverte, sin da giovanissima, la chiamata e già a 12 anni entra in convento ma, due anni dopo, viene dimessa perché di salute cagionevole. Entra così a far parte di quella schiera di donne costrette a rimanere in casa a pregare e ad operare nel loro quartiere. Esse sono per lo più inserite come Terziarie negli Ordini Mendicanti. Anche Costanza diventa Terziaria dei Servi di Maria; insegna il catechismo e organizza la «Pia unione delle Figlie di Maria» che ospita ragazze in difficoltà. Nel 1869 sono oltre 100 le piccole ospiti e Costanza è coadiuvata da un gruppo di Figlie di Maria di cui alcune vestono l'abito di Terziarie Serve di Maria e che prendono a vivere in comunità. Così, due anni più tardi, Costanza viene nominata superiora con il nome di Maria Maddalena della Passione. Madre Maria Maddalena muore il 13 dicembre 1921 a Castellammare. È stata beatificata il 15 aprile 2007. (Avvenire)
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Numerose furono le fondatrici che nel diciannovesimo secolo onorarono con le loro numerose realizzazioni le loro città e il loro Paese, esercitando la carità e lasciando una scia luminosa. Fra queste nobili e sante figure annoveriamo madre Maria Maddalena della Passione.
Nacque come Costanza Starace il 5 settembre 1845 a Castellammare di Stabia, prima dei sei figli di una famiglia benestante. Educata cristianamente prima in famiglia, poi in vari convitti, avvertì sin da giovanissima la chiamata di Dio alla vita religiosa; già a 12 anni entrò in convento, ma a 14 anni fu dimessa, perché di salute cagionevole.
Entrò così a far parte di quella grande schiera di donne e giovani che vivevano la consacrazione a Dio pur rimanendo nella loro casa, pregando, soffrendo ed operando nel loro rione o quartiere, irradiando una spiritualità che attirava fedeli in gran numero; il popolo le chiamò “monache di casa”. Esse per lo più erano inserite come Terziarie negli Ordini Mendicanti, ricevendone guida e sostegno spirituale.
Anche nel Meridione d’Italia vi furono esponenti di questo genere, in particolare a Napoli e provincia. Ne citiamo qualcuna: santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, terziaria alcantarina, la “santa dei Quartieri Spagnoli”; la serva di Dio Anastasia Ilario, terziaria domenicana, la “santarella di Posillipo”; la serva di Dio Maria di Gesù Landi, terziaria francescana, fondatrice del Tempio e delle Opere dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte; la venerabile Genoveffa De Troia, terziaria francescana a Foggia; la serva di Dio Maria Angela Crocifissa (Maria Giuda), terziaria francescana del Quartiere Mercato a Napoli; la venerabile Serafina di Dio, terziaria carmelitana a Capri.
Anche Costanza Starace aderì ad un Ordine, divenendo Terziaria dei Servi di Maria, ricevendone l’abito dal vescovo diocesano Francesco Saverio Petagna. Insegnò il catechismo e organizzò la Pia Unione delle Figlie di Maria, poi, sollecitata dal suo vescovo e ottenuta dai genitori una abitazione, l’utilizzò per «ricoverarvi fanciulle pericolanti, facendole assistere da una pia persona, mentre lei si portava spesso in quella casa per istruire le piccole orfane».
Nel 1869, quando le piccole ospiti superavano il numero di 100 unità, Costanza Starace era coadiuvata da un gruppo di Figlie di Maria, di cui alcune vestirono l’abito di Terziarie Serve di Maria e presero a far vita comune con lei. Un paio d’anni dopo, nel 1871, monsignor Petagna nominò Costanza Starace superiora, con il nuovo nome di Maria Maddalena della Passione: nascevano così le Compassioniste Serve di Maria.
La congregazione cominciò a diffondersi, prima nelle Puglie e poi in Campania. Madre Maddalena si dedicò fino alla morte alla formazione spirituale delle sue figlie e alla guida delle attività di apostolato e di assistenza delle case che man mano si moltiplicavano.
Fu assistita e guidata dal nuovo vescovo di Castellammare di Stabia, anch’egli Terziario dei Servi di Maria, il servo di Dio monsignor Vincenzo Maria Sarnelli, che guidò la diocesi dal 1879 al 1897, quando divenne arcivescovo di Napoli.
L’attivismo, la generosità, l’instancabilità del suo operare, subivano nel segreto del suo spirito prove durissime. Dopo la tragedia della Prima Guerra Mondiale, sebbene abbastanza anziana e sfibrata dalle malattie, si dedicò con inalterata generosità all’assistenza dei più deboli e di quanti, specie orfani, malati o reduci, avessero necessità fisiche e spirituali.
La sua autobiografia, la fittissima corrispondenza epistolare, in particolare le lettere circolari alle sue suore e quelle dirette a monsignor Sarnelli, rivelano un’anima di eccezionale ricchezza umana e spirituale; tutti gli scritti sono stati raccolti in sei volumi, stampati in copie limitate e per uso interno.
Nel 1893 la congregazione delle Suore Compassioniste Serve di Maria ottenne l’aggregazione ufficiale all’Ordine dei Servi di Maria, come era già avvenuto qualche anno prima per un’altra istituzione napoletana installata a Nocera, le Suore Serve di Maria Addolorata, fondate nello stesso periodo dalla Serva di Dio Maria Consiglia dello Spirito Santo, al secolo Emilia Addatis.
Madre Maria Maddalena della Passione morì il 13 dicembre 1921 a Castellammare.Il perdurare della sua fama di santità ha portato all’apertura del suo processo di beatificazione, svolto nella diocesi di Castellammare di Stabia dal 1939 al 1942. Dichiarata Venerabile con decreto del 7 luglio 2003, è stata beatificata nella Concattedrale di Castellammare di Stabia il 15 aprile 2003. I suoi resti sono conservati nel Santuario del Sacro Cuore e dell’Addolorata a Scanzano.
A conclusione si riportano alcune sue massime:
«Quando non potete parlare all’uomo di Dio, parlate a Dio dell’uomo».
«La virtù è come il sole, che anche tenendo le porte chiuse entra per le fessure».
La festa liturgica della Beata Maria Maddalena della Passione, in base al decreto di beatificazione, è stata fissata al 5 settembre, giorno della sua nascita sulla terra.
Autore: Antonio Borrelli
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