† Sens, Gallia, III secolo
Titolare della Chiesa Cattedrale, santa Colomba proveniva da una famiglia pagana; dopo essere stata battezzata, si trasferì a Sens in Francia. Fu martirizzata per ordine dell'Imperatore Aureliano nella seconda metà del III secolo. Il culto di santa Colomba giunse a Rimini provvidenzialmente: alcuni mercanti di Sens, che veleggiavano nell'Adriatico, portando con sè una reliquia di santa Colomba, furono costretti ad approdare a Rimini, dove la reliquia, accolta da Stemnio, Vescovo di Rimini, fu posta nella Cattedrale.
Martirologio Romano: A Sens nella Gallia lugdunense, ora in Francia, santa Colomba, vergine e martire.
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Santa Colomba di Sens, è stata una delle martiri più celebri di tutto il Medioevo e il suo culto ebbe una larga diffusione. Ciò nonostante, le notizie storiche che la riguardano, sono circondate dalla leggenda; la stessa 'Passio' è piena di luoghi comini, tipici della agiografia aurea dei primi martiri. Colomba è presentata come appartenente a nobile ma pagana famiglia di Spagna e vissuta nel III secolo; per sottrarsi al culto degli dei, lasciò la famiglia e si recò in Gallia prima a Vienne dove ricevé il Battesimo, poi a Sens. Sembra che il suo vero nome fosse Eporita e che sarebbe stata poi chiamata Colomba per la sua innocenza. A Sens, fu arrestata come cristiana a causa della persecuzione in atto in tutto l'Impero Romano; trovandosi in città l'imperatore Aureliano Lucio Domizio (270-275), fu condotta davanti a lui, che nel tentativo di farla rinunziare alla verginità cristiana, sarebbe giunto a proporle il matrimonio con suo figlio. Ma poi irritato per il suo rifiuto, la condannò ad essere chiusa nell'anfiteatro in una 'cella meretricia'; ma quando si presentò un giovinastro per abusare di lei, un'orsa dell'anfiteatro intervenne a proteggerla, mettendo in fuga l'uomo. Visto che nessuno dei soldati volle più intervenire, Aureliano infuriato, ordinò che sia la vergine, sia l'orsa fossero bruciate; ma una nube proveniente dall'Africa, procurò una provvidenziale pioggia, che spense il fuoco già preparato; mentre l'orsa scappò via nei campi. L'imperatore ostinato, allora condannò Colomba alla decapitazione, dopo un ultimo tentativo di farle cambiare fede. La giovane, appena sedicenne, subì il martirio non lontano da Sens e fu sepolta da un tale, che invocandola aveva recuperata la vista; ciò avvenne nella seconda metà del III secolo, negli anni fra il 270 e il 275, facendo riferimento all'imperatore Aureliano, trovatosi a Sens per le sue guerre in Gallia. Veneratissima nella Francia dell'epoca, il re Lotario III nel 620 fondò sul sepolcro della santa, la celebre abbazia reale di Sainte-Colombe-les-Sens. Nel 623 il vescovo di Sens, s. Lupo († 623) volle essere sepolto ai piedi della martire; nell'853 il vescovo Wessilone nel consacrare la nuova chiesa, trovò unite le reliquie dei due santi e le fece avvolgere in un prezioso sudario in tessuto orientale, i cui pezzi ritrovati nel XIX secolo, sono conservati nel tesoro della cattedrale. La chiesa dell'abbazia fu costruita una terza volta e consacrata nel 1164 da papa Alessandro III, poi distrutta nel 1792 al tempo della Rivoluzione Francese. I resti del complesso dell'abbazia e della chiesa, furono acquistati nel 1842, dalle religiose della Santa Infanzia di Gesù e Maria, che vi edificarono la loro Casa Madre, salvaguardando i resti dell'antica cripta; le reliquie di s. Colomba erano comunque già stata trasferite sin dal 1803 nella cattedrale di Sens. Numerose sono le chiese dedicate alla santa martire, in Francia, Spagna, Fiandre, Germania e in Italia, dove il culto si diffuse particolarmente a Rimini. Secondo i racconti tradizionali locali, alcuni mercanti che navigavano nell'Adriatico, avevano con sé una reliquia del capo di santa Colomba, ma furono costretti ad approdare a Rimini, dove la reliquia fu accolta dal vescovo Stennio e posta nella cattedrale. Nel 1581 mons. Castelli vescovo di Rimini, essendo nunzio apostolico in Francia, ottenne dai monaci dell'abbazia di Sens, le reliquie di una costola e due denti della martire, che dal secolo XVIII sono conservate in un busto reliquiario ora posto nel Tempio Malatestiano, la nuova cattedrale, che sostituì l'altra demolita nel 1815 dedicata alla SS. Trinità e a S. Colomba. Si è parlato di una traslazione del corpo di Colomba a Bari nel sec. XVII, ma senza alcun serio fondamento. A partire dal Martirologio Geronimiano, fino a quello Romano, la festa di s. Colomba è riportata al 31 dicembre. La popolarità del culto in Francia, andò poi lentamente scemando e fallì nel secolo XIV il tentativo di riportarlo in larga diffusione. A Sens, a causa di una festa locale, concomitante con l'ultimo dell'anno, la celebrazione fu spostata al 27 luglio più altre ricorrenze, come la traslazione delle reliquie e la dedicazione della sua chiesa. Santa Colomba è invocata per ottenere la pioggia e i suoi attributi iconografici sono un'orsa incatenata ed una penna di pavone al posto della palma dei martiri.
Autore: Antonio Borrelli
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