Rattenberg (Tirolo), XIII sec. - † 14 settembre 1313
Nacque nel 1265 a Rattenberg (Nord Tirolo). Fu domestica e cuoca di un nobile nel vicino castello sul Rottenburg; distribuiva generosamente ai poveri tutto ciò che avanzava dalla tavola dei padroni. Morta la contessa, sua figlia impedì tale attività. Notburga allora passò a servizio di agricoltori a Eben. Qui fece fermare con un miracolo il lavoro dei campi dopo il suono delle campane. Morta il 14 settembre 1313, il suo scheletro dorato si venera nella chiesetta della cittadina di Eben. Nel 1718 le reliquie furono ricomposte secondo l'uso dell'epoca, rivestite con seta, oro e argento e furono esposte sull'altare maggiore in posizione verticale e lì sono tuttora. È invocata come modello e patrona della gioventù rurale e si venera come patrona dei contadini e delle domestiche. Il suo culto diffuso nel Tirolo, Austria, Istria, Baviera è stato confermato da Papa Pio IX con decreto del 27 marzo 1862. (Avvenire)
Martirologio Romano: Nel villaggio di Eben nel Tirolo, santa Notburga, vergine, che, casalinga, servì Cristo nei poveri, lasciando ai contadini un modello di santità.
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La santità oggi è più estesa a tutte le categorie sociali, quindi non fa più meraviglia sentire di santi medici, operai, coniugi, ragazzi, studenti, scienziati, ecc., non solo papi, vescovi, religiosi, suore; ma nei secoli scorsi le categorie erano molto ristrette e quindi fece meraviglia che una santa, nel secolo XIV, provenisse dalla condizione degli addetti ai lavori domestici e dal mondo contadino, perché di solito nel campo femminile, erano badesse o regine.
Per questo il culto per s. Notburga, ebbe una diffusione immensa nei Paesi della sua regione l’Austria e degli Stati limitrofi. Su di lei sono state scritte numerose ‘Vitae’ e libri di devozione, come pure è stata raffigurata in tante opere d’arte.
Notburga nacque nel XIII secolo a Rattenberg nel Tirolo del Nord; fu cuoca di un nobile nel vicino castello sul Rottenburg e distribuiva ai poveri tutto ciò che avanzava dalla tavola dei padroni, poi si mise al servizio di un contadino ad Eben, con cui convenne, che avrebbe lasciato il lavoro servile al sabato all’ora dei Vespri, quando secondo il concetto medioevale, cominciava già la festa domenicale; per potersi dedicare alla preghiera ed alle faccende di casa.
Dopo qualche tempo di cui non si conosce la durata, tornò a fare la cuoca presso il nobile nel castello di Rottenburg, continuando nella sua opera caritatevole, fino alla sua santa morte, avvenuta il 14 settembre 1313; venne sepolta ad Eben.
Come già accennato prima, non esistono documenti contemporanei, il testo più antico della sua leggenda, in tedesco, si trovava sul dipinto ad olio e su tavola di legno, che una volta abbelliva la tomba di Notburga ad Eben ed ora disperso.
Questo testo che fu trascritto in latino e conservato nel Museo Ferdinandeum di Innsbruck, riporta il racconto di numerosi miracoli e prodigi verificatesi dopo la sua morte. L’iconografia che la riguarda è numerosa e riporta come simbolo la falce, che secondo la leggenda, di fronte all’insistenza a continuare a lavorare fatta dal contadino, Notburga lanciò in alto la falce che rimase sospesa nell’aria.
In tutti i secoli successivi ella ebbe notevole culto, si sa che nel Seicento i numerosi pellegrini erano soliti asportare un poco di terra dal cimitero di Eben, per usarla contro le malattie che colpivano uomini ed animali, si racconta di miracoli e di grande affluenza di devoti.
La chiesetta di Eben in cui era sepolta, venne ampliata nel 1434 e nel 1516 e abbellita con il concorso munifico dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo. Nel 1718 le reliquie furono ricomposte secondo l’uso dell’epoca, rivestite con seta, oro e argento e furono esposte sull’altare maggiore in posizione verticale e lì sono tuttora.
È invocata come modello e patrona della gioventù rurale e si venera come patrona dei contadini e delle domestiche. Il suo culto diffuso nel Tirolo, Austria, Istria, Baviera è stato confermato da papa Pio IX con decreto del 27 marzo 1862.
Autore: Antonio Borrelli
Notburga è una santa tirolese. Nasce nel 1265 a Rattenberg, nel Nord Tirolo (Austria), vicino al Trentino Alto Adige, terra di alte montagne, le Alpi: fitti boschi, prati verdi, fiumi e ruscelli limpidi, aria tersa. È figlia di poveri contadini e a diciotto anni viene assunta come aiuto cuoca da un conte del luogo. Notburga è gentile, buona, religiosa. Nel castello del nobile svolge il suo lavoro con diligenza, ma questo non le basta per essere felice. Da buona cristiana, Notburga non si limita ad andare in chiesa e a partecipare alla Messa. Vuole mettere in pratica le parole del Vangelo. Così aiuta i poveri del paese regalando loro gli avanzi della tavola del suo padrone.
Purtroppo i ricchi, a volte, sono egoisti, avari e senza cuore. I padroni non vogliono che la domestica regali il cibo avanzato e le ordinano di darlo ai maiali. Notburga non ubbidisce. Un giorno, il padrone le ordina di fargli vedere che cosa porta dentro al grembiule, convinto di smascherarla. Notburga prega il Signore e quando apre il grembiule il cibo avanzato si trasforma in un mucchietto di trucioli di legno. La sua abitudine di portare pane e vino ai poveri, comunque, non passa inosservata. Così la ragazza viene mandata via dal castello con le sue poche cose.
Notburga trova un altro lavoro presso un contadino nella vicina Eben. Con lui, però, fa un patto: di non lavorare il sabato sera (nel Medioevo considerata già festa) e la domenica. In questi giorni, infatti, la giovane tirolese desidera dedicarsi a Dio e alla preghiera. Il contadino accetta salvo poi pentirsi. Un sabato pomeriggio intima a Notburga di continuare a mietere il grano. La ragazza non intende subire tale ingiustizia e, con parole decise, ricorda al contadino gli accordi pattuiti. Notburga si ferma con la falce in mano e volge il suo sguardo al Cielo chiedendo un segno. Poi lancia in aria la falce che, miracolosamente, rimane sospesa, immobile, lasciando esterrefatto il contadino.
In seguito Notburga torna nel castello dove lavorava prima. I nuovi padroni sono buoni e lasciano Notburga libera di regalare ai poveri il cibo avanzato. Notburga muore a Rattenberg nel 1313. La sua tomba, presso la Chiesa di Eben (Lago di Achen, Austria) è tuttora meta di continuo pellegrinaggio. Molto conosciuta in Austria, Baviera, Istria, Nord e Sud Tirolo e Bolzano, Notburga è patrona delle giovani contadine e delle domestiche.
Autore: Mariella Lentini
Fonte:
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