XVI sec.
Nella Verona del XVI secolo, Lucia, giovane donna di fede incrollabile, si consacra alla cura degli infermi. Diventa faro di speranza durante la peste, prodigandosi tra gli appestati con eroica carità. Contagiata, accoglie la malattia come una corona regale e spira serenamente nel 1574. La sua fama di santità si diffonde rapidamente, grazie alle grazie miracolose ottenute dai devoti.
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Nell’antichissima Fraternità del Terz’Ordine dei Servi di Maria in Verona si iscrive molto giovane una ragazza nata nella stessa città circa l’anno 1514, il suo nome è Lucia. Dimostra seppure giovanissima una grande carità e una coerente fede; rivestita dell’abito di Terziaria vive nella sua casa come se vivesse in monastero, consacrando a Dio nel mondo la sua verginità. Profondamente devota della Passione di Gesù e della Vergine Compassionevole, ha avuto sempre grande attenzione verso quelli che soffrono.
Si fa forte nel suo cuore la parola di Gesù: "… ero infermo e mi avete visitato". Nessun ammalato resta estraneo alla sua carità, sempre disponibile a visitare, consolare, curare, ogni giorno si reca all’ospedale della Misericordia, dove passava molte ore tra quegli ammalati, preferendo i più gravi e riluttanti.
Nel pulire le piaghe, nel lenire il dolore, nell’abbracciare i morenti ella si sente fortemente unita allo Sposo Crocifisso, così da farsi come Maria Desolata continuamente presente accanto alle croci del suo tempo.
Compagna fedele della sua opera è anche sua sorella Barbara, anch’ella Terziaria Servita, ed insieme diventano per tutta Verona un punto di riferimento per gli ammalati, specialmente lei che dimostra un eroismo instancabile.
Maggiormente questo si dimostra nel grave contagio della peste che si abbatte su Verona . Ella non è mai stanca di portarsi dappertutto per aiutare ed incoraggiare, e tutta Verona vede questa umile donna rivestita dell’abito di Serva di Maria farsi largo tra i tanti appestati e, a costo della sua vita, portare dappertutto la carità e la carezza consolatrice di Dio.
Dice il Vangelo: "…chi perde la sua vita a causa mia la ritroverà", con questa parola nel cuore ella si fa madre di tutti quegli appestati emarginati e abbandonati dal mondo. Fedele discepola di Cristo con amore abbraccia la sua croce e come l’agnello innocente anche lei si fa compagna della stessa malattia dei suoi fratelli. Colpita dalla peste l’accoglie come una corona regale e quando sente ormai vicina la morte recita devotamente le Litanie della Vergine Santa e così va incontro al Divino Sposo, accompagnata dalla Vergine Maria, sua Signora e Regina. Muore nell’anno 1574 e da subito i suoi devoti hanno fatto esperienza della sua potente intercessione nelle malattie contagiose.
Autore: Massimo Cuofano, OSSM
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