Botvid, evangelizzatore della Svezia e martire, morì nel 1100 per mano di uno schiavo finlandese che aveva riscattato, dopo averlo istruito e battezzato. Stava navigando con lui e con un altro amico attraverso il Mar Baltico, quando l'uomo uccise entrambi i compagni di viaggio e scappò. Secondo una leggenda, tra le tante fiorite intorno alla vita del santo, un uccello guidò con il suo canto una spedizione alla ricerca dei corpi, e non cessò di cinguettare fino a che non furono ritrovati. Laico, fattore ad Hammarby, Botvid si era convertito alla fede durante un viaggio in Inghilterra ed era tornato in patria con alcuni monaci inglesi per portare il Vangelo. Fu sepolto a Botkyrka. Nel 1339, visitando la tomba, Brigida di Svezia - prima della vedovanza - ebbe un'apparizione in cui Botvid le disse: «Io e altri santi abbiamo ottenuto da Dio la grazia che tu possa udire, vedere e conoscere le cose dello spirito e lo Spirito di Dio avvamperà nella tua anima». (Avvenire)
Martirologio Romano: In Svezia, san Botvido, martire, che, svedese di nascita e battezzato in Inghilterra, si dedicò all’evangelizzazione della sua patria, finché fu ucciso dall’uomo che lui stesso aveva riscattato dalla schiavitù.
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Insieme con sant'Eschilo Botvido (Botvid) fu l'apostolo del Södermanland (in Svezia) e la sua leggenda ci permette di seguire e conoscere il sorgere di un centro cristiano, il formarsi del culto di un santo e lo svilupparsi di un luogo di pellegrinaggio durante il primo Medioevo cristiano svedese.
Botvido di Hammarby, nato da genitori pagani di agiata condizione, non volendo vivere nell'ozio, si diede al commercio e, pertanto, si recò in Inghilterra, prendendo alloggio presso un pio sacerdote. Dopo che questi lo ebbe istruito nella religione cristiana e battezzato, Botvido tornò in Svezia, dove cominciò ad esercitare opere di bontà e di misericordia e a convertire i suoi compatrioti. Merita di essere ricordato un episodio riferito dalla leggenda: Botvido si era recato con alcuni amici a pescare in un'isola di proprietà di un pagano, certo Bovinus. Questi, però, avrebbe permesso alla brigata di gettare le reti solo se gli fosse stato promesso un quarto del pescato e Botvido, non volendo cedere all'imposizione dell'avaro, si recò su un'altra isola dove prese tanto pesce da riempirne due barche. Bovinus rimase così impressionato dell'accaduto, che più tardi, invitato da Botvido, si convertì alla fede cristiana.
Botvido aveva battezzato e affrancato uno schiavo della popolazione dei Vendi e, avendo deciso di mandarlo missionario tra i suoi per diffondervi il Vangelo, volle accompagnarlo per un tratto di strada. Durante il viaggio i due si fermarono per riposare a Ragö, nell'arcipelago del Södermanland; Botvido si addormentò e lo schiavo lo uccise a tradimento con un colpo d'ascia, mettendosi poi in salvo su una nave (1120 ca.). Björn, fratello di Botvido, non avendo sue notizie, si mise a cercarlo: un uccello bianco, di una specie che nessuno aveva mai visto, si posò sulla prua della sua imbarcazione e la pilotò al luogo dove il corpo del martire giaceva abbandonato. La leggenda prosegue narrando che una fonte di acqua limpidissima sgorgò dove era corso il sangue di Botvido (particolare, questo, comune a molti altri santi del medioevo svedese) e che una serva, cieca da tempo, riacquistò la vista dopo essersi bagnati gli occhi con l'acqua usata dai familiari per lavare il corpo del martire.
La salma fu portata nella chiesa che era stata costruita, tempo prima, dallo Storman (nome che si dava, allora, in Svezia agli uomini agiati) Hermund, e sulla tomba di Botvido avvennero molti prodigi: guarivano soprattutto i membri delle antiche corporazioni di mestiere che si fossero feriti durante le loro feste. Nel 1129 Björn fece erigere vicino alla casa paterna una chiesetta in legno, chiamata Botkyrka, che fu dedicata a Botvido e consacrata da Enrico, vescovo dell'Uppland, e da Gerder, vescovo del Södermanland; in essa fu trasportato, con solenne processione, il corpo del martire.
La chiesa fu poi sostituita da una in pietra (tuttora esistente) consacrata e inaugurata nel 1176 dall'arcivescovo di Upsala, Stefano (nel frattempo il vescovato dell'Uppland era stato elevato ad arcivescovato) e dal vescovo di Strängnäs, Guglielmo. La Chiesa cattolica svedese celebra la festa di Botvido il 28 luglio; il suo nome era stato iscritto anche nel calendario danese.
Botvido è nominato anche nelle «rivelazioni» di santa Brigida, che aveva per lui una speciale devozione: forse per questo, quando, verso la metà del sec. XIX la camera dove era morta la santa (a Roma in piazza Farnese) fu decorata di affreschi, anche la figura di Botvido vi ebbe la sua glorificazione. Nel Museo Storico di Stato, a Stoccolma, si conserva il Botkyrkamonumentet, blocco di pietra a forma di piccola chiesa, con un rozzo accenno d'abside da una parte. iscrizioni in latino e in antichi caratteri runici e scene del giudizio universale. Questo interessantissimo esempio di scultura, che presenta insieme elementi antichi nordici, indigeni e cristiani, data dalla fine del sec. XII; il blocco, scolpito probabilmente in ricordo di Björn, doveva essere nella Botkyrka.
In genere Botvido è raffigurato con gli attributi caratteristici della sua leggenda: l'ascia e il pesce.
Autore: Anna Lisa Sibilia
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