1084/5 - 24 maggio 1153
Re del regno di Scozia dal 1124 al 1153, fu un sovrano illuminato e pio, che si dedicò alla diffusione del cristianesimo, alla promozione della cultura e alla tutela dei poveri e degli oppressi. Nato nel 1084 da una famiglia nobile, David ricevette un'ottima educazione religiosa e culturale. Nel 1114 fu nominato arcivescovo di Saint Andrews, ma declinò l'incarico per dedicarsi alla vita monastica. Nel 1124, alla morte del fratello Alexander I, fu proclamato re di Scozia.
Durante il suo regno, David I promosse la diffusione del cristianesimo in Scozia, fondando numerose chiese e monasteri. Incoraggiò anche la cultura, promuovendo la costruzione di scuole e la traduzione di opere sacre in gaelico scozzese. David I fu anche un sovrano pio e caritatevole. Si dedicò alla tutela dei poveri e degli oppressi, promulgando leggi per la protezione dei loro diritti. Fu inoltre un pacificatore, riuscendo a mantenere la pace nel suo regno per gran parte del suo governo.
Morì nel 1153.
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David nacque nel 1085, figlio minore dei sovrani Malcom III Canmore e Santa Margherita di Scozia. Restò orfano di entrambi all’età di soli otto anni, ma seppe poi comunque dimostrarsi all’altezza dei genitori. Fu allora ospitato presso la corte di sua sorella Santa Matilde, andata in sposa al re Enrico I d’Inghilterra, ove poté ricevere un’adeguata formazione. Quando nel 1107 ascese al trono di Scozia il fratello primogenito Alessandro, Davide assunse il titolo di principe di Cumbria e sposò un’omonima di sua sorella, figlia del patriota anglosassone Waldef, conte di Northampton e Huntingdon.
David I divenne re di Scozia nel 1124 e, nonostante non fosse ben fissato il confine tra i due stati, fu considerato un vicino abbastanza amichevole dagli inglesi. Durante il regno di Stefano d’Inghilterra imperversò però la guerra civile e David non poté esentarsi dall’entrare in campo. Conquistò dunque nel 1135 parecchi castelli di frontiera e negli anni successivi rivendicò la contea di Northumbria ed invase l’Inghilterra settentrionale. Nel 1138 fu sconfitto a Northallerton nella cosiddetta “battaglia dello stendardo”, riuscendo però a scambiare un definitivo armistizio in cambio della Northumbria e della Cumbria. Poté poi così tornare a dedicarsi al bene del suo popolo.
Per quanto riguarda dunque il governo del suo regno, numerose furono le sue iniziative degne di nota. Organizzò un sistema feudale di proprietà terriera, introducendo anche coloni anglo-normanni e nuovi sistemi giudiziari. Incentivò lo sviluppo delle città di Edimburgo, Berwick e Perth facendovi rifiorire il commercio. Riorganizzò la Chiesa scozzese stringendo maggiori contatti con Roma, istituendo cinque nuove diocesi, fondando numerosi monasteri e conventi di vari ordini. Incrementò inoltre le donazioni nei confronti dei benedettini di Dunfermline, il convento che sua madre aveva fondato e che divenne luogo di sepoltura e centro del culto di suo figlio David I.
Il celebre Sant’Aelredo di Rievaulx, che per un certo periodo fu precettore della sua famiglia, redasse un panegirico in cui evidenziò la riluttanza di David ad accettare il trono, la giustizia che lo contraddistingueva come amministratore e la sua apertura verso il prossimo.
La purezza del sovrano fu sempre esemplare, era solito recitare l’ufficio delle letture, ricevere con frequenza l’assoluzione dai peccati e l’Eucaristia e fare l’elemosina in prima persona: tutte caratteristiche ereditate da sua madre Santa Margherita. L’unico rimprovero rivolgibile al re David I è l’aver arruolato delle truppe barbare durante l’invasione inglese del 1138, che lasciarono un drammatico ricordo per la loro atrocità.
Ormai ammalato, ancora sul letto di morte era solito pregare con i salmi ed ammonire così i presenti: “Permettetemi di pensare alle cose di Dio, cosicché la mia anima venga rafforzata. Quando mi presenterò davanti al trono di Dio, nessuno di voi risponderà per me, nessuno di voi potrà proteggermi, né liberarmi dalla sua mano”. Morì cristianamente il 24 maggio 1153. Il suo corpo fu sepolto nel monastero di Dunfermline e assai presto fu concessa la sua traslazione, evento a quei tempi pressoché equivalente ad un’odierna canonizzazione. Il suo culto perdurò costantemente sino alla Riforma Protestante e l’arcivescovo Laud inserì la sua festa nel libro delle preghiere scozzese. L’influenza che il re scozzese San David I esercitò nel suo paese in campo sia politico che religioso fu profonda e perdurò a lungo, tanto da renderlo uno dei più grandi santi sovrani del Medio Evo.
Autore: Fabio Arduino
Molti re della storia sono crudeli, assetati di potere e di denaro, dediti alla guerra e allo sfruttamento del popolo; essi vivono nel lusso mentre la gente, dovendo pagare tantissime tasse, muore di fame, di freddo e di malattia. Altri re, invece, sono buoni, altruisti, generosi; vivono in maniera semplice e con le loro leggi fanno prosperare il popolo. Per loro governare ed essere alla guida del proprio Paese è come una missione, significa avere la responsabilità di far vivere bene tutti gli abitanti, soprattutto i più bisognosi e i più deboli: poveri, ammalati, anziani, orfani. Alcuni di questi re sono diventati santi come re David I di Scozia, nato nel 1084.
David è un principino poiché i suoi genitori sono il re Malcom III Canmore e Santa Margherita di Scozia. Ha solo otto anni quando rimane orfano e va a vivere con la sorella Matilde, moglie del re Enrico I d’Inghilterra. A corte David studia e riceve una buona educazione. Egli è buono d’animo, aiuta il prossimo, fa l’elemosina ed essendo religioso e credente prega molto. Dopo la perdita del fratello primogenito Alessandro I, re di Scozia, David nel 1124 diventa sovrano. Il nuovo re promulga leggi a favore del popolo per diffondere l’istruzione e una sana e sufficiente alimentazione. David I diventa famoso anche per aver istituito il “processo inquisitivo”, una vera novità per l’epoca: il giudice non sente solo la versione delle parti in contrasto ma indaga egli stesso per stabilire la verità e, quindi, per emettere una giusta sentenza. Prima il giudice rischiava di infliggere una punizione a degli innocenti perché i poveri, essendo meno istruiti, soccombevano di fronte a un avversario più ricco e colto, capace di esprimere fatti che, spesso, non coincidevano con la realtà.
Grazie al re David I le città prosperano e il commercio ha nuovo impulso. Per non far mancare il cibo David I fa costruire monasteri dove i monaci insegnano a leggere, scrivere e coltivare la terra rendendola fertile. Ad ogni abbondante raccolto i contadini sono sempre più riconoscenti a David I: il popolo lo ama e lo chiama “il buon re”. San David I si ammala e muore nel 1153.
Autore: Mariella Lentini
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