Mouscron, Belgio, 3 maggio 1861 - Arienzo, Caserta, 26 gennaio 1935
Madre Angelica Giovanna di Gesù, al secolo Flora Bracaval, è nata a Mouscron (Belgio) il 3 maggio 1861. Entra tra le Angeliche di San Paolo, fondata da sant’Antonio Maria Zaccaria, e ben presto fu riconosciuta come degna delel più alte cariche dell’istituto Angelico. Dal 1919 al 1932 fu la superiora generale e diffuse la Congregazione il Italia, Brasile e Belgio. Muore in fama di santità ad Arienzo (CE) il 26 gennaio 1935. Papa Giovanni Paolo II l'ha dichiarata Venerabile l'8 marzo 1997.
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Nacque il 3 maggio 1861 in Belgio, nella città di Mouscron della diocesi di Bruges, da Giovanni Aloisio Bracaval e Sofia Dessauvages, i quali la formarono nella prima educazione morale e religiosa che fu poi completata dalle Dame di Maria nel cui collegio la Venerabile fu per alcuni anni una diligente alunna.
Tornata in famiglia continuò a camminare nelle vie di Dio, dedicandosi alle pratiche religiose e coltivando il desiderio di consacrarsi al Signore.
Avendo rifiutato il matrimonio ed essendo libera da vincoli familiari, nell'anno 1894 lasciò la sua patria e si recò in Italia per entrare nel Monastero delle Angeliche di S. Paolo di Crema, le quali conducevano una vita di clausura secondo le norme del Concilio di Trento.
Fece la professione religiosa nell'anno 1896 e lo stesso anno si trasferì con la comunità nella nuova sede di Milano.
L'anno 1901 pronunciò il voto di vittima al Sacro Cuore di Gesù per la sua famiglia, per l’incremento del suo monastero e per il suo confessore, Padre Pio Mauri.
Fu nominata maestra delle novizie e consigliera della Priora.
Insieme ad altre consorelle, l'anno 1903 fu mandata a fondare una nuova casa, di cui fu poi superiora. Lo stesso ufficio lo svolse nella casa di Arienzo, situata nella diocesi di Acerra.
Nel frattempo, la molteplice attività apostolica svolta dalle suore soprattutto in favore della gioventù, difficilmente si accordava con la clausura.
La Venerabile perciò, desiderando il bene della sua comunità e delle anime, con il consenso dei superiori ecclesiastici e dei Padri Barnabiti, si adoperò perché il suo monastero si trasformasse in una congregazione dedita all'apostolato e sciolta dall'obbligo della clausura.
Questo progetto, che rispondeva alla primitiva volontà del Santo Fondatore,. S. Antonio Maria Zaccaria, fu approvato dal Sommo Pontefice Benedetto XV che l'anno 1919 convertì il monastero della città di Arienzo in istituto di diritto diocesano sotto la giurisdizione del vescovo di Acerra.
La Venerabile, svolgendo il compito di Superiora Generale, adattò le antiche Costituzioni al nuovo genere di vita delle Suore.
Dopo l'unione delle Angeliche della città di Arienzo con le Suore di Milano e con quelle della località di Fivizzano, si svolse nell'anno 1926 il Capitolo generale che riaffidò alla Venerabile l'incaricò di Superiora Generale.
Pienamente dedita al suo istituto, favorì le vocazioni, aprì nuove case e molte scuole in vari luoghi d'Italia e del Brasile, curò con diligenza e amabilità la formazione spirituale e apostolica delle Suore che stimolò all'osservanza regolare con la parola, con gli scritti e soprattutto con l'esempio di eminenti virtù.
Diede infatti uno splendido esempio di fedeltà al Vangelo e quindi alla consacrazione religiosa, di sollecito amore verso Dio e il prossimo, di fiducia nella divina Provvidenza, di sincera umiltà.
Unita a Dio, obbedì prontamente alla sua volontà e lavorò per la sua gloria e per l'edificazione del suo regno. Si adoperò per la santificazione delle sue consorelle e per la conversione dei peccatori e dei non cristiani. Esercitò secondo l'uso correrne le opere di misericordia spirituale e corporale verso le sue consorelle, gli alunni del suo Istituto e verso i poveri.
Agì sempre con prudenza e giustizia; fu forte e paziente nelle difficoltà, padrona di sé e distaccata dai beni e dalle cose della terra. Non confidò sulle sue forze, ma sull'aiuto della grazia, che impetrava con una assidua preghiera, su una fervente devozione a Gesù Crocifisso, all'Eucaristia e alla Santissima Vergine, sull'osservanza dei voti religiosi e sul compimento dei doveri quotidiani.
Finito il mandato come Superiora Generale nel 1932, fu eletta consigliera economa generale e fu umilmente rispettosa verso la nuova Superiora della Congregazione, che trattò con riverenza e affetto.
Concluse piamente e placidamente la vita terrena nella casa di Arienzo il 26 gennaio 1935, venerata dalla sua Congregazione e dal popolo di Dio.
Perdurando la fama di santità, il vescovo di Acerra iniziò la Causa di beatificazione
e canonizzazione con il Processo informativo ordinario celebrato l'anno 1953.
Nel 1959 fu promulgato il decreto sugli scritti della Serva di Dio e l'anno 1980 il decreto sull'introduzione della Causa.
Durante gli anni 1984 - 1985 si celebrò il processo apostolico presso la curia di Napoli. La Congregazione delle Cause dei Santi approvò questi processi con un decreto in data 24 maggio 1991.
Preparata la Posizione, si discusse se la Madre Giovanna Maria di Gesù Eucaristia avesse o no esercitato le virtù in modo eroico. Il 25 giugno 1996 si concluse con risultato positivo la Riunione Privata dei Teologi Consultori.
Infine i Padri Cardinali e i Vescovi, nella Sessione Ordinaria del giorno 17 del successivo mese di Dicembre, essendo proponente della Causa l'Eccellentissimo Signore Mario Rizzi, arcivescovo titolare di Bagnoreggio, dichiararono che la Serva di Dio aveva esercitato in modo eroico le virtù teologali, le virtù cardinali e quelle ad esse annesse.
Infine il 25 marzo del 1997, essendo stata fatta al Sommo Pontefice Giovanni Paolo II una accurata relazione su tutte queste cose dal Pro-prefetto Alberto Bovone, Arcivescovo titolare di Cesarea di Numidia, Sua Santità, raccogliendo i voti della Congregazione delle Cause dei Santi e considerandoli validi, ordinò di redigere il decreto sulle virtù eroiche della Serva di Dio.
Essendo stato ciò opportunamente eseguito, dopo aver riunito, in data 8 aprile 1997, il Pro-prefetto, il Preponente della Causa ed il Segretario della Congregazione, Edoardo Nowak, Arcivescovo titolare di Luni, e tutti quelli che si doveva convocare secondo l'usanza, in loro presenza, il Beatissimo Padre dichiarò solennemente:
"Per il caso e agli effetti di cui si tratta, constano in grado eroico le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, come pure quelle cardinali, Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza, e quelle ad esse annesse, della Serva di Dio Giovanna Maria di Gesù Eucaristia (al secolo Flora Bracaval), Riformatrice e Prima Super/ora Generale delle Suore Angeliche di S.Paolo".
Il Sommo Pontefice ordinò pure che questo decreto divenisse di pubblico diritto e fosse trascritto negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.
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