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San Talaleo (Talleleo) Martire
Festa:
20 maggio
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†Egea, Cilica, 284 circa
Nato in Fenicia, nell'odierno Libano, durante il III secolo, si distinse per la sua profonda vocazione alla medicina. Dedicò la sua esistenza ad alleviare le sofferenze altrui, guadagnandosi il titolo di "anarghiro", ovvero medico che curava gratuitamente. Accanto alla sua abilità medica, Talaleo nutriva una fede incrollabile nei precetti cristiani. La sua tenacia e il suo rifiuto di abiurare la fede lo resero un bersaglio per le autorità romane. Nel 284 d.C., durante il regno dell'imperatore Numeriano, fu arrestato per ordine di Teodoro, governatore di Ega in Cilicia. Insieme ai suoi compagni, Alessandro ed Asterio, fu sottoposto a un processo iniquo e condannato a morte. Nonostante le torture e le pressioni subite, i tre martiri rimasero irremovibili nella loro fede, affrontando la morte con coraggio e serenità. Il loro martirio avvenne ad Ayaş, nell'odierna Turchia, il 20 maggio 284.
Martirologio Romano: Ad Ayas in Cilicia, nell’odierna Turchia, san Talaleo, martire.
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San Talaleo, medico di professione, esercitò la sua arte con abnegazione e generosità, guadagnandosi l'appellativo di "anarghiro", ovvero "colui che cura gratuitamente".
Le informazioni sulla vita di San Talaleo sono frammentarie, ma la tradizione lo colloca nella Fenicia del II secolo. Nato da una famiglia cristiana, ricevette un'educazione solida nei principi della fede e della carità. Si distinse presto per la sua intelligenza e il suo animo compassionevole, decidendo di dedicarsi alla medicina.
La professione medica divenne per Talaleo uno strumento di servizio al prossimo. Curava i malati con dedizione e competenza, senza chiedere nulla in cambio. La sua fama di medico abile e generoso si diffuse rapidamente, attirando a lui pazienti da ogni dove. La sua opera non si limitava solo alla guarigione fisica, ma si estendeva anche al sollievo spirituale. Si narra che Talaleo possedesse il dono della guarigione miracolosa, guarendo infermi da malattie considerate incurabili. La sua fama di taumaturgo crebbe ulteriormente, consolidando la sua reputazione di santo uomo.
Durante il regno dell'imperatore Numeriano, nel 284 d.C., l'Impero Romano fu scosso da una feroce persecuzione dei cristiani. Talaleo, non temendo le minacce e animato da una fede incrollabile, continuò a predicare il Vangelo e ad assistere i bisognosi. La sua attività non passò inosservata e attirò l'attenzione del governatore di Ega in Cilicia, Teodoro, un uomo crudele e ostile ai cristiani che ordinò l'arresto di Talaleo e lo sottopose a processo. Di fronte al rifiuto di Talaleo di abiurare la sua fede, Teodoro lo condannò a morte.
San Talaleo è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da diverse Chiese orientali. La sua festa liturgica si celebra il 20 maggio. Le sue reliquie sono custodite in diverse località, tra cui Anazarbo in Turchia e Venezia in Italia. San Talaleo è considerato patrono dei medici, degli infermieri e di coloro che soffrono di malattie.
Autore: Franco Dieghi
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