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Beato Bonifacio Zukowski Sacerdote e martire
Festa:
10 aprile
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Baran-Rapa, Lituania, 13 gennaio 1913 - Dachau, Germania, 10 aprile 1942
Nato nel 1913 nel villaggio lituano di Baran-Rapa, Piotr Zukowski, entrato a sedici anni nell'Ordine dei Frati Minori Conventuali a Niepokalanów, assunse il nome di Bonifacy. Dedicatosi all'apostolato della buona stampa, egli trascorse la sua vita religiosa nel convento, mostrando equilibrio e coraggio anche durante l'occupazione nazista. Arrestato dalla Gestapo nel 1941 e incarcerato a Varsavia, confortò i prigionieri e sopportò le sofferenze con fede. Deportato a Dachau nel gennaio 1942, Bonifacy venne sottoposto a lavori forzati e morì di polmonite il 10 aprile 1942, dopo un breve periodo nell'ospedale del lager.
Martirologio Romano: Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Bonifacio Zukowski, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, durante la guerra, prostrato dalle torture subíte per la sua fede, relegato in carcere, portò a compimento il suo martirio.
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Piotr nacque il 13 gennaio 1913 a Baran-Rapa, villaggio lituano abitato dalla piccola nobiltà. Figlio di Andrzej e Albina Walkiewicz. Dopo la scuola elementare, si dedicò ad aiutare i genitori nei lavori campestri. All’età di sedici anni entrò nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali a Niepokalanów, ove giunse il 9 settembre 1930. Iniziò il noviziato il 14 giugno 1931 ed emise i suoi primi voti religiosi il 16 luglio 1932, prendendo il nome di Bonifacy. Il 2 agosto 1935 fu la volta della professione solenne. Nella relazione redatta prima di tale occasione, l’allora guardiano del convento scrisse: “Una brava persona sotto ogni punto di vista. Ce ne fossero altri simili!”. Fra Bonifacy trascorse tutta la sua vita religiosa a Niepokalanów, dedicandosi all’apostolato della buona stampa. Sempre silenzioso e sereno, seppe sempre dimostrare un determinato equilibrio. Dopo lo scoppio della guerra restò nel convento e mise a rischio la propria vita per salvere le macchine tipografiche. Nelle conversazioni con gli occupanti tedeschi si rivelò talvolta come persona alquanto coraggiosa. Il 14 ottobre 1941 fu arrestato dalla Gestapo con altri sei frati, fra cui il beato Trojanowski, e rinchiuso in prigione a Varsavia. Qui era solito recitare il rosario e di sera con i confratelli intonava inni religiosi. Confortava spiritualmente gli altri prigionieri li e divideva con i compagni i pochi alimenti che riceveva dall’esterno. L’8 gennaio 1942 sempre con il Tymoteusz fu deportato nel campo di concentramento di Dachau, ove venne registrato come n° 25447. Fu destinato al trasporto dei materiali da costruzione, alla demolizione degli edifici pericolanti, alla riparazione dei tetti ed infine alla raccolta del ravizzone. Tentava di sopportare ogni sofferenza con fede e coraggio. Un giorno fu percosso a sangue con un bastone di legno. Lavorare al freddo gli provocò una polmonite e morì il 10 aprile 1942 dopo sole due settimane nell’ospedale del lager. Proprio in tale aniversario fra Bonifacy è ricordato dal martirologio: “Nel campo di prigionia di Dachau presso Monaco di Baviera in Germania, ricordo del Beato Bonifacio Zukowski, presbitero dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, infuriando la tempesta della guerra, consumato dai tormenti, portò a compimento in carcere il suo martirio”.
Autore: Fabio Arduino
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