Maria Scrilli, questo il suo nome all’anagrafe, nacque a Montevarchi, in provincia di Arezzo e diocesi di Fiesole, il 15 maggio 1825. La famiglia era benestante e tra quelle maggiormente in vista del paese. I coniugi Scrilli attendevano da questa seconda nascita l’erede maschio e da qui si originò il disaffetto della mamma nei confronti della piccola che, quando fu in grado di recepirlo, sin dalla più tenera età ne soffrì parecchio. Il disamore materno non chiuse però il suo cuore, anzi lo dilatò aprendolo all’amore e rendendolo sensibile alle sofferenze altrui. Nell’adolescenza Maria subì una grave malattia che la trattenne immobile nel letto per ben due anni ed infine guarì miracolosamente dopo aver invocato l’intercessione del santo martire Fiorenzo. La lunga convalescenza si rivelò occasione propizia per capire che il Signore la chiamava ad una vita di consacrazione, perciò decise di entrare nel monastero carmelitano di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi in Firenze, scontrandosi così con l’avversa volontà dei suoi genitori. Rimase però nel convento solo due mesi, nei quali maturò per ispirazione divina la certezza che il Signore le chiedesse qualcos’altro. Dopo la breve esperienza nel monastero carmelitano di Firenze, Maria Scrilli fece dunque ritorno in famiglia, a Montevarchi, tentando di discernere quale potesse essere veramente il progetto di Dio su di lei e nel frattempo si dedicò all’educazione delle bambine che alcune famiglie avevano affidato alle sue premurose cure. Per sovvenire allora a tali richieste aprì in casa una piccola scuola per dare a queste fanciulle, oltre all’educazione morale e civile, anche quella religiosa, instillando nelle loro anime un santo timore di Dio e l’amore della virtù. A lei si unirono alcune giovani nelle quali ardeva lo stesso amore per Dio e per le anime. Questo piccolo gruppo, nel quale rifulgeva un enorme spirito di sacrificio, diede così un così ammirevole esempio di abnegazione tanto da essere ammirato dal Gonfaloniere del paese e dal Sovrintendente alle Scuole, che il 3 maggio 1852 affidarono loro le Scuole Normali Leopoldine. Tutto ciò le fece lentamente capire a Maria la necessità di fondare un istituto religioso volto esclusivamente all’educazione della gioventù dell’età più precoce sino alla completa adolescenza. Il 15 ottobre 1854, ottenuta l’approvazione del suo vescovo e del granduca di Toscana Leopoldo II d’Asburgo, indossò insieme a tre sue compagne l’abito carmelitano, dando così inizio all’Istituto oggi conosciuto come Congregazione delle Suore di Nostra Signora del Carmelo. Assunse in religione il nome di Maria Teresa di Gesù. Piene di amore di Dio e di zelo apostolico, in poco tempo le tre suore videro aumentare il numero delle alunne e delle aspiranti tanto che nella primavera del 1856 la Madre, su richiesta del Comune di Foiano, poté inviare alcune sue compagne per la direzione delle Scuole Femminili del paese, ove la loro presenza e la loro opera fu molto apprezzata. Purtroppo la situazione politica, l’anticlericalismo e la massoneria imperanti all’epoca, fecero sì che la nuova istituzione morisse sul nascere. I politici di Montevarchi, che non vedevano di buon occhio la presenza di suore in paese, nel 1859 con la legge parziale di soppressione privarono le carmelitane della scuola e le intimarono a non indossare i loro abiti religiosi. Le religiose non si diedero però affatto per vinte e la fondatrice aprì una casa con scuola privata nella sua stessa Montevarchi, continuando in tal modo l’opera di apostolato. Per la ristrettezza dei nuovi locai e per non dar luogo ad altri spiacevoli inconvenienti, la madre ed alcune compagne si stabilirono nella sua casa paterna. Calpestato infine anche il diritto di ogni cittadino di guadagnarsi il pane con il proprio lavoro e quindi anche di avere una scuola privata, furono costrette nel 1862 a chiudere la scuola ed a tornare ciascuna nella propria famiglia nell’attesa di tempi migliori. Madre Maria Teresa si trasferì a Firenze il 18 marzo 1878, ove con la benedizione dell’arcivescovo poté finalmente ricostituire la sua comunità. Qui aprì una scuola per le fanciulle povere ed un convitto interno, che donò alla società fiorentina tante ragazze dai sani principi.Tutto, dopo tante peripezie, pareva andare finalmente per il meglio: la scuola era assai frequentata, le convittrici costituivano un bel gruppetto, ma le tribolazioni non erano purtroppo terminate. Il Signore chiamava sovente a sé parecchie di quelle religiose, a motivo della vita troppo austera che conducevano e per gli ambienti poco salubri che occupavano, ed infine toccò anche alla fondatrice, dopo che molteplici e lunghe sofferenze, nonché le vicende avverse ne avevano minato alquanto la precaria salute. Il 14 novembre 1889 presso FIrenze, dopo aver sopportato tutto con santa rassegnazione, Madre Maria Teresa lasciò questa terra per ricongiungersi allo suo celeste Sposo. Per l’ennesima volta sembrò che tutto stesse per finire. L’Istituto non contava che due suore: Suor Giovannina e Suor Vittoria, oltre alla novizia Suor Giuseppa e la postulante Assunta Pierucci. A Suor Giovannina fu addossato il grave peso di croci, miserie e tribolazioni. Tra le convittrici vi fu per un certo tempo Clementina Mosca e le suore videro in lei un’ottima vocazione per l’Istituto. Entrata nel monastero domenicano al Sodo, pochi giorni dopo la morte della Madre Scrilli il 1º dicembre 1889 Clementina preferì entrare a far parte della minuscola comunità carmelitana ed alla morte della Madre Giovannina prese lei stessa le redini dell’Istituto che pian piano cominciò a fiorire. Durante le guerre mondiali le suore furono solleciti nell’alleviare i feriti che giungevano dal fronte. Seguendo le necessità dei tempi il loro apostolato si estese poi all’assistenza alle carcerate presso Ancona ed in seguito all’assistenza degli anziani nelle case di riposo. Il 1919 fu uno degli anni più importanti per l’Istituto, perchè furono aperte nuove case, vi fu la stesura delle Costituzioni ed emersero numerose vocazioni. Sempre in tale anno l’Istituto ottenne l’approvazione diocesana “ad experimentum”, per poi giungene il 27 febbraio 1933 all’approvazione pontificia con Decreto della Sacra Congregazione dei Religiosi. Ancora oggi l’Istituto continua a vivere il carisma e la spiritualità della Madre Maria Teresa Scrilli in tute le nazioni in cui si trova ad operare: Italia, Stati Uniti, Canada, Polonia, India, Brasile, Repubblica Ceca, Filippine. Nonostante la sua sfortunata e frastornata esistenza terrena, il ricordo e la venerazione per la fondatrice non è mai venuto meno nella congregazione. Intrapreso dunque il processo di canonizzazione per Madre Maria Teresa di Gesù (al secolo Maria Scrilli), a portato sino ad oggi al riconoscimento del titolo di “venerabile” il 20 dicembre 2003 da parte di Giovanni Paolo II ed un miracolo avvenuto per sua intercessione è stato riconosciuto il 19 dicembre 2005 dal pontefice Benedetto XVI. La cerimonia di beatificazione ha avuto luogo nell'Anfiteatro Romano di Fiesole l'8 ottobre 2006.
Autore: Fabio Arduino
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