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Santi Stefano Uros IV Dusan ed Elisabetta (Elena) Sposi, imperatori di Serbia e Romania

Festa: 2 dicembre (Chiese Orientali)

Stefano Dusan: 1308 – 1355
Elisabetta: † 1376


L’oriente cristiano ha da sempre avuto una concezione leggermente diversa della santità rispetto alla Chiesa latina, in particolare proponendo alla venerazione popolare quei sovrani distintisi nella lotta per la difesa della patria e quindi dell’identità cristiana della loro nazione. Talvolta ad essi si associa il culto verso le loro spose, che solitamente entravano in monastero una volta rimaste vedove. Questo è dunque il caso dei santi coniugi Stefano Dusan ed Elisabetta, oggi festeggiati.
Dusan “il Forte” nacque nel 1308. A soli quattordici anni di età fu incoronato insieme a suo padre Santo Stefano Decanski con il titolo di “re giovane”, cioè quale erede in linea diretta. Nonostante la giovane età dimostrò un insolito coraggio e una straordinaria capacità militare nelle guerre che suo padre combatté contro i bosniaci ed i bulgari.
Dopo aver spodestato il padre, nel 1331 fu incoronato re della Serbia col nome di Stefano IX. Alleatosi con i bulgari, combatte contro l’Impero Bizantino, conquistando così Macedonia, Albania, Epiro e Tessaglia (1334-48) e costituendo un grande stato serbo che si estendeva dal Danubio al golfo di Corinto. Non esitò allora ad autoproclamarsi “imperatore di Serbia e Romania” nel 1345. Promulgò nel 1349 il cosiddetto “Codice di Dusan”, in cui giustappose il diritto consuetudinario serbo e le norme della giurisprudenza bizantina.
L’imperatore Dusan morì improvvisamente nel 1355 e fu seppellito nella chiesa da lui costruita del monastero dei Santi Arcangeli vicino a Prizren, oggi in rovina. Oggi i suoi resti riposano nella chiesa di San Marco in Belgrado.Degna di ulteriore nota è la figura di sua moglie, dalla quale ebbe il figlio ed erede al trono Santo Stefano Uros V, che fu poi l’ultimo sovrano della dinastia Nemanic fondata da San Simeone Stefano Nemanja. La principessa Elena, sorella dello zar bulgaro Giovanni Alessandro, venne data in sposa a Stefano Dusan nel 1332, per riappacificare le relazioni tra le due nazioni dopo il divorzio del sovrano bulgaro dalla principessa serba Anna. Rivestì un ruolo attivo nella vita politica, specialmente a fianco dell’erede al trono.
Per un certo periodo, sino al 1365, governò autonomamente la provincia meridionale di Serres, nonostante avesse già assunto il velo monacale con il nome di Eugenia. Ormai sul letto di morte, il 7 novembre 1376 venne onorata con il supremo grado monacale ricevendo la “grande schima” ed il nuovo nome monastico di Elisabetta, con cui entrò nel canone agiografico il giorno 2 dicembre.
Ricevette sepoltura nel monastero di Matejc’, presso Kumanovo, in Macedonia. Fu venerata come santa sin da quando era ancora in vita per le sue peculiari virtù dai monaci del Mote Athos. Dopo la morte fu considerata protettrice delle donne sterili o prive di latte, che numerose accorrevano alla sua tomba. Le sue reliquie vennero inviate allo zar russo nel 1643, ma fino al 1759 un’importante reliquia di Santa Elisabetta era anche custodita presso il monastero di San Saba presso le Bocche di Cattaro.
L’iconografia relativa al singolo Santo Stefano Dusan sovrabbonda, essendo infatti un personaggio storicamente rilevante per il popolo serbo, mentre invece Santa Elisabetta viene solitamente raffigurata insieme al marito ed al figlio Santo Stefano Uros V.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-04-24

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