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1876 - 1936
Martirologio Romano: A Denia nel territorio di Alicante ancora in Spagna, beato Pietro (Alessandro) Max Ginestar, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martire, che fu coronato dal martirio per Cristo nella medesima persecuzione.
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Nacque a Benisa (Alicante) l’11 dicembre 1876, ultimo dei quattro figli degli sposi D. Francisco Mas e Donna Vicenta Ginestar; e fu battezzato il 12 dicembre 1876 nella parrocchia della “Purísima xiqueta” di Benisa. Entrò nell’Ordine cappuccino, vestendo l’abito il 1° agosto 1893 nel convento di S. Maria Maddalena a Massamagrell. Fece la professione temporanea il 3 agosto 1894 e quella perpetua l’8 agosto 1897. Terminati gli studi ecclesiastici, fu ordinato sacerdote a Ollería il 22 dicembre 1900. E da allora svolse il suo ministero apostolico in diverse case della Provincia, consacrandosi principalmente all’apostolato della gioventù e della catechesi. Si distinse sempre per la sua fedeltà alla Regola. “Era fedele osservante della Regola francescana e delle Costituzioni - dice di lui D. Francisco Barres, abitante di Massamagrell - fino al punto di lasciare i giovani alcuni momenti prima del suono della campana per un qualsiasi atto comunitario per poter arrivare in tempo”. Tutti sapevano che era “uomo di carattere, ma sapeva dominarsi e si dimostrava persona piena di bontà”. “Fu un buon religioso - afferma Donna Josefa Moreno - e, data la sua bontà, in più di un’occasione intervenne presso i suoi per risolvere situazioni difficili in famiglia, conciliando gli animi e procedendo sempre con squisita prudenza”. “Mentre era nascosto - dichiara la Sig.na Mercedes Lloris - mostrò sempre grande serenità. Pregava moltissimo e il santo Rosario lo recitavamo sempre in famiglia su suo invito”. Pure lui si vide obbligato ad abbandonare il convento dopo il 18 luglio 1936 e si rifugiò prima in casa di alcuni amici e poi in casa di una sorella, a Vergel (Alicante). “Durante questo tempo - ricorda il Sig. Barres Ferrer - lo si vide sereno, senza lamentarsi che Dio permettesse tali cose. Dimostrò pazienza e recitava l’Ufficio divino”. “Si rendeva perfettamente conto - afferma la Sig.a María Jansarás - del grande pericolo che correvano lui e tutti, e lo diceva molto a mio padre. Ci esortava a pregare molto e ad essere sempre preparati abbandonandoci nelle mani di Dio. Durante il tempo in cui stette nascosto, ogni volta che gli facevamo visita, si mostrava rassegnato e ci ripeteva molte volte ‘che non piangessimo, perché, dal momento che Dio lo permetteva, ciò era bene per noi’. Pregava costantemente”. Fu preso dai miliziani il 26 agosto 1936 e poi ucciso nella cosiddetta “Alberca de Denia”; poi sepolto nel cimitero di Denia. Il 30 luglio 1939 i suoi resti furono esumati; il suo cranio era totalmente fracassato. Aveva ricevuto più di quattordici fucilate. I suoi resti riposano nella cappella dei martiri cappuccini del convento della Maddalena a Massamagrell. I sentimenti di P. Pietro davanti alla morte sono condensati in alcune espressioni che egli ripeteva alla sorella: “Se vengono a prendermi, sono pronto”.
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