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1856-1936
Martirologio Romano: A Sagunto in Spagna, beati martiri Giuseppe Fenollosa Alcayna, sacerdote, e Fedele (Mariano) Climent Sanchés, religioso dell’Ordine dei Frati Minori Capuccini, che, nel corso della persecuzione contro la fede, sparsero il loro sangue per Cristo.
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Era nato a Puzol, diocesi di Valencia, l’8 gennaio 1856. Crebbe in una famiglia devota. Era figlio di D. Mariano Climent e di Donna Mariana Sanchís. Presto rimase orfano di padre e di madre e fu affidato alle cure della zia materna, Josefa Sanchís, che gli diede un’educazione cristiana. Fece il servizio militare, giungendo a partecipare alla guerra carlista. Terminata la guerra, entrò fra i Cappuccini, vestendo l’abito come fratello e emettendo la professione temporanea il 14 giugno 1881 e quella perpetua il 17 giugno 1884. La figura francescana di fr. Fidel ricorda quella dei santi fratelli cappuccini: entrati in convento in età matura, la loro vocazione non è tuttavia frutto delle pazzie proprie dell’età giovanile; lavoratori instancabili: s’impegnarono a lunghezza di anni come portinai, questuanti, ortolani, sacrestani, cuochi,..., lavori che richiedono, tutti, una complessione fisica robusta. Erano poi uomini di vita di fede, di profonda preghiera, devoti alla Madonna, obbedienti e sottomessi in tutto, silenziosi, penitenti, austeri,... Fr. Fidel, durante la sua vita religiosa, passò per i conventi di Barcellona, Totana, Orihuela, Massamagrell e Valencia, lavorando come portinaio, cuoco, aiutante nel Seminario serafico, compagno del P. Provinciale. Ecco un piccolo ritratto di come lo ricordano i religiosi: “Era di temperamento quieto e mite. Non si turbava per niente e il suo aspetto era sempre sorridente. Era tenuto in grande stima e in buona fama sia dai religiosi che dai fedeli tutti. Adempiva in ottima maniera i suoi doveri e le Regole dell’Ordine. Era totalmente un uomo di Dio. Era sempre applicato alla preghiera. Aveva sempre il Rosario in mano ed era molto devoto della Vergine. Aveva fama di santo”. Quando fu chiuso il convento di Valencia, fr. Fidel cercò rifugio a Puzol, nella casa di alcuni parenti, dalla quale non usciva, data la sua avanzata età di 82 anni, molto più che stava piuttosto male di vista. Lì rimase, sereno, occupato nella preghiera. E lì sarebbe stato preso il 27 settembre, sulla sera, da alcuni membri del Comitato locale, con il pretesto di portarlo all’asilo delle “Hermanitas de los Pobres” di Sagunto. Lo portarono invece sulla strada principale di Barcellona fino al distretto municipale di Sagunto, dove, all’entrata della cascina “Laval de Jesús”, fu ucciso. Fu l’abitante di questa cascina che avvertì della presenza di un cadavere all’entrata, che da due giorni era lì insepolto. Risultò che era il cadavere di fr. Fidel. Fu sepolto nel cimitero di Sagunto insieme ad altri cadaveri; ma i suoi resti non hanno potuto essere identificati.
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