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Sant’ Enrico Walpole Sacerdote gesuita, martire
Festa:
7 aprile
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Docking, Inghilterra, 1558 – York, Inghilterra, 7 aprile 1595
Nato nel 1558 a Docking nel Norfolk (Inghilterra), cominciò gli studi di giurisprudenza a Londra nel 1578. Decise di diventare sacerdote dopo il martirio di P. Edmund Campion; entrò il Collegio Inglese a Rheims nel Luglio del 1582 e si trasferì Collegio Inglese di Roma (aprile 1583) dove finalmente decise di entrare nella Compagnia di Gesù, nel 1584. Terminò gli studi al Collegio Scozzese di Pont-à-Mousson, e fu ordinato sacerdote a Parigi. Dopo un periodo di apostolato sul continente, riuscì ad entrare di nascosto in Inghilterra nel 1593, ma fu tradito da un compagno di viaggio e subito imprigionato. Dopo più di un anno di prigionia e torture, fu condannato per aver ricevuto l'ordinazione sacerdotale all'estero (un reato considerato come alto tradimento) e martirizzato il 7 aprile del 1595. Fu dichiarato santo da Paolo VI nel 1970.
Martirologio Romano: A York in Inghilterra, sant’Enrico Walpole, della Compagnia di Gesù, e beato Alessandro Rawlins, sacerdoti e martiri, che durante il regno di Elisabetta I furono messi in prigione e crudelmente torturati per il loro sacerdozio e, infine, condotti al patibolo, ottennero impiccati e poi sventrati la corona eterna.
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Henry Walpole nacque nel 1558 a Docking nel Norfolk. Educato prima al liceo di Norwich e poi alla Peterhouse di Cambridge, entro infine al Gray’s Inn londinese per studiare legge. Si ritiene che i suoi genitori fossero cattolici, ache se una tradizione vuole che Henry si sia convertito solo dopo aver assistito il 1° dicembre 1581 all’esecuzione capitale di Sant’Edmondo Campion. Su questo tragico evento egli scrisse infatti un lungo poema, probabilmente poiché tale visione risvegliò la sua fede cattolica da un lungo letargo. Dal 1582 Henry si trasferì all’estero per intraprendere gli studi ecclesiastici, in un primo temp oa Reims in Francia, poi a Roma ove due anni dopo entrò nella Compagnia di Gesù. Terminati gli studi presso il Collegio Scozzese di Pont-à-Mousson, a Parigi nel 1588 ricevette l’ordinazione presbiterale e per qualche tempo esercitò il suo ministero in Italia, per poi divenire cappellano dei soldati cattolici inglesi nelle Fiandre, militanti nell’armata spagnola. Per quattro o cinque mesi fu imprigionato da alcuni ribelli antispagnoli ed una volta rilasciato si trasferì in Francia per completare il suo tirocinio. Tornò poi a Bruxelles come bibliotecario e, contrariamente al suo desiderio di andare missionario in patria, fu spedito in Spagna a lavorare nei collegidi Siviglia e Valladolid, prima di ritornare nuovamente nelle Fiandre per aprire con l’autorizzazione regia un nuovo colegio inglese presso Saint-Omer. Solo nel 1593 ad Henry Walpole fu dato di poter realizzare il suo grande sogno: giunto in Inghilterra a Bridlington il 6 dicembre, il giorno seguente venne già arrestato e condotto a York quale sacerdote sospetto. Egli non ebbe paura ad ammettere la colpa, se colpa può essere considerata il non aver voluto aderire alla nascente confessione anglicana non in comunione con la Santa Sede, e quindi venne internato nella Torre di Londra. Dalla prigione scrisse ad un confratello gesuita: “Sono fiducioso che Dio sarà glorificato in me, con la vita o con la morte [...]. Alcune persone vengono per interrogarmi, ma portano più parole chiassose che e vuote che argomenti solidi”. Le sue confessioni scritte sono assai più ricche rispetto a quelle di altri martiri inglesi. Era una persona affettuosa, espansiva, con buona oratoria, debole di costituzione. Le torture subite lo lasciarono con le mani storpiate e pieno di dolori, ma nonostante la debolezza umana possa indubbiamente averlo segnato, mai pensò di abbandonare il sacerdozio ed il cattolicesimo. Il suo processo fu infine rinviato a York, ove il santo dinnanzi alla giuria riunita disse: “Confesso molto volentieri di essere un sacerdote, di appartenere alla Compagnia di Gesù, di essere venuto per convertire il mio paese alla fede cattolica e per invitare i peccatori al pentimento. Non negherò mai tutto ciò; questo è il dovere che la mia chiamata impone. Se trovate qualsiasi cosa in me che non sia d’accordo con la mia professione, non mostratevi favorevoli. Nel frattempo, agite secondo le vostre coscienze ricordando che dovrete darne conto a Dio”. Fu duqnue giudicato colpevole secondo la legge del 1585, secondo la quale era reato trovarsi in Inghilterra se ordinati preti all’estero. Salito al patibolo, tra le sue ultime parole vi fu l’esplicita negazione dell’autorità della regina in ambito religioso. Il 7 aprile 1595, fuori della città, Henry Walpole fu impiccato, sventrato e squartato insieme al sacerdote Alexander Rawlins. Entrambi furono beatificati nel 1929, ma solamente il Walpole fu anche canonizzato da Papa Paolo VI il 25 ottobre 1970, unitamente al gruppo dei Quaranta Martiri d’Inghilterra e Galles.
Autore: Fabio Arduino
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