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Peterborough, Inghilterra, 1550 circa – Chelmsford, Inghilterra, 2 aprile 1582
Nato nel 1550 in Inghilterra, protestante, si convertì al cattolicesimo e diventò prete nel 1576. Nell'Essex venne arrestato una prima volta nel 1577 e poi ancora nel 1581. Venne martirizzato a Chelmsford nel 1582.
Martirologio Romano: A Chelmsford in Inghilterra, san Giovanni Payne, sacerdote e martire, che, durante il regno di Elisabetta I, sotto la falsa accusa di tradimento patì il supplizio del patibolo.
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John Payne nacque intorno al 1550 presso Peterborough nell’Huntingdonshire. Nulla sappiamo della sua giovinezza, se non che venne educato nella fede protestante. Solo in seguito dunque si convertì al cattolicesimo nel 1574 entrò nel nuovo collegio di Douai per prepararsi al sacerdozio. Qui gli fu affidato l’incarico di economo e già nel 1576 gli fu conferita l’ordinazione presbiterale, ma ciò lascia supporre che il Payne avesse intrapreso gli studi teologici altrove già in precedenza. Tornò allora in patria insieme a San Cuthberto Mayne per esercitare il suo ministero, stabilendosi nell’Essex presso Ingatestone Hall, ospite della famiglia Petres, fortemente contraria alla politica religiosa condotta dal governo inglese. Ciò facilitò la sua attività pastorale tra i cattolici del luogo, pur essendo comunque tempi difficili per i cirstiani in comunione con la Santa Sede, ed infatti nel 1577 fu arrestato ed imprigionato per un breve periodo. Una volta rilasciato tornò a Douai, ma già verso la metà del 1578 tornò ad Ingatestone Hall. Nel 1581, mentre lavorava nel Warwickshire, John Payne venne tradito, arrestato e condotto alla Torre di Londra: accusato di tradimento della regina, fu torturato sulla ruota e condannato ed essere impiccato, sventrato e squartato. Egli rifiutò l’aiuto offertogli da un certo George Elliott, ribadendo piuttosto “che egli sempre, con la mente o le parole, aveva onorato sua maestà la regina più di ogni altra donna al mondo; che avrebbe sempre felicemente obbedito ad ogni dovere civile; che pregava per lei come per la propria anima; che non aveva mai pensato o complottato nessun tradimento contro sua maestà o alcun nobile d’Inghilterra”. Il 2 aprile 1582 presso Chelmsford nell’Essex si consumò il triste evento, che meritò a John Payne la corona dei martiri. Le persone che assistettero alla sua esecuzione, colpite dall’integerrima condotta del sacerdote, chiesero che il suo corpo fosse lasciato appeso sino alla morte, aspettando dunque a compiere su di esso le raccapriccianti pratiche previste. Il santo morì pronunciando le parole “Gesù, Gesù, Gesù”. Papa Paolo VI ha canonizzato John Payne il 25 ottobre 1970, unitamente al gruppo dei Quaranta Martiri d’Inghilterra e Galles.
Autore: Fabio Arduino
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