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San Paolo Aureliano di Leon Vescovo
Festa:
12 marzo
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† 573
Nativo del Galles e figlio del capotribù Perfirio, condusse una vita di santità e austerità, scegliendo sin dalla giovane età la via della solitudine e della preghiera. Educato a Ynys Byr da Sant'Iltuto insieme ad altri celebri santi come David e Sansone, Paolo radunò attorno a sé dodici discepoli con i quali intraprese un viaggio missionario che lo condusse in Bretagna. Dopo aver attraversato la Cornovaglia e fatto visita alla sorella Sitofolla, il gruppo sbarcò sull'isola di Ushant e si trasferì poi a Ploudamézeau e infine sull'isola di Batz, dove edificarono un monastero. La fama di santità di Paolo Aureliano lo rese ben presto popolare tra la popolazione locale, che lo propose per l'episcopato. Il signore locale Withur, con uno stratagemma, lo inviò a Parigi dal re Childerico per ottenere la sua consacrazione a vescovo. Paolo, pur riluttante, accettò la carica e svolse il suo ministero con grande dedizione, conducendo una vita di estrema austerità. Convinto di essere prossimo alla morte, designò due suoi discepoli come successori, ma sopravvisse loro e morì infine nel 573.
Martirologio Romano: A Saint-Pol-de-Léon in Bretagna, san Paolo Aureliano, primo vescovo di questa città.
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La vita di San Paolo Aureliano fu redatta da Wrmonoc, monaco di Landévennec tra il IX e X secolo, il quale si basò su un’opera precedente o più probabilmente ben più Vite del santo. Pur non essendo del tutto attendibile, gli eventi principali della sua vita sono confermati dai molti luoghi che ancora oggi portano il suo nome. Nativo del Galles, Paolo Aureliano fu educato a Ynys Byr da Sant’Iltuto insieme ad altri celebri santi suoi compatrioti quali David, Sansone e Glida. Sin dalla giovane età scelse di condurre una vita solitaria e trascorse parecchi anni pregando e studiando. Ordinato sacerdote, radunò attorno a sé dodici discepoli che vissero in celle vicine.
Con loro partì un giorno per la Bretagna ed attraversando la Cornovaglia si fermò a far visita a sua sorella Sitofolla, monaca in un non precisato monastero della regione. Nonostante non vi siano prove dirette dell’esistenza di questa sorella, un villaggio porta comunque il nome di San Paolo Aureliano nei pressi dell’estremità occidentale della baia di Mount. Sbarcati poi sull’isola Ushant, in un luogo oggi denominato Porz-Pol, soggiornarono qui per un certo periodo, per poi trasferirsi a Ploudamézeau ed ancora sull’isola di Batz, ove edificarono un monastero.
Particolarmente amato dalla popolazione locale, Paolo fu proposto per l’episcopato. Withur, signore locale, dovette usare uno stratagemma per indurlo ad accettare: mandò Paolo a Parigi dal re Childerico per recapitargli un messaggio urgente, contenente in realtà la richiesta della sua consacrazione a vescovo. Il sovrano acconsentì, fece conferire l’ordinazione a Paolo e lo rimandò indietro. Il novello vescovo continuò comunque a condurre una vita improntata ad un’estrema austerità, cibandosi esclusivamente di pane ed acqua, aggiungendo un pò di pesce solo nelle grandi feste.
Pensando di essere ormai prossimo alla morte, Paolo lasciò il ministero episcopale, ma invece sopravvisse a ben due suoi discepoli che aveva designato quali suoi successori. Morì infine nel 573. Si narrò che in vita sarebbe stato dotato del dono della profezia, tanto che secondo Wrmonoc avrebbe predetto anche l’invasione dei popoli del nord. Il nome della sede episcopale, in suo onorem fu mutato in San Paolo di Léon.
Autore: Fabio Arduino
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