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Bornay, Francia, 21 settembre - Son Tay, Vietnam, 3 novembre 1860
Sacerdote della Società per le Missioni Straniere, direttore di un seminario nel Vietnam, decapitato durante la persecuzione dell'imperatore Tu Duc.
Martirologio Romano: Nella fortezza di Xã Ðoài nel Tonchino, ora Viet Nam, san Pietro Francesco Néron, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi e martire, che sotto l’imperatore T? D?c visse per tre mesi rinchiuso in una stretta gabbia e, atrocemente percosso, rimase per tre settimane senza alcun alimento, portando infine a termine il suo martirio con la decapitazione.
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Nato il 21 sett. a Bornay, presso Lons-le-Saunier, nella diocesi di St-Claude (Giura), quinto di nove figli, a diciannove anni manifestò il desiderio di essere prete; dopo aver studiato dal 1839 al 1845 nei piccoli seminari di Nozeroy e di Vaux-sur-Poligny, nell'ott. 1845 entrò nel grande seminario di Lons-le-Saunier. II 1° ag. 1846 entrò nel seminario delle Missioni Estere a Parigi, dove, il 17 giug. 1848, fu ordinato prete per essere inviato nel Tonchino. Durante il suo soggiorno a Parigi si recò a pregare a Nostra Signora delle Vittorie per domandare la grazia del martirio. Il 26 marzo 1849 incontrò il Retord, vicario apostolico del Tonchino occidentale» che gli affidò il distretto di Kim-Son a Sud di Nihn-Binh. Dopo molti mesi di un'intensa fatica pastorale, sotto la minaccia della persecuzione, dovette rifugiarsi presso mons. Retord, dal quale nel 1854 fu creato superiore di un piccolo seminario con centocinquanta allievi, ai quali insegnava filosofia, traducendo per loro anche i manuali di matematica portati dalla Francia. Nonostante questo enorme lavoro Néron restava fedele a una intensa vita spirituale, facendo la sua Via Crucis quotidiana, digiunando di Quaresima, di venerdì e nelle vigilie delle feste della Madonna. Essendosi aggravata la situazione locale, per molti mesi fu costretto a condurre vita errabonda, finché tradito da un amico, fu catturato nella notte tra il 5 e il 6 ag. 1860. Chiuso in una gabbia da cui non usciva che per gli interrogatori, trascorse circa tre mesi nel silenzio, pregando e meditando incessantemente, non rispondendo alle domande dei mandarini e non rispondendo neppure alle lettere che gli mandavano i suoi superiori e amici dalla Francia. Ciò che accrebbe il suo prestigio presso i pagani fu il digiuno quasi totale che egli osservò per ventun giorni; infine fu condannato a morte e la sentenza venne eseguita mediante decapitazione il 3 nov. 1860 presso Son Tay (o Song-Koi, una cinquantina di Km. a Nord di Hanoi). La sua testa fu gettata nel Fiume Rosso, mentre i soldati serbarono la sua veste. Il corpo, sepolto sul posto, fu riconosciuto nel 1880 da mons. Gen-dreau e deposto nella cripta di una chiesa prossima al luogo del martirio. N. fu beatificato il 2 magg. 1909; il suo culto è rimasto vivo nella parrocchia natale ove è stato solennemente celebrato il centenario della morte. In Francia, dove è patrono dei giovani del Giura, gli è consacrato un altare nel piccolo seminario di Vaux-sur-Poligny, mentre la diocesi di St-Claude celebra la sua festa il 3 nov. con una Messa propria.
Autore: Claude Boillon
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