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Tortosa, Spagna, 4 gennaio 1874 - Portichol de Tavernes, Spagna, 13 novembre 1936
Beatificata l'11 marzo 2001 da Papa Giovanni Paolo II.
Martirologio Romano: Nel villaggio di Portichol de Tavernes vicino a Carcaixent nello stesso territorio della Spagna, beata Maria Patrocinio di San Giovanni Giner Gomis, vergine dell’Istituto delle Suore Missionarie Claretiane di Maria Immacolata e martire, che nella stessa persecuzione, combattendo per la fede, ottenne la vita eterna.
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Nacque a Tortosa (Tarragona, Spagna) il 4 gen. 1874, da Gioacchino e Salvadora, e venne battezzata il giorno dopo; ancora bambina, secondo l'usanza del tempo, fu cresimata. Nella sua numerosa famiglia di quattordici fratelli, soltanto sette giunsero all'adolescenza, e di questi uno fu religioso e sacerdote francescano e quattro religiose claustrali. Maria Cinta a 6 anni fu affidata dai genitori, come alunna interna del collegio di Carcagente (Valenza), alla cura delle Missionarie Claretiane di Maria Immacolata, dove fu accolta dalla stessa fondatrice, la venerabile Maria Antonia Paris. In quell'ambiente di pietà, di studio e di raccoglimento sbocciò la sua vocazione religiosa. Il 5 mag. 1892, a 18 anni, iniziò il noviziato, e il 16 set. dell'anno seguente si consacrò al Signore con la professione dei voti, e prese il nome di Maria del Patrocinio di S. Giovanni. Essendo l'insegnamento l'apostolato specifico delle religiose di Maria Immacolata, fu ad esso che Maria del Patrocinio dedicò i primi undici anni della sua vita di religiosa, sempre nel collegio di Carcagente. Nella dedizione all'insegnamento si andò maturando la sua personalità, caratterizzata dalla fedeltà nell'obbedienza e dalla fortezza nell'esercizio dell'umiltà e della mitezza. Nel 1904, a soli 30 anni, fu nominata maestra delle novizie, e svolse questo delicato incarico per diciotto anni consecutivi. Nel 1922 venne eletta superiora della stessa comunità: furono tre anni di esemplare condotta nel governo della numerosa comunità, e lei diede esempio di fedele osservanza e di zelo apostolico. Allenata ormai al governo, fu giudicata la persona più idonea per iniziare una nuova fondazione nella città di Sagunto, nell'archidiocesi di Valenza. Dal 1925 al 1931 guidò quella comunità che svolgeva l'apostolato dell'insegnamento in una zona industriale: furono anni molto difficili nella storia di Spagna, che videro il passaggio dalla monarchia alla Seconda repubblica. Sagunto fu una delle città più provate, e il collegio delle Missionarie Claretiane subì fortemente le conseguenze di quel cambiamento. Il 12 mag. 1931 il collegio fu circondato da una folla inferocita che voleva incendiare l'edificio e uccidere le religiose. In quell'occasione la serva di Dio diede prova della sua fortezza e fedeltà alla vocazione: sfidando le minacce, anzitutto si prese cura dell'Eucaristia per evitare un'eventuale profanazione, quindi rivolse alle consorelle parole di incoraggiamento, disponendole al martirio. Tragico evento che si compirà cinque anni dopo. Lasciata Sagunto, le religiose erano ritornate nella comunità di Carcagente, dove la Giner Gomis venne nominata di nuovo superiora. Il 13 mag. 1936, all'inizio della guerra civile spagnola, il convento fu incendiato e la comunità dispersa. Dopo mesi di grandi prove, la serva di Dio venne arrestata il 13 nov. di quello stesso anno e fu condotta al sacrificio supremo in quella stessa notte. Del suo martirio rimane la testimonianza degli stessi carnefici, che commentarono le sue ultime parole di fedeltà, di perdono e di esortazione alla conversione: «Togliendomi la vita voi mi fate un grandissimo bene..., prego per voi, vi perdono..., pentitevi». La Positio super martyrio della serva di Dio è stata consegnata alla Congregazione delle Cause dei Santi il 13 mag. 1997, insieme a quelle di altre sette martiri, e le otto cause sono state registrate sotto l'unica indicazione di «Martiri di Valenza».
Autore: Gerardo Ruiz
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