Girolamo di Gesù Maria Giuseppe, al secolo Girolamo Nunzio Matteo Terzo, nacque a Noto il 7 maggio 1683. Apparteneva ad una antica e nobile famiglia siciliana, quando poteva, amava ritirarsi in preghiera al romitorio di San Corrado. Era poco fuori città e vi godeva l’amicizia di quei santi eremiti. Aveva ventiquattro anni quando decise di prendervi stabile dimora, vestì l’abito eremitico il 30 ottobre 1707. Si diede ad una vita di contemplazione e al tempo stesso di apostolato. Molti accorrevano dalla città per avere i consigli e il conforto del giovane e saggio eremita. Nel 1710 la Provvidenza lo mise in relazione col Marchese palermitano Andrea Statela che, sotto la sua direzione spirituale, fu ordinato sacerdote, entrò tra i carmelitani col nome di Salvatore della Trinità e introdusse in seguito in alcune comunità dell’isola, anche femminili, la riforma carmelitana. Sempre nel 1710 il venerabile Girolamo fu chiamato alla responsabilità di un altro eremo, S. Maria della Scala, al passo del Bove. Vi era un’antica e prodigiosa immagine della Madonna esposta alle intemperie, scoperta nel 1498 e dipinta su un roccia. Nel 1718 riuscì a portarla all’interno della chiesa dell’eremo, da lui riedificata ed ampliata perché tre anni prima era stata danneggiata da un terremoto. Durante il trasporto Frate Girolamo cadde in estasi e vide che in futuro il santuario sarebbe stato dei Carmelitani. Instancabile, raccogliendo offerte, costruì a fianco un convento che divenne un importante centro di pietà mariana. Si deve a lui se, come ricorda il Breve "Scandere Coelum" del 27 novembre 1963, la devozione a Maria "Scala Paradisi" si diffuse nel popolo. Dopo oltre due secoli la diocesi di Noto otteneva per patrona la Vergine onorata sotto tale titolo. Era stata la grande devozione del venerabile Fra’ Girolamo. Altra meritevole opera del Venerabile fu d’aver incoraggiato i suoi confratelli ad aderire alla Riforma. Padre Girolamo il 6 ottobre nel 1741 vi aderì, dopo un viaggio a Roma, durante il quale aveva ottenuto da Benedetto XIV l’aggregazione dell’eremo della Scala, con il passaggio all’Ordine della chiesa e del convento. La concessione pontificia concludeva, ma non del tutto, una lunga serie di vicende che il Venerabile aveva umilmente e coraggiosamente sopportato, perché l’antico romitorio passasse al Carmelo. Le vicende durarono anche dopo la sua professione carmelitana. Girolamo aveva una grande fiducia in Dio e nella Madonna e la Scala divenne il cuore della provincia riformata di Sicilia. Amante dell’Eucaristia, uomo di orazione e penitenza, ebbe il dono della profezia, di leggere nei cuori e dei miracoli. Era sempre pronto alla carità verso i fratelli. Pieno di zelo per la salvezza delle anime, in Sicilia, in Calabria e a Malta lavorò per la conversione dei peccatori e dei musulmani. Riferì di sentire che un giorno la Chiesa inglese sarebbe tornata in comunione con Roma. Nel 1743, quando Messina fu devastata dalla peste, vi operò prodigi di carità eroica. Aveva un carattere forte che dominò con l’umiltà. Il venerabile Girolamo morì l´11 aprile 1758, presso il santuario che tanto aveva glorificato, dove riposa oggi il suo corpo. La fama di santità e i prodigi mossero l’autorità ecclesiastica a lavorare per la canonizzazione. Il 4 maggio 1796 fu introdotta la causa di beatificazione che è tuttora in corso.
PREGHIERE
Eterno Divin Padre, per la fiamma di amore che ardeva nel cuore del Venerabile Fra Girolamo, esaudite le preghiere che per suo mezzo Vi rivolgiamo e per i suoi meriti concedeteci la grazia che Vi chiediamo.
Eterno Divin Figlio, che amate i cuori semplici e puri, per la purezza di cui fu adorno il Venerabile Fra Girolamo, degnatevi esaudire le preghiere che per suo mezzo Vi rivolgiamo.
O Divino Spirito, che tante grazie spirituali diffondeste per mezzo del Venerabile Fra Girolamo, rendete efficace la sua intercessione per noi; e per essa concedeteci i doni della vostra misericordiosa bontà.
Pater, Ave, Gloria.
E Voi, Vergine Immacolata, Madre e decoro del Carmelo, avvalorate con la vostra intercessione la preghiera di questo vostro figlio, affrettate il giorno della sua glorificazione sugli altari e otteneteci di poter cantare in eterno con Voi le divine misericordie.
Salve Regina.
Per informazioni: terzorizzone@alice.it
Autore: Daniele Bolognini
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