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Serva di Dio Anna Huberta (Gertrude) Roggendorf Fondatrice

Festa: .

Mechernich, Germania, 31 luglio 1909 - Andheri, India, 4 luglio 1973


Gertrude Roggendorf nacque nella piccola cittadina di Mechernich, in Germania, il 31 luglio 1909. Era la figlia maggiore in una famiglia molto numerosa e giovanissima si prese cura dei fratelli e delle sorelle. A quindici anni voleva già farsi missionaria e in un paese vicino trovò la sua guida spirituale. Occorreva il permesso dei genitori mentre cominciava a pensare alla congregazione in cui entrare. Decise di entrare tra le Figlie della Croce, anche per un fine pratico. Il fratello maggiore Joseph si fece gesuita in Olanda, in una casa vicino al confine con la Germania nei pressi della comunità in cui lei avrebbe potuto fare il noviziato. I genitori, con un solo viaggio, avrebbero fatto visita ad entrambi. A diciannove anni entrò nella congregazione prendendo il nome di Anna Huberta, ma l’adattamento non fu facile. Le sue giornate erano operose e si trovò ad essere una semplice postulante. A poco a poco si abituò alla nuova vita fatta di studio, preghiera e piccoli lavori in comunità. Nel 1930 emise i primi voti e soggiornò a Londra per imparare bene l’inglese. Tornò quindi in patria e fu impegnata in un orfanotrofio a Muenster dove ebbe le prime cognizioni della sua futura missione. Entrò in contatto con G. Vath che era stato in India molti anni avendo anche diretto un’importante rivista missionaria e finalmente poté partire per il grande stato asiatico. Le fu affidato il compito di insegnante nel convento di S. Giusepe di Bandra e imparò la lingua e lo stile di vita degli indiani, così diverso da quello europeo. Nel novembre 1934 pronunciò i voti solenni. Le necessità della popolazione erano enormi e le Figlie della Croce decisero di aprire una casa dedicata a S. Caterina per i bambini bisognosi. Alla periferia della città, grazie alla generosità di una laica inglese, si prese in affitto un locale. La comunità poi si spostò sulla collina a Kandivli e nel 1936 la responsabilità della casa cadde su suor Huberta che due anni dopo ne divenne superiora. La comunità si spostò quindi a Irla, vicino a Bombay e il numero dei bambini crebbe notevolmente. Abbiamo molte preziose informazioni dalle lettere che scriveva alla famiglia in Germania.
Nel 1942 ci fu la svolta nella vita di Madre Anna Huberta: insieme a nove giovani consorelle diede vita ad una nuova famiglia religiosa. Le “Helpers of Mary”, alle quali trasmise tutto il suo entusiasmo, prendendo a modello la Madonna, con grande semplicità sarebbero vissute in piccole case tra i poveri per condividerne necessità e sofferenze. La comunità si stabilì ad Andheri ed ebbe un provvidenziale sviluppo, ma iniziò però per Madre Huberta anche la sua salita verso il calvario. Si ammalò e dovette andare in Europa per le cure, prima a Londra poi in Germania. Nel 1954 tornò in India, consolidò la sua nuova famiglia religiosa e tra le altre cose diede inizio alla costruzione della cappella coinvolgendo nei lavori anche i bambini che ne andavano orgogliosi. Nel 1962 ci fu il primo riconoscimento come Pia Associazione, ma Huberta si ammalò nuovamente e nel 1963 dovette curarsi in Germania per un anno. Tornò appena poté in India e fu coinvolta nella preparazione del Congresso Eucaristico di Bombay, mentre le sue opere ormai toccavano molte zone del grande paese. Rimpiangeva di non poter dedicare molto tempo ai suoi bambini, ma in fondo, grazie alla sua guida, aiutava un numero maggiore di persone. Scrisse: “le mie notti diventano sempre più brevi e le preoccupazioni sono aumentate. Ma siccome Lui vuole che sia così, Lui mi darà anche il suo aiuto, e questo è buono, e così non mi preoccupo più”. Viaggiando per il paese toccò con mano povertà e miseria che le sue “Marie” potevano un po’ alleviare dando vita a centri per le persone più abbandonate. Nel 1970 Madre Huberta si ammalò di febbre tifoidea, poi le fu diagnosticato un cancro ai polmoni. Fu operata in Germania, a Colonia, ed ebbe una lunga convalescenza. Tornò appena le fu possibile nella sua India, e anche dal letto, cui era costretta, diresse le sue “figlie”. Chiuse i suoi giorni terreni il 4 luglio del 1973, a soli 63 anni.
Oggi le Helpers of Mary gestiscono due ospedali, dispensari e case di accoglienza per mamme, centri di riabilitazione per lebbrosi, ambulatori per donne e bambini sieropositivi, case per anziani e orfanotrofi. Le sedi sono cinquantuno sparse tra India, Etiopia e Italia. La Casa Generalizia è in India, ad Andheri. Il loro motto è “Vivere per amare”. Nel 2001 un decreto di Papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto la congregazione di diritto pontificio.


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2009-03-13

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