† Alessandria, 7 febbraio 1377
Guglielmo nacque ad Alessandria dalla famiglia Zucchi. Molto giovane condusse un periodo di vita eremitica. Ordinato sacerdote, fu incaricato di sovrintendere alla costruzione della cattedrale. Mostrò grande zelo e grande carità. Nessuno mai seppe come pur distribuendo continuamente ai poveri quanto aveva, la sua borsa fosse sempre piena per altre opere buone. Tanto che chi veniva importunato per l’elemosina dei poveri, era solito rispondere: “Io non ho la borsa del beato Guglielmo!”.Morì il 7 febbraio 1377. Ora il suo corpo si trova nella cattedrale, dove viene esposto annualmente, in occasione della festa.
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Guglielmo nacque in un anno imprecisato, nel sec. XIV, ad Alessandria in una famiglia che gli storici posteriori chiamarono Zucchi.
Non sappiamo nulla circa la sua infanzia e la sua giovinezza. La tradizione vuole che fin da giovane visse per un certo periodo l’esperienza della vita eremitica.
Ordinato sacerdote, fu incaricato di sovrintendere alla costruzione della cattedrale, con l’incarico di prefetto della fabbriceria.
Il beato Guglielmo durante la sua vita mostrò grande zelo e grande carità. Sempre dalla tradizione sappiamo che mai nessuno sapeva che come pur distribuendo continuamente ai poveri quanto aveva, la sua borsa fosse sempre piena per altre opere buone. Una pia tradizione vuole che la sua borsa, alla quale egli attingeva continuamente per donare ai poveri, fosse inesauribile, così da giustificare il detto ‘avere la borsa di Fra Guglielmo’.
Di solito chi veniva importunato per l’elemosina dei poveri, gli veniva risposto: “Io non ho la borsa del beato Guglielmo!”.
Il beato Giglielmo Zucchi morì il 7 febbraio 1377 e fu sepolto dapprima nel chiostro del convento dei domenicani di San Marco e successivamente, per la grande venerazione della popolazione, fu traslato nella cripta della chiesa.
Nel 1438 fu iniziata la causa per la sua beatificazione.
Il 30 aprile 1662 i suoi resti furono deposti sotto l’altare maggiore della chiesa, fino al 7 agosto 1796 quando le truppe francesi profanarono il luogo.
Il 9 settembre 1802, furono recuperate le sue reliquie e vennero traslate nella cappella di San Giuseppe dell’antico duomo.
Quando fu ordinata la demolizione del duomo, il vicario vescovile, mons. Benevole, prese le reliquie del beato Guglielmo e le depose nel suo oratorio privato.
Il 2 dicembre 1810, vennero collocate sotto l’altare maggiore.
Nel 1876, durante i restauri della cattedrale le reliquie del beato sono state deposte provvisoriamente nella chiesa della SS. Trinità e il 24 aprile 1879 furono riportante in cattedrale e poste nell’attuale sepolcro, in una teca in vetro collocata nella Cappella del Rosario del Duomo di Alessandria.
Nel 1628 a Pavia, Bartolomeo Zucchi scrisse una “Breve relatione del beato Guglielmo Zucchio”.
Il culto verso il beato Guglielmo Zucchi è stato confermato con un processo “ab immemorabili”, aperto il 15 giugno 1977.
Ogni anno, il 7 febbraio, in occasione della sua festa, viene esposta al pubblico l’urna con i resti del beato Guglielmo.
Autore: Mauro Bonato
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