Dalla Vita di Pimen, scritta dal discepolo Pamfilo, risulta che Pimen nacque a Sofia nella seconda metà del XVI secolo. Fu battezzato col nome Paolo, essendo nato il giorno dei santi Pietro e Paolo; il padre si chiamava Pietro. Per sei anni apprese a leggere, a scrivere e ad eseguire il canto liturgico presso la chiesa di San Giorgio. All'età di ventisei anni circa entrò nella vita monastica, nel monastero bulgaro di Zografo (Zogràphou) sul Monte Athos. Divenne noto come copista e fu un pittore di icone e affreschi tra i migliori e i più attivi del suo tempo. Invidiosi del progresso spirituale da lui compiuto, i confratelli lo sottoponevano a pesanti scherzi e a prove di ogni genere. Per impedirgli di andare in chiesa, una volta gli portarono via i vestiti, dando loro fuoco, ma, per intervento divino, il fuoco si spense e così Pimen potè rivestirsi convenientemente per partecipare al servizio liturgico. In riconoscimento della sua pietà, e suo malgrado, Pimen venne ordinato diacono e poi sacerdote, dal vescovo Pamfilo di Voden (Lerin), in Tessaglia. Per quindici anni visse da eremita in una casetta sita nella proprietà monastica, finché un giorno gli apparve san Giorgio, il protettore di Zografo, rivelandogli che i connazionali avevano estremo bisogno di lui; per cui decise di tornare in patria. Secondo l'agiografo, viaggiò in lungo e in largo per tutta la regione di Sofia, costruendo e ornando di pitture ben trecento chiese. Morì il 3 nov. 1618 - e in quella data è commemorato - nel monastero di Cerepis, a nord-ovest di Sofia. Le sue reliquie furono traslate nel monastero di Suho-dol, nella Serbia orientale.
Autore: Giorgio Eldarov
Fonte:
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Bibliotheca Sanctorum Orientalium
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