San Vukašin di Klepci nacque nel villaggio di Klepci, in Erzegovina, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo. All'inizio della seconda guerra mondiale, il fascisti croato Ustašas, lo fece arrestare e trasportare con altri serbi della regione nel famigerato campo di concentramento di Jasenovac. Dopo giorni di orribili torture, fu condotto dinnanzi ad un soltato Ustascia incaricato della sua esecuzione, ma questi gli offrì ripetutamente un'ancora di salvezza qualora fosse stato disposto a gridare a gran voce: “Viva Ante Pavelic!”, leader dei nazionalisti croati. Al suo costante rifiuto gli furono amputate prima le orecchie, poi il naso, la lingua e la faccia infine sfregiata. Ancora Vukasin rimaneva fermamente sulla sua posizione e fu quindi barbaramente assassinato. Il Santo Sinodo dei vescovi della Chiesa Ortodossa Serba nel 1998 ha inserito il suo nome nella lista dei santi serbo-ortodossi quale martire. La sua festa è celebrata al 16 maggio.
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