Antonietta Cafaro (nata ad Andria il 30 ottobre 1885 e morta il 3 febbraio 1992) è stata un testimone entusiasta dell’AC, a cui ha dedicato tutta la vita, sempre con amore e gioia. Apparteneva ad una famiglia della borghesia: Antonietta era l’ultima di cinque figli, suo padre Francesco era maestro elementare, sua madre Francesca Leonetti casalinga. È stata una grande organizzatrice ed animatrice dell’Azione Cattolica e dell’Università Cattolica, in diocesi ed in tutta la Puglia. È stata una donna di grande intelligenza, di grande cuore, ma soprattutto di grande fede, una fede semplice, concreta, tipicamente francescana. Aveva appreso la lezione della vera scolarità da Padre Gemelli ed Armida Barelli. Era una donna dai giudizi critici ed acuti, aperta al nuovo, profondamente capace di compassione. La sua ricca umanità si rivelava in quei lunghi sonori sorrisi sfociati in risate che le illuminavano gli occhi. Era posata, parlava chiaro, piano. Diceva fatti, ma c’rea in lei un gran cuore, una grande saggezza, un’anima illuminata, che si dava con semplicità, senza misura, senza calcolo. Si sentiva che amava Cristo e che mentre lo donava lo riconfermava dentro d sé. È stata un esempio di fedeltà, ma anche di giovinezza interiore, che viveva pienamente l’oggi, ma che traeva dal passato la forza per guardare con lucidità al futuro. Fu nominata segretaria di propaganda con il mandato affidatole dal Vescovo di far sorgere in tutte le parrocchie di Andria la Gioventù Femminile. Nel 1925 fu nominata dirigente diocesana della Gioventù Femminile, incarico che mantenne fino al 1935. Conobbe la Sorella Maggiore, Armida Barelli, che la volle come dirigente regionale e con essa ebbe un bellissimo rapporto di amicizia. Fu dirigente regionale dal 1935 al 1965. Ha detto dell’AC: “È stato il mio più alto ideale insieme all’Università Cattolica e ad essa ho donato la mia esistenza. Avrei voluto essere migliore, avere più cultura, perché ho frequentato fino alla quinta elementare, anche se in seguito ho conseguito il Diploma di Maestra Giardiniera (insegnante di scuola materna) per corrispondenza, per essere più vicina possibile a quelle più colte di me, ma il Signore ha voluto così ed io, alla fine della mia vita Lo ringrazio per la Sorella Maggiore che ci ha dato, per la Gioventù Femminile e per la mia vita. A voi giovani voglio dire: amate l’Azione Cattolica, non quella di venti o trenta anni fa, fate che abbia l’entusiasmo, la penetrazione, il valore che ha avuto alle sue origini, ma con una struttura moderna. Create la nuova AC, quella del Duemila, completamente radicata nel Concilio!”.
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