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San Roberto di Bury St. Edmund’s Fanciullo, martire
Festa:
25 marzo
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† Bury St. Edmund’s, Inghilterra, 10 giugno 1181
L’assassinio di Guglielmo di Norwich nel 1144, attribuito agli ebrei, generò in Inghilterra un’ondata di isterismo e Guglielmo fu soltanto il primo di una serie di ragazzi inglesi la cui morte misteriosa fu attribuita agli ebrei. Uno di questi fu Roberto, che i cronosti riferiscono sia stato ucciso il 10 giugno 1181 vicino a Bury St. Edmund’s, dove fu sepolto nella chiesa del monastero. La fonte più autorevole di questo episodio è Jocelyn di Braklund, un monaco di St. Edmund’s, il quale nella sua cronaca del monastero (prima del 1202) scrive riguardo alla morte di Roberto: “et fiebant prodigia et signa multa sicut alibi scripsimus”. Quest’opera a cui fa riferimento Jocelyn non la possediamo, sebbene possa essere la Vita Roberti martyris che il biografo Giovanni Bale attribuisce a Jocelyn nel compilare il suo indice degli scrittori nel 1550.
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L'efferato omicidio di Guglielmo di Norwich nel 1144, ingiustamente imputato alla comunità ebraica, innescò in Inghilterra un'ondata di isteria antisemita che purtroppo non si placò con la sua morte. Guglielmo fu infatti solo il primo di una serie di bambini inglesi la cui tragica e misteriosa scomparsa venne ingiustamente attribuita agli ebrei. Tra questi si annovera Roberto, la cui morte, avvenuta il 10 giugno 1181 nei pressi di Bury St. Edmund's, è narrata da diverse fonti coeve.
Il resoconto più autorevole di questo triste evento è fornito da Jocelyn di Braklund, monaco di St. Edmund's, che nella sua cronaca del monastero, redatta prima del 1202, annota lapidariamente la morte di Roberto, accennando a "prodigi e molti segni" che si verificarono in seguito al suo decesso, rimandando ad un'opera precedente per una descrizione più dettagliata.
Quest'opera, a cui Jocelyn fa riferimento, purtroppo non è pervenuta fino ai giorni nostri. Potrebbe trattarsi della "Vita Roberti martyris", biografia di Roberto che il biografo John Bale attribuisce a Jocelyn nel suo indice degli scrittori del 1550. La ricorrenza della festa di Roberto, celebrata il 25 marzo, testimonia la devozione popolare che si sviluppò attorno alla sua figura, alimentata dalla credenza nel suo martirio.
La tragica vicenda di Roberto, avvolta nel mistero e intrisa di antisemitismo, ci permette di esplorare le complesse dinamiche religiose e sociali dell'Inghilterra medievale, dove la diffidenza e l'odio verso gli ebrei si traducevano in accuse infondate e in efferati atti di violenza.
Autore: Franco Dieghi
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