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Padre Gino Ceschelli Sacerdote giuseppino

Festa: .

Motta di Livenza, Treviso, 8 maggio 1902 – San Giuseppe Vesuviano, Napoli, 23 settembre 1943


La seconda guerra mondiale, che a S. Giuseppe Vesuviano (Napoli) si era fatta sentire meno che altrove, porta alla fine una grave tragedia. Nel 1943, dopo che l'8 settembre l'Italia fa l'armistizio, rompendo il patto con la Germania, i tedeschi cominciano le loro ritorsioni. I  Giuseppini del Murialdo, con una scelta di servizio "fino alla fine", rimangono sul posto. In particolare il parroco padre Gino Ceschelli, si prende cura dei feriti, si dà da fare per seppellire i morti lasciati abbandonati, si oppone alle rappresaglie. E' la premessa della sua fine.
Il giorno 23 viene adocchiato dai soldati, mentre è in piazza con alcuni confratelli, e si capiscono le loro intenzioni. Gli altri sacerdoti vengono obbligati a togliersi la veste talare e ad indossare abiti civili. P. Gino viene spinto in un viottolo poco lontano dove è ucciso con due colpi di rivoltella alla nuca. Era nato a Motta di Livenza (Treviso) nel 1902, aveva 41 anni. La sua salma è tumulata nel santuario.
In alto è affissa la lapide che riporta la motivazione per il conferimento della medaglia d'oro al valor civile:
"Durante l'ultimo conflitto mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca, quando maggiormente infuriavano i bombardamenti aerei e più violenta imperversava la reazione nazista, non abbandonò un istante la popolazione affidata alle sue cure spirituali e con esemplare abnegazione e sprezzo del pericolo intervenne sempre prontissimo ovunque vi fosse necessità di curare i feriti, portar conforto ai moribondi e aiutare gli afflitti. Impavido si oppose tenacemente ai tentativi di saccheggio ed alle azioni di rappresaglia delle truppe occupanti, finché dalle medesime venne barbaramente trucidato, restando vittima del suo illuminato senso del dovere e dell'alto spirito di umana solidarietà".
La storia del santuario di san Giuseppe è fecondata dal suo martirio. Nella medesima circostanza perdono la vita Pasquale Sacco, che si sacrifica per salvare dei ragazzi. Nella stessa data viene ucciso a Palidoro il brigadiere napoletano Salvo D’Acquisto.

 


Autore:
Padre Angelo Catapano

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Aggiunto/modificato il 2015-03-06

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