Mirandola, Modena, 6 febbraio 1923 - Nomadelfia, Grosseto, 15 maggio 2016
Insieme con don Zeno Saltini ha creato la Comunità nei pressi di Grosseto. È stata la prima «mamma di vocazione»
|
Irene Bertoni, prima «mamma di vocazione» e cofondatrice assieme a don Zeno Saltini di Nomaldelfia (Grosseto), è morta la sera del 15 maggio 2016. Lo rende noto la stessa Comunità di accoglienza. Bertoni, nata a Mirandola (Modena) il 6 febbraio 1923, era entrata in Nomadelfia, allora Opera piccoli Apostoli il 21 luglio 1941: aveva 18 anni, al tempo era minorenne ed era studentessa liceale. «Nel corso della sua esistenza - ricorda ancora la Comunità - ha donato la maternità a 58 figli». Per oltre 50 anni Irene Bertoni è stata a Roma curando i rapporti con la Santa Sede e con lo Stato italiano, incontrando vari papi (Pio XII, Giovanni XXIII, in particolare Giovanni Paolo II e anche Francesco) e i presidenti della Repubblica Italiana.
Era l’8 dicembre 1941 quando, ricorda ancora Nomadelfia, «Irene, si presenta al vescovo con due figli. Gli dice: “Non sono nati da me, ma è come se li avessi partoriti io”. Le sono stati affidati da don Zeno. Il vescovo benedice questa giovane, e in lei benedice una maternità virginea, non dalla carne o dal sangue, ma dallo spirito e dalla volontà. La famiglia di Irene verrà benedetta poi nel giorno di Natale del 1941. Sembra un fatto da poco, ma con Irene nasce nella Chiesa e nel mondo una nuova figura: vergini non consacrate, che rinunciano al matrimonio per accogliere figli abbandonati. Sono le Mamme di vocazione. Altre donne la seguono. Dopo pochi anni si uniscono a loro anche famiglie di sposi, tutte disponibili ad accogliere figli che si trovino in stato di abbandono».
Bambini che «vengono accolti in Nomadelfia, e sono affidati all’altare alle mamme di vocazione o alle famiglie di sposi con le parole che Gesù rivolse dalla croce alla Madonna e a san Giovanni: “Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre”».
|