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Beato Luca Sy Catechista e martire

Festa: 7 marzo

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Ban Pa Hok, Laos, 1938 –Den Din, Laos, 7 marzo 1970

Luc Sy, nato in un villaggio di etnia kmhmu’, ricevette il Battesimo a circa tredici anni. Studiò nella scuola catechistica del Seminario minore di Paksane, finché non venne chiamato a lavorare nelle scuole statali; tuttavia, continuò a collaborare strettamente con padre Jean Wauthier, Missionario Oblato di Maria Immacolata. Alla notizia della sua morte, dopo essere stato nell’esercito e aver preso moglie, crebbe in lui il desiderio di servire i kmhmu’. Nell’aprile 1969 raggiunse il Centro pastorale di Hong Kha, destinato ai catechisti per quella popolazione, e già per il Natale successivo era pronto a partire. Trovò la morte in un’imboscata, il 7 marzo 1970: era insieme al diacono Louis-Marie Ling, che ebbe salva la vita perché un altro catechista, Maisam Pho Inpèng, ricevette il colpo a lui destinato. Luc Sy, Maisam Pho Inpèng e padre Jean Wauthier sono stati beatificati l’11 dicembre 2016 a Vientiane, nel Laos, insieme ad altri quattordici tra sacerdoti e laici.



Maestro e catechista
Luc Sy nacque nel 1938 a Ban Pa Hok, villaggio del Laos abitato dall’etnia kmhmu’. Il 28 ottobre 1951 tutti gli abitanti del villaggio vennero battezzati, lui compreso, che ricevette i nomi cristiani di Luc e Marie.
Dal 1953 al 1957 studiò presso il Seminario minore di Paksane, che ospitava anche la scuola per catechisti: si dimostrò un allievo timido, ma onesto e lavoratore. Nel 1958 venne chiamato a lavorare come maestro nelle scuole statali; tuttavia, continuò a collaborare con il Missionario Oblato di Maria Immacolata padre Jean Wauthier, che aveva contribuito all’evangelizzazione del suo popolo e condivise con lui il suo spirito di apostolato.

Nell’esercito
Nel 1961, Luc fu arruolato nell’esercito come caporale. Pur conducendo una vita vagabonda in un Paese dove i disordini politici e militari erano all’ordine del giorno, rimase un buon cristiano. Sei anni dopo fu congedato perché era rimasto ferito e fu accolto come catechista a Nong Sim, nella missione di Pakse. Sposò quindi una giovane rimasta vedova con due figli, anche lei cattolica; dalla loro unione nacque una bambina.

Il Vangelo tra i kmhmu’
La morte di padre Jean Wauthier, avvenuta la sera del 16 dicembre 1967, risvegliò in Luc il desiderio di portare il Vangelo tra i kmhmu’, spesso in fuga dai loro villaggi per via della guerra, emarginati e privi di mezzi.
Nel 1969, dunque, raggiunse il Centro pastorale di Hong Kha presso Vientiane, dove venivano formati proprio i catechisti di quella popolazione. Già nel Natale di quell’anno fu pronto per l’invio in missione: era un allievo dotato, rafforzato dalle prove della vita, assiduo nella preghiera e aperto ai più bisognosi. Divenne anche associato dell’Istituto secolare Voluntas Dei, fondato da padre Louis-Marie Parent, che prima aveva fondato le Oblate Missionarie di Maria Immacolata.
Il 26 gennaio fu destinato dal suo vescovo alla missione nella regione di Vang Vieng, popolata da villaggi di rifugiati. Nel giro di poco, compì un lavoro notevole, sia per quanto riguardava lo sviluppo sia per la catechesi.

L’ultimo viaggio
Il 4 marzo 1970, Luc compì il suo ritiro mensile. Era insieme al diacono Louis-Marie Ling, dell’Istituto Voluntas Dei e futuro vescovo, e a un altro catechista, Maisam Pho Inpèng, che era venuto ad assisterli.
La mattina del 7 marzo, i tre caddero in un’imboscata: Pho Inpèng ricevette il colpo mortale destinato al diacono e anche Luc morì con lui.

Il processo di beatificazione
Luc Sy, Maisam Pho Inpèng e padre Jean Wauthier sono stati inseriti in un elenco di quindici tra sacerdoti, diocesani e missionari, e laici, uccisi tra Laos e Vietnam negli anni 1954-1970 e capeggiati dal sacerdote laotiano Joseph Thao Tiên.
La fase diocesana del loro processo di beatificazione, ottenuto il nulla osta dalla Santa Sede il 18 gennaio 2008, si è svolta a Nantes (di cui era originario un altro dei potenziali martiri, padre Jean-Baptiste Malo) dal 10 giugno 2008 al 27 febbraio 2010, supportata da una commissione storica.
A partire dalla fase romana, ovvero dal 13 ottobre 2012, la Congregazione delle Cause dei Santi ha concesso che la loro “Positio super martyrio”, consegnata nel 2014, venisse coordinata, poi studiata, congiuntamente a quella di padre Mario Borzaga, suo confratello dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, e del catechista Paul Thoj Xyooj (la cui fase diocesana si era svolta a Trento).

L’accertamento del martirio e la beatificazione
Il 27 novembre 2014 la riunione dei consultori teologi si è quindi pronunciata favorevolmente circa il martirio di tutti e diciassette. Questo parere positivo è stato confermato il 2 giugno 2015 dal congresso dei cardinali e vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi, ma solo per Joseph Thao Tiên e i suoi quattordici compagni: padre Borzaga e il catechista, infatti, avevano già ottenuto la promulgazione del decreto sul martirio il 5 maggio 2015. Esattamente un mese dopo, il 5 giugno, papa Francesco autorizzava anche quello per gli altri quindici.
La beatificazione congiunta dei diciassette martiri, dopo accaniti dibattiti, è stata infine fissata a domenica 11 dicembre 2016 a Vientiane, nel Laos. A presiederla, come inviato del Santo Padre, il cardinal Orlando Quevedo, arcivescovo di Cotabato nelle Filippine e Missionario Oblato di Maria Immacolata. La memoria liturgica di tutto il gruppo cade il 16 dicembre, anniversario del martirio di padre Jean Wauthier.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2017-01-13

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