Newsletter
|
Per ricevere i Santi di oggi inserisci la tua mail:
|
|
E-Mail: info@santiebeati.it
|
|
Beato Gaetano Giménez Martín Sacerdote e martire
Festa:
8 agosto
|
>>> Visualizza la Scheda del Gruppo cui appartiene
Alfornón, Spagna, 27 novembre 1868 - Loja, Spagna, 8 agosto 1936
Cayetano Gimenez Martin nacque ad Alfornón presso Granada il 27 novembre 1866. Ordinato sacerdote nel 1892, svolse il ministero nella sua città natale, poi a Lújar, Alboloduy e Loja. Fu di fede semplice e profonda, austero e caritatevole, di grande zelo apostolico e profondamente devoto della Vergine Maria. Con lo scoppio della guerra civile, conservò calma e fiducia in Dio, rifiutando anche la possibilità di fuggire. Quando fu bruciata la chiesa parrocchiale, trovò rifugio nella famiglia di un medico suo amico per quindici giorni, finché non fu arrestato e trasferito al carcere municipale, insieme ad altri sacerdoti e fedeli. Morì fucilato a Loja il 9 agosto 1936, a sessantanove anni, gridando «Viva Cristo Re». Fu scelto come capo di un gruppo di sedici martiri della diocesi di Granada, beatificati nella cattedrale di Santa Maria dell’Incarnazione a Granada il 26 febbraio 2022, sotto il pontificato di papa Francesco. Le sue spoglie vennero seppellite nel cimitero di Loja, ma non fu possibile identificarle.
|
Cayetano Gimenez Martin nacque ad Alfornón presso Granada il 27 novembre 1866. Studiò nel Seminario di San Cecilio, ma risiedeva al Collegio di San Ferdinando. Fu uno studente molto brillante: dopo aver conseguito la licenza in teologia, frequentò per tre anni i corsi di Diritto Canonico.
Ordinato sacerdote nel 1892, contemporaneamente ebbe il primo incarico pastorale ad Alfornón, la sua città natale. In seguito fu coadiutore e parroco di Lújar, parroco di Alboloduy (nella provincia di Almería) e parroco e arciprete della Chiesa Maggiore dell’Incarnazione a Loja.
Era un sacerdote devoto, austero e caritatevole. Un ministro del Signore buono, saggio, umile e prudente, un vecchio dall'aspetto pacifico e venerando. Fu anche uomo di pace: nella sua veste di arciprete, cercò di facilitare i rapporti tra il clero delle tre parrocchie della città.
I suoi parrocchiani si resero presto conto del grande amore che lui aveva per l’Eucaristia: trascorreva infatti lunghi momenti di adorazione davanti al Tabernacolo. Era anche molto devoto alla Vergine Maria.
Anche nella sua città, però, arrivarono gli echi della rivolta militare del 18 luglio 1936, con cui ebbe inizio la guerra civile spagnola. Il 23 luglio, quando ormai Granada era caduta in mano ai rivoltosi, gli fu offerto di fuggire a bordo di un camion; lui, invece, scelse di restare in parrocchia. Quando la chiesa venne data alle fiamme, cercò riparo in casa di un medico suo amico, ma alcuni giorni dopo venne scoperto e arrestato.
Rimase in carcere circa tre giorni, fino al 9 agosto, quando venne condotto, con altre sei persone, presso il cimitero di Loja, per essere fucilato. Manifestò quindi un ultimo desiderio: «Vorrei che tutti questi morissero per ultimi». Fu accontentato, così poté impartire loro l’assoluzione.
Venne infine il suo turno: «Viva Cristo Re!», gridò morendo. Gli uomini del plotone di esecuzione, mentre tornavano al villaggio commentarono, di fronte alla sua integrità: «Caspita, che coraggio ha avuto il vecchio!». Aveva sessantanove anni. Le sue spoglie vennero seppellite nel cimitero di Loja, ma non fu possibile identificarle.
Don Cayetano fu messo a capo della causa che comprendeva altri tredici sacerdoti e due giovani laici (uno dei quali seminarista), tutti della diocesi di Granada, uccisi nel corso della persecuzione della guerra civile spagnola. La loro beatificazione si svolse nella cattedrale di Santa Maria dell’Incarnazione a Granada il 26 febbraio 2022, sotto il pontificato di papa Francesco.
Autore: Emilia Flocchini
|
|
|
|
Album Immagini
|