Era piccolina, alta meno di un metro e mezzo, ma il suo cuore era grande, come la sua fede e la sua energia. Maria Vittoria Morelli nacque a Dunarobba, non lontano da Montecastrilli, il 6 gennaio 1704 e venne battezzata dallo zio parroco. Da ragazza fu attenta studiosa delle Sacre Scritture e amava contemplare i quadri della Madonna che erano in casa. Davanti ad essi si raccoglieva in preghiera e ben presto decise di consacrarsi tutta al Signore.
Il 21 giugno 1717 entrò come educanda nel Monastero delle Sorelle Povere di S. Chiara di Montecastrilli, dopo un periodo di “formazione” a San Gemini presso il Monastero di Santa Caterina.
A quindici anni indossò l’abito francescano, l’anno successivo, il 21 gennaio 1720, professò solennemente col nome di suor Maria Lanceata. Fece così suoi per sempre i “voti di ubbidienza, povertà, castità e clausura perpetua”.
Da quel giorno, con maggior fervore, dedicò le sue giornate alla preghiera e il 10 agosto 1721 ebbe l'esperienza mistica della transverberazione. Il suo carisma fece notizia, tanto da esserne informato il S. Uffizio. Si espresse a favore il gesuita Gianmaria Crivelli, suo confessore, che ebbe anche l’incarico di “verificare l’ortodossia” del pensiero di Santa Veronica Giuliani (1660 – 1727) e di suor Chiara Isabella Fornari (1697 - 1744).
Suor Maria ebbe una devozione speciale verso la santa domenicana Rosa da Lima che definì sua avvocata. La prese a modello nell’esercizio delle virtù ed ebbe la consolazione di avere sue apparizioni. Come santa Rosa volle prodigarsi verso le consorelle in difficoltà. La preghiera costante e intensa, accompagnata da penitenze e digiuni, fecero di suor Maria Lanceata una mediatrice di grazie. Orazioni tanto profonde esigevano una notevole concentrazione, tanto da renderla insensibile, in alcune situazioni, verso quanti le erano attorno.
Suor Maria aveva anche un’ottima istruzione e poté scrivere un “trattato” sul suo metodo di “Orazione Mentale”. Svolse inoltre l’incarico di infermiera e di “speziale” del monastero, i medicamenti preparati con le piante officinali del convento divennero noti in tutto il circondario. Ne beneficiarono sia le consorelle, sia i poveri del borgo che a quei tempi avevano a disposizione poco o nulla per curarsi. Attraverso la “ruota” del monastero passava così anche la carità di suor Maria, insieme a parole di fede e conforto.
Suor Maria Lanceata morì il 26 agosto 1762, le cronache del tempo raccontano che tutto il popolo disse “E’ morta la nostra Santa”.
Due anni più tardi, il 18 settembre 1764, alla presenza delle autorità ecclesiastiche, il corpo fu esumato e trovato incorrotto. Venne pertanto posto in una cassa dietro l’altare maggiore della Chiesa del monastero. Nel 1772 inoltre, si pubblicò a Todi il manoscritto dal titolo «Metodo perfettissimo di Orazione Mentale» di suor Maria. L’originale non è oggi disponibile, fu per fortuna inserito nella biografia della Morelli scritta dal cappuccino Michele da Papigno, edita nel 1784.
La fama di santità di suor Maria Lanceata dura da due secoli, molte solo le grazie attribuite alla sua intercessione. Nel 1821 fu avviato il processo di beatificazione, ripreso nel 2002 presso la diocesi di Orvieto-Todi.
Referenza bibliografica:
Sergio Bini, Suor Maria Lanceata Morelli di Montecastrilli - una vita santa tra umiltà e ubbidienza, Editrice Velar.
Per informazioni:
Monastero delle Clarisse di Santa Chiara
piazza di Santa Chiara, 16 - 05026 Montecastrilli (Terni, Italia)
tel. +39 0744 940279
e-mail: schiaramontecastrilli@gmail.com
Autore: Daniele Bolognini
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