Nascita e infanzia
Antonio Alcade y Barriga nacque il 14 marzo 1701 a Villa de Cigales in provincia di Castilla la Vieja in Spagna, da Giuseppe e Isabella Barrigay Balboa, e fu battezzato il 3 aprile nella parrocchia di Santiango Apostolo, gestita dallo zio paterno Antonio.
La sua era una famiglia di poveri contadini, molto cristiani, che conobbe il dolore abbastanza presto a causa della morte della madre il 27 luglio 1701, quando Antonio aveva pochi mesi.
La sua infanzia trascorse tra la casa del padre, dove attendeva al bestiame al pascolo, e la parrocchia di Santiago Apostol, dove lo zio si prese cura della sua educazione scolastica.
Decide di entrare tra i Domenicani
A sedici anni decise di entrare nel convento di San Paolo di Valladolid, dell’ordine dei Frati Predicatori.
L’anno seguente pronunciò la sua professione perpetua.
E 'stato ordinato diacono alla fine del 1724 o all'inizio del 1725, e subito dopo, il 29 marzo 1725, il priore del convento Francisco de Fuentes chiese al priore generale dominicano, Juan de Ferry che Antonio Alcalde venisse ordinato sacerdote.
La sua ordinazione sacerdotale fu celebrata a metà o alla fine del 1725 nella sua provincia natia.
Insegnante, predicatore e priore
Si laureò in Filosofia, Arte e Sacra Teologia, materie di cui divenne insegnante tra gli anni 1757 e 1753 nei vari conventi domenicani spagnoli della provincia a cui apparteneva.
Inoltre si ricorda che accanto all’insegnamento, dal 1752 al 1762 fu un valente predicatore, nei vari conventi di Castiglia.
Nel 1751 fu nominato priore del convento di Santo Domingo a Zamora e mentre dal 13 maggio 1753 ebbe lo stesso incarico per nove anni nel convento di Jesús María o de Nuestra Señora de Valverde che si trovava sette chilometri da Madrid.
Era priore quando una domenica di luglio del 1760, re Carlo III, stanco delle sue battute di caccia, decise di andare a riposarsi nel suo convento e conobbe padre Antonio Alcade.
Vescovo dello Yucatán
Mentre stava per assumere la responsabilità del monastero di Santa Cruz di Segovia, il 25 gennaio 1762, re Carlo III lo designò vescovo dello Yucatán con sede nella città di Mérida in Messico.
Fu consacrato vescovo il giorno 8 maggio 1763 nella cattedrale di Cartagena de Indias, dal vescovo di quella città mon. Manuel Sosa Bethencourt, e prese possesso della sua diocesi, il giorno 1 agosto. Appena arrivato in Messico cominciò a studiare la lingua Maya.
In questa diocesi svolse una grande attività pastorale. Nel 1765 con i propri denari istituì la cattedra di Teologia morale nel suo seminario e nel 1768 chiese al re di poter costruire un’università nel seminario Tridentino. Inoltre nello stesso anno si preoccupò di fornire alloggi ai suoi sacerdoti e un’infermeria per le donne nell’ospedale di San Juan de Dios. Nel biennio 1769-70 la sua azione benefica a favore della popolazione non conobbe alcuna limitazione.
Inoltre tra la fine del 1770 e l'inizio del 1771 partecipò al IV Consiglio provinciale convocato dall'allora arcivescovo Francisco Antonio de Lorenzana nella cattedrale metropolitana di Città del Messico.
Mons. Antonio Alcade non tornò più nello Yucatan, perchè il 20 maggio 1771, il re lo incaricò di di coprire il vescovato di Guadalajara, che era vacante dal giorno 10 dicembre 1770, giorno in cui morì, Diego Rodríguez de Rivas y Velazco, l'unico prelato americano che si era opposto all'arbitraria espulsione dei gesuiti nel 1767.
Vescovo della diocesi di Guadalajara
Mons. Alcade, che il 19 agosto 1771 fu nominato vescovo della diocesi di Guadalajara e che giuderà per oltre vent’anni fino al 1792, prese possesso della stessa, il giorno12 dicembre 1771.
Il mandato del vescovo in tutta la sua grande diocesi fu segnato dalla personale e dedizione totale nel voler costruire e restaurare le chiese , i conventi e le scuole.
Nel 1775 volle visitare una gran parte di tuttala diocesi e a seguito dello scoppio della peste del 1786, l’anno successivo decise la costruzione dell’ospedale di San Miguel de Belén.
Per la realizzazione dell'Ospedale Reale (oggi Ospedale civile) ottenne il 26 febbraio 1787 dal consiglio comunale la terra dove sarebbero stati costruita la nuova struttura sanitaria, e i lavori, iniziarono il 6 marzo dello stesso anno.
Fra Antonio aveva fatto dell'educazione una delle sue priorità, e influenzato dalla cultura universitaria dell'ordine domenicano, lavorò affinché Guadalajara potesse avere un'università, per la cui fondazione ottenne nel 1791, l'autorizzazione necessaria dal nuovo monarca, Carlo IV. Anche se fu il promotore dell’università di Guadalajara, chiamata allora Università Reale e Letteraria di Guadalajara, dove furono istituite le cattedre di Canoni, Giurisprudenza, Medicina, Chirurgia e Teologia, non riuscì ad assistere alla sua apertura, in quanto morì alcuni mesi prima dell’inaugurazione.
Fu l’artefice dell'urbanizzazione di Guadalajara nella zona nord della città e del miglioramento delle sue strade; nonché la costruzione di "Las cuadritas", il primo complesso residenziale popolare nel continente americano.
Nel 1782 il vescovo Antonio Alcalde y Barriga decise di creare due grandi parrocchie, in città: a sud il Mexicaltzingo, e a nord il Santuario di Nostra Signora Guadalupe. La prima pietra del Santuario fu posata il 7 gennaio 1777 e la costruzione fu compeltata dopo quattro anni.
La Chiesa, che era il santuario più sontuoso di Guadalajara, fu consacrata nel 1781, e venne eretta in parrocchia nel luglio 1872.
Inoltre, fu l’artefice della costruzione del Convento dei Cappuccini e del beghinaggio di Santa Clara, per l’assistenza alle donne senzatetto della città. Decise dotazione delle cattedre del Colegio de San Juan Bautista, la fondazione di alcune scuole primarie per i bambini, dove veniva fornito il materiale didattico gratuito, e di alcune strutture che servivano quotidianamente i pasti ai poveri.
Morte
Mons. Antonio Alcade y Barriga, morì ultranovantenne, il 2 agosto 1792. I suoi biografi lo dipingono come un vecchio castigliano, “affidabile, semplice, mite, pacifico, schietto, amichevole, dolce, gioviale, franco e comunicativo”. Il tutto supportato dai quattro pilastri: austerità, studio, carità e preghiera.
Proverbiale era la sua carità volta al servizio dei più bisognosi e ogni suo reddito finì sempre in elemosina e in fondazioni.
Ha predicato con la parola e l’esempio: “essendo ricco, scelse di vivere povero: dalle sue grandi entrate usava solo lo stretto necessario per la sua sobria vita, distribuendo il resto ai bisognosi”.
Antonio Alcalde è stato definito, “uno dei prelati più degni e più ricordati in Messico, la cui immagine era quella del Buon Pastore, distinto per il suo zelo e la sua carità, tanto che alcuni storici hanno chiesto che lo Stato di Jalisco eriga un monumento che ricordi ai posteri il più illustre dei suoi benefattori: Fray Antonio Alcalde".
In occasione del bicentenario della sua morte i suoi resti sono stati traslati nel santuario di Guadalupe.
Il processo di Beatificazione e Canonizzazione
Considerato un santo vescovo, man mano che cresceva la sua fama di santità, il 15 ottobre 1994 venne aperto il processo informativo per la sua Beatificazione e Canonizzazione che ottenne il 17 dicembre dello stesso anno il nulla osta dalla Santa Sede.
La causa in seguito si era arrestata, ma grazie all’interesse di p. Tomás de Hijar Ornelas, è stata ripresa nel 2013.
Attualmente è in corso l’inchiesta diocesana sulla sua vita e sulle sue virtù del Servo di Dio Antonio Alcade y Barriga.
Autore: Mauro Bonato
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