Lo scorso 5 marzo è uscito nelle librerie "Covid-19: preti in prima linea. Storie stra-ordinarie di chi ha dato la vita e di chi non si è arreso" (Edizioni San Paolo 2021, pp. 464, euro 20,00). Il volume, a firma di Riccardo Benotti, costituisce il primo bilancio dei sacerdoti del clero italiano morti per Covid.
Nella presentazione il Card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha ricordato le parole di Don Primo Mazzolari, secondo cui il sacerdote “è il viator non soltanto per l’inquietudine dell’eterno, che possiede in comune con ogni uomo, ma per vocazione e offerta. Si deve tutto a tutti, e lui non si può mai abbandonare interamente a nessuna creatura. È un pane di comunione che tutti possono mangiare, ma di cui nessuno ha l’esclusiva”. “Sono parole – afferma il Card. Bassetti – che ho trovato incarnate nei 206 preti diocesani morti in Italia, dal 1° marzo al 30 novembre 2020, di cui questo libro racconta il vissuto umano e pastorale”. Il Card. Angelo De Donatis, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, nella prefazione ha affermato: “Ecco i racconti di vita di presbiteri animati da spirito di servizio e di donazione al prossimo che suscitano una grande ammirazione. Essi hanno dimostratori essere ‘pastori con l’odore delle pecore’, vivendo il loro servizio in mezzo al popolo di Dio loro affidato”.
Nella prima parte del libro si raccontano le testimonianze dirette dei preti che hanno servito il popolo che è stato loro affidato durante il primo anno della pandemia: il cappellano dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, il presidente dell’Opera Diocesana Assistenza a Firenze, il cappellano del carcere di San Vittore a Milano e un parroco della periferia di Roma.
Nella seconda parte del volume, vengono ricordate le storie dei tanti sacerdoti che sono morti in Italia durante la pandemia da Covid-19. Un viaggio dal Nord al Sud del Paese per rendere noti a tutti i nomi, i volti e soprattutto le azioni di coloro che hanno perso la vita. In nove mesi sono stati 206 i sacerdoti diocesani italiani morti a causa diretta o meno dell’azione del Covid-19. A essere coinvolto nella strage silenziosa è quasi un terzo delle diocesi: 64 su 225. La concentrazione delle vittime è nell’Italia settentrionale, con un picco in Lombardia, Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Piemonte. Il mese di marzo 2020 è quello che registra il numero più alto di decessi, ben novantanove, che rappresentano poco meno della metà del totale; ad aprile la situazione migliora per digradare nella tarda primavera e durante l’estate. A ottobre però la miccia si riaccende con i primi sette decessi della seconda ondata, per poi rapidamente deflagrare nel mese di novembre. A morire sono soprattutto i preti più anziani, con un’età media di ottantadue anni in linea con quella delle vittime di Covid-19 nella popolazione generale.
Alcune storie sono raccontate in modo più ampio, come quella del cappellano del carcere di Bergamo, don Fausto Resmini, figura di riferimento per la città, che ha contratto il virus per restare accanto alle persone più fragili che accoglieva nella Comunità di Sorisole e avvicinava in stazione; o di don Silvio Buttitta, compagno in seminario di don Pino Puglisi, che nei suoi 60 anni di sacerdozio ha cresciuto intere generazioni in uno dei quartieri più poveri e degradati di Palermo.
Il libro presenta, infine, una scheda sintetica per ciascun sacerdote morto per Covid-19.
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