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Servo di Dio Andrea di San Gabriele (Andrea Tonda) Chierico agostiniano scalzo

Festa: .

Trabia, Palermo, 10 ottobre 1913 – 28 febbraio 1947

E’ stato un chierico degli agostiniani scalzi, morto in concetto di santità a soli 33 anni.



Andrea Tonda nacque il 10 ottobre 1913 a Trabia, un piccolo paese in provincia di Palermo, da Mario e Vallelunga Vincenza che avevano formato una famiglia semplice e cristiana.
Fin da bambino, sente il desiderio di diventare sacerdote. Un sogno questo che lo accompagnerà in tutta l'adolescenza e sarà l’obiettivo della sua breve esperienza terrena.
Per diventare presbitero Andrea doveva frequentare il ginnasio, il liceo e la Teologia; ma la sua famiglia non poteva permetterlo perché aveva bisogno del lavoro nei campi del loro figlio. Infatti non riesce nemmeno a finire le scuole elementari.
Andrea si confidò il suo desiderio al suo parroco, il quale pensando alle diverse difficoltà che il ragazzo avrebbe dovuto affrontare, gli consigliò di vivere da buon cristiano, servendo il Signore secondo i bisogni della sua famiglia.
Secondo la testimonianza di Rosario di Vittorio, “il parroco lo scoraggia dicendogli: Che cosa vuoi fare? Non vedi che sei grande per studiare… e poi ci vogliono tanti quattrini che tu non hai. Vattene a zappare che è meglio, non perdere tempo”.
Ma anche se passò qualche anno Andrea è sempre più determinato a corrispondere alla propria vocazione.
Nessuno credeva che Andrea potesse realizzare il suo desiderio.
Ma la Provvidenza metterà sulla strada del giovane, un sacerdote, il canonico Filippo Taddeo ed il maestro elementare, Giovanni Sodano che lo aiutano negli studi e gli fanno concludere il ciclo elementare e le scuole medie.
Andrea mentre lavorava nei campi, con tenacia e bontà, per aiutare i suoi genitori, studiava quotidianamente il libro delle versioni latine.
Andrea a ventun anni è chiamato a svolgere il servizio militare e parte per Taranto. E anche in questo periodo riesce a trovare il tempo, per nutrire lo spirito, con quelle pratiche di pietà che da sempre avevano accompagnato il suo cammino vocazionale. Inoltre a Taranto infatti grazie alla  benevolenza del capitano, viene permesso ad Andrea Tonda di frequentare le scuole dei Salesiani.
Devoto alla Madonna, quotidianamente si rivolge con la preghiera al suo sguardo materno perché sia esaudito i suo desiderio vocazionale.
Inoltre il suo pane quotidiano, come ama definirli, c’è la Santissima Eucarestia, il santo Rosario e la visita al Santissimo Sacramento.
Terminato il servizio di leva, Andrea decide di presentarsi al convento dei Padri Cappuccini per essere accolto nella loro comunità. Ma la sua salute non gli consente di essere ammesso tra i francescani.
Conosciuta la famiglia agostiniana, sente che il suo cammino potrà continuare in quella comunità.
Ammesso alla vita religiosa, tra gli Agostiniani scalzi di Palermo, dopo la vestizione viene inviato a Tivoli, nel convento di santa Maria Nuova, dove compie l'anno di noviziato. Andrea Tonda assumerà il nome di Andrea di San Gabriele. Fra Andrea vestirà l’abito religioso il giorno 21 maggio 1941, facendo poi la professione il 22 maggio 1942.
Durante questo periodo ha modo di studiare la Regola del fondatore Sant’Agostino e innamorandosi dell’ascetica agostiniana che, “partendo dall'io giunge al Dio della misericordia e della bellezza”.
Nell’anno di noviziato, fratel Andrea è contentissimo per aver raggiunto lo scopo della sua vita.
Il 22 maggio 1947 emette la professione temporanea e nel 1947, quale religioso professo, fa ritorno nella sua terra.
Chi visse con fratel Andrea in quel periodo, lo ricorda come un religioso, “particolarmente, buono, obbediente e generoso nel vivere la regolare osservanza degli insegnamenti agostiniani”.
Nel 1946 fratel Andrea torna a Palermo e riprende gli studi iniziando il corso di teologia, ma un'appendicite degenerata in peritonite ferma il suo cammino.
Si teme per la vita del giovane, in quanto la patologia ha un brutto decorso, e la ferita dell’operazione non si rimargina.
Ma fratel Andrea, uomo di profonda preghiera, si mostra sereno e fiducioso, e si abbandona nelle mani di Dio.  I suoi superiori pensarono di ordinare quale sacerdote il giovane, e vista la gravità del caso, ne parlano al Cardinale di Palermo, Mons. Ruffini. Fratel Andrea è entusiasta per l’iniziativa: “Sarebbe la mia gioia più grande poter celebrare una sola volta la S. Messa e morirei contento”. Ma la
Infatti, il 24 febbraio 1947, fratel Andrea muore a Trabia in concetto di santità, portando nel suo cuore il desiderio di quel sacerdozio agognato.
Nel 1952 è stato avviato il processo di canonizzazione per questo giovane, che ha offerto la sua vita a Cristo e che aveva il grandissimo desiderio di poter diventare sacerdote.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2021-03-26

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