Nascita e infanzia
Giovanni (Juan) Sánchez Hernández nacque a Villanueva del Campillo (Ávila) il 9 novembre 1902, da Juan e Teresa. Ultimo di cinque fratelli, venne alla luce due mesi dopo la morte del padre. Fu battezzato il giorno dopo la sua nascita, il 10 novembre 1902, nella Chiesa parrocchiale della Natività di Nostra Signora di Villanueva del Campillo.
Poco dopo essere rimasta vedova, sua madre decise di tornare nella sua città natale a Pascualcobo (Ávila), dove, oltre al lavoro poteva contare sul sostegno dei suoi genitori. Juan fino all’età di undici anni rimase in quel piccolo paese, insieme ai nonni.
Il giorno 8 dicembre 1909, festa dell'Immacolata Concezione di Maria, ricevette la sua prima comunione nella Parrocchia di San Pedro Apóstol de Pascualcobo.
In Seminario
Juan fin da bambino sentiva la vocazione al sacerdozio, e sua madre per consentirgli gli studi e permettere che sua sorella Tommasa diventasse un’insegnate si trasferisce a Salamanca per trovare un lavoro.
Il ragazzo si iscrisse come studente esterno al seminario nell'anno accademico 1913-1914 e il 16 marzo 1915 ricevette la cresima nella parrocchia di Nostra Signora del Carmen a Salamanca.
Nel 1922, Juan al terzo corso di teologia, poté frequentare il collegio del seminario, grazie all'aiuto di un benefattore, Don Andrés Charro.
In quel periodo, e precisamente nel 1915 i Sacerdoti Operai Diocesani del Sacro Cuore assunsero la direzione del seminario di Salamanca.
Tra la fratellanza dei Sacerdoti Operai Diocesani del Sacro Cuore
Nel 1924, Juan Sánchez Hernández entrò come aspirante tra i Sacerdoti Operai Diocesani del Sacro Cuore, fondati dal Beato D. Manuel Domingo y Sol,
concludendo gli studi ecclesiastici presso il Seminario di Tortosa (Tarragona).
Juan il giorno 6 giugno 1925 ricevette il diaconato e il 26 luglio 1925 a Burgos fu ordinato sacerdote, dal vescovo ausiliare D. Jaime Villadrich.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha celebrato la sua prima messa nel monastero delle Clarisse di Santa Isabel a Salamanca, e fino al 1927 ebbe l’incarico di prefetto degli studenti nel Seminario di Toledo
Tra gli anni 1927 e 1928 è stato nominato prefetto per le vocazioni sacerdotali del collegio de San José di Burgos. Qui si ammalò gravemente di tubercolosi, per cui fu mandato a curarsi al Balnerio de Panticosa (Huesca) e da questa esperienza scaturisce la sua sensibilità verso i malati, il suo apprezzamento del valore spirituale e redentivo della sofferenza.
Prefetto e rettore del seminario e direttore spirituale
Dal 1928 al 1935 fu prefetto del seminario di Plasencia (Cáceres).
Juan Sánchez Hernández il giorno 16 luglio 1932, festa della Vergine del Carmen, fece la sua consacrazione perpetua tra i Sacerdoti Operai Diocesani del Sacro Cuore.
Dal 1935 al 1938 in qualità di rettore del seminario di Plasencia, s’impegnò con entusiasmo nell'opera di promozione delle vocazioni ecclesiastiche, iniziata dal sacerdote operaio il beato martire Pedro Ruiz de los Paños, al quale fu unito da una profonda amicizia.
A Plasencia promosse la catechesi e fu un attento direttore spirituale.
Quando scoppiò la guerra civile spagnola, si preoccupò dei seminaristi che erano al fronte e organizzò la preghiera in seminario chiedendo la pace.
Juan Sánchez Hernández tra il 1938 e il 1943 divenne il direttore spirituale del Pontificio Collegio Spagnolo di San José a Roma, fondato dal Beato Manuel Domingo y Sol nel 1892. Fu la guida di quei 33 studenti, quasi tutti già sacerdoti.
Il suo obiettivo era "la formazione e la santificazione dei sacerdoti" e nel 1943 scriveva: "Voglio dare all’Istituto, nel mio nulla, un Apostolo del Clero".
Nel 1943 tornò al seminario di Plasencia come rettore e nel 1944 divenne direttore spirituale del Seminario Maggiore di Salamanca, ministero che mantenne fino al 1952.
Nel 1940 dopo che il vescovo D. Enrique Pla y Deniel restaurò la Pontificia Università di Salamanca, che era in piena espansione, P. Juan si unì all'équipe di Operai diocesani responsabili del Seminario Maggiore San Carlos Borromeo. In questi anni si dedicò con dedizione totale all'accompagnamento dei seminaristi, alla direzione spirituale dei sacerdoti e dei religiosi e incoraggiò le vocazioni femminili, soprattutto nei monasteri di clausura.
In qualità di direttore spirituale a Salamanca, nell'agosto del 1945 fu eletto consigliere nel Consiglio generale dei Sacerdoti Operai Diocesani del Sacro Cuore, e nell'assemblea generale del 1951 fu eletto segretario generale dell’Istituto. Ha ricoperto la carica di Segretario Generale fino al 1957 e durante questo periodo ebbe modo di visitare tutti i centri della Fratellanza in America.
Lasciata Salamanca nel 1952 andò a Madrid nella residenza di Plaza Conde de Miranda.
Fondatore dell’Istituto secolare Serve Secolari di Gesù Cristo Sacerdote
Nell’anno successivo, il 24 settembre 1953, festa della Beata Vergine della Misericordia, ebbe l’ispirazione di muovere i primi passi verso la fondazione di un Istituto Secolare dallo spiccato spirito sacerdotale. “Dio provvidente ha voluto avvalersi, insieme alla sua grazia, senza la quale nulla si sarebbe potuto fare, dei trentaquattro anni di vita nel seminario e ventotto di sacerdozio”
A Madrid, nella chiesa del Corpus Domini, del monastero delle monache geronimite, comunemente chiamato “Las Carboneras”, padre Juan dopo un po' di preghiera “davanti al Santissimo Sacramento, ha ricevuto l'ispirazione di fondare l'Istituto”. Si trattava di un'idea maturata a lungo, radicata nell'esperienza sacerdotale e maturata durante nell'adorazione eucaristica.
Attraverso una serie di esercizi spirituali tenuti nella casa dei “Reparadoras” arrivarono le prime adesione femminili.
Tra queste donne, animate da un forte spirito sacerdotale e allo stesso tempo dal desiderio di essere “apostole” in mezzo al mondo, c'era María Josefa Cortijo Corral, che era stata la presidente del centro interdiocesano degli impiegati dell'Azione Cattolica.
Sarà lei ad essere la cofondatrice e la prima direttrice generale del primo consiglio direttivo provvisorio dell'Istituto, che nasce il giorno 8 dicembre 1954.
Padre Juan volle chiamare “Cenacoli” le case delle Serve, legando lo spirito dell'Istituto all’esperienza del giovedì santo.
Lo scopo dell’Istituto è quello di promuovere il culto di Gesù sacerdote, e collaborare con i sacerdoti nell’esercizio del loro ministero. Questo apostolato doveva essere svolto nel facilitare la vita comunitaria in residenze sacerdotali, cooperando con i parroci nelle loro parrocchie e nelle loro missioni. L’istituto prevedeva membri che vivevano nella vita comunitaria e altri che rimanevano in famiglia.
Il primo consiglio “Cenacolo e di Formazione” dell'Istituto fu inaugurato nell'aprile 1955.
L’istituto è approvato quale Istituto Secolare di diritto diocesano
Due anni dopo, il giorno 2 febbraio 1957, il Vescovo di Madrid-Alcalá, mons. Leopoldo Eijo y Garay, firmò il decreto di erezione nella Pia Unione delle Serve secolari di Gesù Cristo Sacerdote.
Nel 1960, padre Juan fu esonerato dai suoi superiori da qualsiasi incarico nella Confraternita dei sacerdoti affinché si potesse dedicare pienamente all'Istituto secolare quale cappellano-cancelliere.
Il giorno 8 dicembre 1965 è la data in cui è l’Istituto Secolare di Diritto Diocesano è stato approvato dal pontefice San Paolo VI, nello lo stesso giorno in cui si è concluso il Concilio Vaticano II.
La coincidenza con alcune date storiche, come con l'undicesimo anniversario della prima consacrazione fatta nell'Istituto, parve a don Juan qualcosa di provvidenziale che affermò: «Un'altra delicatezza del Signore mi stava concedendo la difficile opportunità di parlare con il Santo Padre, offrirgli l'Istituto e implorare la sua benedizione per tutte le sue Serve».
Morte e approvazione pontificia dell’Istituto
Don Juan, dal 1966 ha sempre vissuto nella Residenza Vallehermoso de los Operarios a Madrid, e nel 1975, anno del cinquantesimo anniversario sacerdotale scrive il libro “La mia eredità. Alle Serve Secolari di Gesù Cristo Sacerdote nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio”, che contiene l'espressione del carisma e il suo ideale di Istituto.
Don Juan Sánchez Hernández morì il giorno 18 luglio 1975.
Solo, a dieci anni dalla morte di padre Juan, il giorno 8 dicembre 1985, venne firmato il decreto che faceva diventare l'Istituto Secolare di Diritto Pontificio.
Apostolo del Sacerdozio
P. Juan Sánchez Hernández ha vissuto la sua vocazione come chiamata del Signore ad essere “sacerdote e apostolo del sacerdozio e delle anime sacerdotali”. Lo sentiva come "il piano di Dio" per lui. Egli ha vissuto in profondità il rapporto tra l'intimità con Gesù Cristo Sacerdote e l'apostolato, e questo gli ha dato uno sguardo capace di scoprire la dimensione sacerdotale nella Chiesa e nei battezzati.
Ha fatto emergere quello spirito sacerdotale in molte persone tra cui in tante donne, facendo crescere in loro l'amore per Gesù Cristo Sacerdote e tutto il sacerdozio.
Padre Juan si è impegnato tutta la vita per creare un Movimento Apostolico Sacerdotale, quasi una moltiplicazione degli "apostoli del sacerdozio" per attrarre gli uomini alla dimensione di Gesù Cristo Sacerdote e di generare comunione.
“Come fondatore, ha identificato la spiritualità carismatica delle Serve con lo spirito sacerdotale, Lo scoprì nella Scrittura: prima in Maria, «la donna più alta dallo spirito sacerdotale», «Madre sacerdotale, intimamente associata al sacrificio redentore di suo Figlio», «Regina degli Apostoli» radunata con loro e con altre donne all'inizio della Chiesa a Pentecoste; poi nelle donne che accompagnavano Gesù, i cui gesti padre Juan lesse in chiave sacerdotale: l'unzione di Betania, la samaritana «donna apostola», Maria Maddalena, che furono le prime «testimoni ed evangelizzatrici» della risurrezione di Gesù; e propose tre donne "distinte per il loro spirito sacerdotale": Santa Caterina da Siena, Santa Teresa di Gesù e Santa Teresa di Gesù Bambino. Questi erano i suoi riferimenti per lavorare instancabilmente nella promozione apostolica delle donne”.
Scelse per le Serve la forma canonica dell’Istituto Secolare, secondo la Costituzione Apostolica “Provida Mater Ecclesia (1947)” con la consacrazione e i voti di povertà, castità e obbedienza, «nel mondo e dal mondo» : «contribuendo dal mondo alla consacrazione del mondo al suo Creatore e unico Signore ». L'inserimento nel mondo, la vita professionale e la testimonianza in tutti gli ambiti della vita sociale sono un elemento essenziale della vocazione delle Serve, per vivere la loro secolarità consacrata.
“L'intenso e costante desiderio di santità di don Juan non nasceva dal desiderio della propria perfezione, ma dalla consapevolezza che sacerdozio e santità sono inseparabili: essere sacerdote è essere per gli altri, e si può essere solo per gli altri vivendo in santità, vivendo in Dio”.
Processo per la canonizzazione del Servo di Dio
Dopo il nulla osta, del 22 ottobre 1999, si è aperto il processo della causa di canonizzazione del Servo di Dio, Giovanni (Juan) Sánchez Hernández.
La fase diocesana, iniziata a Madrid il 13 maggio 2000 si è conclusa il 10 novembre 2002 e il giorno 25 giugno 2004 è stato emesso il decreto dell'approvazione del processo diocesano.
Nel 2006 è stata pubblicata la Positio e presso la Residenza Arcivescovile iniziato di Saragozza è il processo canonico sul miracolo attribuito all'intercessione del Servo di Dio, la cui fase diocesana è stata chiusa nel 2007.
Con l’approvazione delle virtù eroiche del giorno 5 agosto 2022, papa Francesco ha dichiarato venerabile il servo di Dio Giovanni Sánchez Hernández.
PREGHIERA
Gesù Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote, per la mediazione di Maria,
Regina degli Apostoli,
ti ringraziamo perché hai voluto
donarci nel tuo servo Juan Sánchez Hernández
un modello di ardente carità e
di zelo per la santità sacerdotale.
Ti preghiamo di concederci per sua intercessione la grazia di...
e,
soprattutto, di vivere le sue virtù, il suo amore per Te e per la Chiesa,
e di vederlo un giorno glorificato nel culto dei santi.
Amen.
(Padre nostro, Ave Maria, Gloria)
Autore: Mauro Bonato
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