IX sec.
Visse da eremita presso Liskeard in Cornovaglia e per la sua vita irreprensibile ebbe grande fama di santità e morì nella seconda metà del IX secolo. L’esistenza di san Guerir è giunta fino ai nostri giorni grazie a San Neot, figlio di re Etelvulfo e monaco di Glastonbury. Il monaco san Neot nel corso della sua vita cercando un romitorio sentì parlare di san Guerir, egli fece visita. Alla sua morte decise di occuparne la cella.
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La figura di San Guerir Eremita, avvolta nella nebbia del IX secolo, emerge dalle pagine della storia grazie alla testimonianza di San Neot, monaco di Glastonbury e lontano parente del re Alfredo il Grande. La sua vita, dedita alla solitudine e alla preghiera, si intreccia con quella di San Neot, dando vita ad un racconto edificante di santità e miracoli.
Vita eremitica
Guerir scelse la via dell'eremitaggio, stabilendosi in una cella presso Liskeard, in Cornovaglia. La sua esistenza ascetica, improntata alla frugalità e alla mortificazione, si guadagnò presto la fama di santità tra la gente del luogo. La sua fama di uomo irreprensibile e di profonda spiritualità attirò l'attenzione di San Neot, che, alla ricerca di un luogo adatto alla sua vita eremitica, decise di fargli visita.
Incontro con San Neot
L'incontro tra i due santi eremiti segnò un punto di svolta nella loro vita. Neot, ammirato dalla santità di Guerir, rimase profondamente colpito dalla sua umiltà e dal suo fervore religioso. Alla morte di Guerir, avvenuta nella seconda metà del IX secolo, Neot decise di occuparne la cella, perpetuando la tradizione di eremitaggio in quel luogo.
Il miracolo di Re Alfredo
La fama di santità di Guerir non si spense con la sua morte. Anzi, si accrebbe quando Re Alfredo il Grande, recatosi in visita a San Neot, volle rendere omaggio al santo eremita pregando sulla sua tomba. Afflitto da una grave malattia, Alfredo chiese con devozione la guarigione per intercessione di Guerir. Le sue preghiere furono esaudite e il re ottenne la miracolosa guarigione.
Culto e memoria
In segno di riconoscenza per il miracolo ricevuto, Re Alfredo fece costruire una chiesa collegiata sul luogo dove sorgevano le celle dei due santi eremiti. Le loro spoglie furono venerate insieme e San Guerir divenne oggetto di devozione popolare, soprattutto nella regione della Cornovaglia. La sua memoria viene celebrata il 4 aprile di ogni anno.
Autore: Franco Dieghi
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