XIII sec.
Monaco cistercense vissuto nel secolo XIII, nato a Dongelberg è citato come monaco dell’abbazia di Villers, e le poche parole nel testo “Gesta sanctorum” lo ricordano per la sua umiltà, la sua povertà, la sua mortificazione e il suo amore per l’Ufficio divino. Dopo la sua santa morte, a Villers fu oggetto di culto insieme ad altri nove santi. Esiste un’indulgenza di Clemente VII del 1599, in occasione della traslazione dei dieci santi del mausoleo di Villers, sepolti nel XIII secolo, che equivale ad un’autorizzazione del loro culto.
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Il Beato Guglielmo di Dongelberg, monaco cistercense vissuto nel XIII secolo, rappresenta un esempio emblematico di dedizione alla fede e di osservanza dei principi monastici. Nato a Dongelberg, in Germania, Guglielmo trovò la sua vocazione nell'abbazia di Villers, dove si consacrò alla vita religiosa abbracciando la regola di San Benedetto.
Le poche testimonianze pervenuteci, raccolte nei "Gesta sanctorum", descrivono Guglielmo come un monaco esemplare, caratterizzato da una profonda umiltà, un sincero amore per la povertà e una costante mortificazione del corpo. La sua devozione all'Ufficio divino era incrollabile, e rappresentava un pilastro fondamentale della sua esistenza.
Dopo la sua morte, la fama di santità di Guglielmo si diffuse rapidamente nell'abbazia di Villers, dove divenne oggetto di venerazione insieme ad altri nove confratelli. A testimonianza del culto che si sviluppò intorno alla sua figura, Papa Clemente VII concesse un'indulgenza speciale nel 1599, in occasione della traslazione delle reliquie dei dieci santi dal mausoleo di Villers. Tale indulgenza, equivalente a un'autorizzazione ufficiale al loro culto, conferiva ai fedeli che si recavano in pellegrinaggio presso le loro tombe la possibilità di ottenere la remissione delle pene temporali.
Ancora oggi, il Beato Guglielmo di Dongelberg è ricordato e celebrato nel menologio cistercense, con una ricorrenza fissata al 24 giugno. La sua figura rappresenta un monito per tutti i fedeli, invitandoli a coltivare le virtù dell'umiltà, della povertà e della devozione, seguendo l'esempio di una vita dedicata interamente alla fede e all'amore per Dio.
Autore: Franco Dieghi
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